Un paio di giorni fa mi sono ritrovato in uno di quei locali coi drink sovraprezzati che dava sul lungomare, e non c'è niente di più rilassante che sorseggiare una tisana bollente mirando il mare d'inverno battuto dal vento mentre il tuo amico donnaiolo ti mostra le chat delle ragazze con cui si sente. Il mio caro amico scorreva le foto di questa ragazza polacca, una turista beccata su bumble, carina, dalle gambe lunghe tatticamente esposte, che studia architettura. La loro comunicazione era ridotta all'osso, minimale come gli alberi spogli nel vialetto dietro casa mia, e ho visto l'ennesimo esempio del rapporto del dating online, che è l'unico che vale oggigiorno: uno swipe su geometrie cranio-facciali adatte, pochì discorsi, e ci si abbandona subito all'azione. Dovrebbero incontrarsi in questi giorni. Mi lasciai sfuggire un commento cinico, analizzando il suo fine chat-game -"E' davvero palese come il carattere non conti niente, non hai scritto nulla e nonostante ciò è già tutto deciso"-
Lui mi ha guardato perplesso non sapendo cosa dire, era un dato inequivocabile, e ha cambiato discorso.
Quindi mi si è accesa una lucina in testa, e mi sono ricordato di aver letto qui sol forum, ma anche altrove, come chi avesse possibilità di scegliere tra più partner, a parità di carattere, avrebbe sempre scelto il partner più attraente.
E qui credo però che ci ritroviamo dinanzi una grossa fallacia logica, perché ormai consideriamo il carattere talmente poco da definirlo semplicemente con delle tipicità approssimative, come simpatia, o attitudine, o qualsiasi altra manifestazione psicologica che è praticamente sovrapponibile dall'uno all'altro individuo, non riuscendo a realizzare che il carattere non è misurabile come un elemento materiale, come l'altezza o la forma del torace, ma dall'insieme di quelle caratteristiche psicologiche che determinano l'unicità di un un individuo in quanto tale e che lo rendono di fatto diverso intrinsecamente rispetto ad un altro, modellato dalla propria genetica e dalle proprie esperienze, rendendo questo elemento quindi ben più peculiare del corpo che lo ospita.
La gente è così disabituata alla conoscenza dell'altro che crediamo che basti avere un umorismo simile o pensarla ugualmente sul conflitto israelo-palestinese per credere che due persone condividano lo stesso carattere, che non può esser proprio per definizione lo stesso, non considerando la profondità dell'essere umano e cedendo alla concezione che il 7 sarà sempre meglio del 6 perché, a parità di carattere, si sceglierà sempre il soggetto più attraente.
Lui mi ha guardato perplesso non sapendo cosa dire, era un dato inequivocabile, e ha cambiato discorso.
Quindi mi si è accesa una lucina in testa, e mi sono ricordato di aver letto qui sol forum, ma anche altrove, come chi avesse possibilità di scegliere tra più partner, a parità di carattere, avrebbe sempre scelto il partner più attraente.
E qui credo però che ci ritroviamo dinanzi una grossa fallacia logica, perché ormai consideriamo il carattere talmente poco da definirlo semplicemente con delle tipicità approssimative, come simpatia, o attitudine, o qualsiasi altra manifestazione psicologica che è praticamente sovrapponibile dall'uno all'altro individuo, non riuscendo a realizzare che il carattere non è misurabile come un elemento materiale, come l'altezza o la forma del torace, ma dall'insieme di quelle caratteristiche psicologiche che determinano l'unicità di un un individuo in quanto tale e che lo rendono di fatto diverso intrinsecamente rispetto ad un altro, modellato dalla propria genetica e dalle proprie esperienze, rendendo questo elemento quindi ben più peculiare del corpo che lo ospita.
La gente è così disabituata alla conoscenza dell'altro che crediamo che basti avere un umorismo simile o pensarla ugualmente sul conflitto israelo-palestinese per credere che due persone condividano lo stesso carattere, che non può esser proprio per definizione lo stesso, non considerando la profondità dell'essere umano e cedendo alla concezione che il 7 sarà sempre meglio del 6 perché, a parità di carattere, si sceglierà sempre il soggetto più attraente.
