Un giovanissimo Adriano Celentano da il meglio di sè nel film di Serafino, pastore abruzzese amante delle donne e del piacere,
profondamente anarchico e libertario, tanto da farsi espellere dalla leva militare obbligatoria dell'epoca, per ritornare sereno tra i monti.
Serafino ama le donne, e ogni volta che scende in paese, non perde occasione per fare l'amore con le contadine, single o sposate che fossero.
Il suo carattere è spontaneo e naturale, perennemente spiritoso e allegro,
è il carattere libertario di chi non è stato plasmato e plagiato dalla società,
dalla borghesia e dalla vita in città...
Serafino non studia tecniche di corteggiamento, non recita, non inganna, si fa amare per quel che è...
Si innamora e fa innamorare di sè sua cugina più piccola,
bellissima la scena in cui lei le versa il vino in cantina e lui la prende da dietro,
baciandola e palpandole le tette, pura passione, pura spontaneità nata dal desiderio reciproco.
Epiche le sue scorribande notturne in paese per fare l'amore di notte con sua cugina e la "fatica" del ritorno ai pascoli di montagna
al mattino successivo, stremato dalle fatiche sessuali della notte appena trascorsa.
Interessante la questione eredità alla morte della zia, che crea guerra tra Serafino e i suoi avidi zii, madre e padre della sua amata cugina che...
diventa avida pure lei di vile denaro, mettendo l'amore al secondo posto ( un classico che vale tutt'oggi.....!!! )
Serafino si rende conto allora che sua cugina è più fedele ai soldi che all'amore e alla fine sposa la puttana del paese,
lasciandola vivere con i suoi "bastardi" nella casa ereditata della zia...
E' un film che va visto e rivisto per comprenderlo appieno, semplice quanto geniale.
Un film altamente educativo sul rapporto uomo-donna.
profondamente anarchico e libertario, tanto da farsi espellere dalla leva militare obbligatoria dell'epoca, per ritornare sereno tra i monti.
Serafino ama le donne, e ogni volta che scende in paese, non perde occasione per fare l'amore con le contadine, single o sposate che fossero.
Il suo carattere è spontaneo e naturale, perennemente spiritoso e allegro,
è il carattere libertario di chi non è stato plasmato e plagiato dalla società,
dalla borghesia e dalla vita in città...
Serafino non studia tecniche di corteggiamento, non recita, non inganna, si fa amare per quel che è...
Si innamora e fa innamorare di sè sua cugina più piccola,
bellissima la scena in cui lei le versa il vino in cantina e lui la prende da dietro,
baciandola e palpandole le tette, pura passione, pura spontaneità nata dal desiderio reciproco.
Epiche le sue scorribande notturne in paese per fare l'amore di notte con sua cugina e la "fatica" del ritorno ai pascoli di montagna
al mattino successivo, stremato dalle fatiche sessuali della notte appena trascorsa.
Interessante la questione eredità alla morte della zia, che crea guerra tra Serafino e i suoi avidi zii, madre e padre della sua amata cugina che...
diventa avida pure lei di vile denaro, mettendo l'amore al secondo posto ( un classico che vale tutt'oggi.....!!! )
Serafino si rende conto allora che sua cugina è più fedele ai soldi che all'amore e alla fine sposa la puttana del paese,
lasciandola vivere con i suoi "bastardi" nella casa ereditata della zia...
E' un film che va visto e rivisto per comprenderlo appieno, semplice quanto geniale.
Un film altamente educativo sul rapporto uomo-donna.