La società ha fallito

Ogni giorno parlo con decine e decine di ragazzi/uomini adulti e praticamente tutti sono profondamente delusi dalla realtà che stanno vivendo
non c'è nulla per cui lavorare
non c'è nulla in cui credere che sia un buon futuro o in un dio

andiamo avanti per inerzia, ci svegliamo, ci vestiamo, facciamo colazione, andiamo a lavoro/scuola sempre le stesse cazzo di cose e a nessuno fotte una minchia se lo fai bene, vieni bastonato solo quando fai qualcosa di sbagliato, 100 cose giuste ne sbagli una vieni massacrato..

troppo rischioso in sto periodo storico puntare sulla famiglia (Con una wallata ovviamene, se va bene sei la sua 77esima scelta) tra lo stress, la possibilità che tutto vada a puttane (altissima) vedere tuo figlio 1 giorno alla settimana e ritrovarti a pagare alimenti cazzi e mazzi con lo stipendio base che ti danno in italia fai prima a spararti in capa...

gli amici sono solo opportunisti, appena trovano una figa spariscono nell'oblio, ritornano appena si lasciano
le ragazze che ti stanno intorno sono tua madre e se ce l'hai una sorella, per le altre sei un fantasma se ti va di culo, sennò vieni pure schifato/perculato solo perchè esisti

le ragazze passano tutta la giornata sui social in competizione tra vestiti di marca, chi è più bella, chi c'ha quello più costoso, chi c'ha il tipo più figo, con la macchina migliore della tua, che c'ha i soldi ecc...

per l'uomo medio è diventato una merda vivere in sta spazzatura, peggio dei peggiori scenari distopici, pare una puntata di blackmirror, che quando le guardavi ridevi perchè non consapevole che da lì a poco ci avresti vissuto pure tu...

a me dei soldi frega un cazzo alla fine, vorrei una vita semplice ma con dei valori, con un motivo per andare avanti, della pensione fotte un cazzo tanto 100% schiatto prima...
perchè mi devo alzare tutte le mattina a fare qualcosa che non viene apprezzato o di cui non me ne fotte nulla per due spicci tra l'altro?
per far funzionare la stessa società che mi ripudia in quanto uomo?


qualcosa deve cambiare

da quando non essere speciali è diventato una colpa?
non si può sognare se già stai vivendo un incubo..
Quanta verità…mi vieni quasi da piangere se ci penso…ma non posso fare altro che farlo.
 
Il solito boomer, magari pensionato, che ha perso il contatto con la realtà.
Boomer sto grande cazzo. Io sto con i piedi ben piantati per terra e quello che dico è sotto la luce del sole. Sei tu che hai perso il contatto col mondo, vegetando nella tua stanzetta efebica.
 
Boomer sto grande cazzo. Io sto con i piedi ben piantati per terra e quello che dico è sotto la luce del sole. Sei tu che hai perso il contatto col mondo, vegetando nella tua stanzetta efebica.

frà c'hai l'età delle mummie
a 20 anni in sta società da brutto ti sparavi in bocca entro 2 giorni
 
Ma manco per il cazzo. Come già ho ribadito più volte, questo periodo storico è un pacchia. Magari avessi oggi 20 anni, godrei come un riccio. Se sei depresso e demotivato, la colpa è solo tua. Per quanto riguarda il sesso tra porno infinito a portata di smartphone, puttane ovunque e viaggi in paradisi sessuali ,c'è solo l'imbarazzo della scelta. Se vuoi sposarti ed avere figli basta che ti trovi una plebea di qualche paesino del Sud Italia , una filippina o qualcosa di simile. Per quanto riguarda il lavoro, basta essere un po' smart e muovere il culo e si fanno bei soldini. C'è la possibilità tramite internet di accedere a qualsiasi forma di sapere gratuitamente. Ti farei vivere 40/50 anni fa per fare un paragone sensato.

Una vita più comoda non è necessariamente più soddisfacente. È vero che oggi abbiamo molte cose a portata di mano e che la vita è meno "dura" rispetto a cinquant'anni fa. Ma tutto ciò ha avuto un prezzo.

Mio nonno ha comprato una casa di proprietà con uno stipendio, ha messo su famiglia e cresciuto due figli. Conosceva i nomi di tutti i suoi vicini di casa, ci cenava insieme ed ognuno di loro si sarebbe fatto in quattro se lui avesse avuto bisogno. Durante il periodo di vendemmia si ritrovava con dozzine di parenti e amici che raccoglievano l'uva, facendo di una giornata di lavoro una festa. Ogni domenica, dopo la messa, si vedeva coi compaesani per giocare a carte o a bocce.

Oggi questa roba non esiste più. Io avrò visto i miei vicini di casa due volte nel parcheggio e manco li ho salutati. I nuclei sociali sono saltati. Le piccole comunità, dove ogni individuo può sentirsi utile e parte di qualcosa, sono scomparse.

Possiamo farci uno spritz, intrattenerci con netflix o call of duty, guardarci un porno in 4k sullo smartphone, viagiare per il mondo, ordinare ogni genere di cibo online, ma siamo statisticamente molto meno felici dei nostri nonni. Questo perché la convenienza, il consumismo, la comodità non ci rendono felici, ci anestetizzano e basta.
 
Una vita più comoda non è necessariamente più soddisfacente. È vero che oggi abbiamo molte cose a portata di mano e che la vita è meno "dura" rispetto a cinquant'anni fa. Ma tutto ciò ha avuto un prezzo.

Mio nonno ha comprato una casa di proprietà con uno stipendio, ha messo su famiglia e cresciuto due figli. Conosceva i nomi di tutti i suoi vicini di casa, ci cenava insieme ed ognuno di loro si sarebbe fatto in quattro se lui avesse avuto bisogno. Durante il periodo di vendemmia si ritrovava con dozzine di parenti e amici che raccoglievano l'uva, facendo di una giornata di lavoro una festa. Ogni domenica, dopo la messa, si vedeva coi compaesani per giocare a carte o a bocce.

Oggi questa roba non esiste più. Io avrò visto i miei vicini di casa due volte nel parcheggio e manco li ho salutati. I nuclei sociali sono saltati. Le piccole comunità, dove ogni individuo può sentirsi utile e parte di qualcosa, sono scomparse.

Possiamo farci uno spritz, intrattenerci con netflix o call of duty, guardarci un porno in 4k sullo smartphone, viagiare per il mondo, ordinare ogni genere di cibo online, ma siamo statisticamente molto meno felici dei nostri nonni. Questo perché la convenienza, il consumismo, la comodità non ci rendono felici, ci anestetizzano e basta.
Vero!

Si racconta ciò soprattutto dal punto di vista di un incel. Le np e i chad hanno vantaggi non indifferenti, poi ovvio che la vita sia difficile per tutti!
Tante comodità e tanti progressi. Peccato che valori storici quali "humanitas", "pietas"., "paideia" (educazione) non siano altissimi, eticamente dovremmo sforzarci tutti di piu'!
 
Una vita più comoda non è necessariamente più soddisfacente. È vero che oggi abbiamo molte cose a portata di mano e che la vita è meno "dura" rispetto a cinquant'anni fa. Ma tutto ciò ha avuto un prezzo.

Mio nonno ha comprato una casa di proprietà con uno stipendio, ha messo su famiglia e cresciuto due figli. Conosceva i nomi di tutti i suoi vicini di casa, ci cenava insieme ed ognuno di loro si sarebbe fatto in quattro se lui avesse avuto bisogno. Durante il periodo di vendemmia si ritrovava con dozzine di parenti e amici che raccoglievano l'uva, facendo di una giornata di lavoro una festa. Ogni domenica, dopo la messa, si vedeva coi compaesani per giocare a carte o a bocce.

Oggi questa roba non esiste più. Io avrò visto i miei vicini di casa due volte nel parcheggio e manco li ho salutati. I nuclei sociali sono saltati. Le piccole comunità, dove ogni individuo può sentirsi utile e parte di qualcosa, sono scomparse.

Possiamo farci uno spritz, intrattenerci con netflix o call of duty, guardarci un porno in 4k sullo smartphone, viagiare per il mondo, ordinare ogni genere di cibo online, ma siamo statisticamente molto meno felici dei nostri nonni. Questo perché la convenienza, il consumismo, la comodità non ci rendono felici, ci anestetizzano e basta.
Mi hai sbloccato dei ricordi. La domenica gli uomini si vestivano da festa, gli altri giorni li vedevi sporchi ed impolverati dalla terra ma il giorno del Signore si onorava con abito, camicia, cravatta e cappello, un genere di quelli che ormai non indossa più nessuno e se mi chiedessi come si chiama non saprei rispondere. Durante le feste più importanti per la comunità, quelle patronali, si usava fare la processione per il Paese e gli uomini si intercambiavano tra loro per portare a spalla le pesanti statue della Madonna, dei Santi o del Cristo. Alcuni zoppicavano, anche vistosamente, ma era una questione che oscillava tra il sacrificio spirituale e la dimostrazione di forza per cui ostinatamente si facevano avanti per ridare il cambio. E poi c'era una festa bellissima, era per la Madonna e cadeva a giugno, noi bambini raccoglievano tutti i boccioli di rosa e poi questi venivano sparsi per tutto il tragitto della processione, per tutto il paesino e a terra, per la strada da ambo i lati, rimaneva un bellissimo, lungo serpente di fiori multicolore. La cosa buffa è che se mi dovessi definire non sono neanche particolarmente credente, probabilmente agnostico ma tutti questi ricordi di un'epoca che fu (parlo di fine anni 90/inizi 2000, non secoli fa) li rammento, prendendo in prestito una simbolica parola portoghese, con saudade, una forte e malinconica nostalgia
 
"Dove c'è luce c'è anche l'ombra", anche se al giorno d'oggi prevalgono un po' troppo queste zone buie!
Fortuna qualche flebile spiraglio di luce positiva non manca su cui aggrapparsi. :)

Suonerà bambinesco, ma bisogna trovare un fine nella vita: fantasticare, quando è possibile, di essere protagonisti di un videogioco. Di diventare la versione migliore di noi stessi potenziandoci, acquisendo nuove abilità, diventando piu' potenti di prima e di ieri! Sbloccare nuovi livelli; suona surreale però almeno ci stimola!
Anch'io faccio qualcosa di simile, m'immagino di essere una specie di Neo in Matrix... :)
 
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