10 anni dalla strage di Isla Vista, il pensiero di Francesco Alarico Della Scala

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Gelointenso_isback

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10 anni dalla strage di Isla Vista, il pensiero di Francesco Alarico Della Scala:

Dieci anni or sono Elliot Rodger apriva il fuoco per le strade di Isla Vista, mietendo sei vittime a caso per poi rivolgere l’arma contro sé stesso. Era l’ultimo atto di una tragedia annunciata nelle 140 pagine di “My Twisted World”, il manifesto autobiografico che narra di come l’emarginazione sociale e la solitudine forzata lo abbiano inesorabilmente gettato nell’abisso della follia omicida.

«È lo scritto di un giovane molto intelligente ed estremamente riflessivo, in grado di riconoscere con grande precisione le connessioni tra la sua vita e la sua sofferenza e, proprio per questo, le avverte ancora più dolorosamente», osserva Meike Stoverock. Moltissimi ragazzi si immedesimarono nel suo racconto: l’incomprensione delle nuove dinamiche sociali della pubertà, i traumi del bullismo e il successo dei propri aguzzini con le ragazze, i tentativi di evadere dall’alienazione della vita reale rifugiandosi nel mondo dei videogiochi, i “percorsi di crescita personale” che funzionano quanto i piani di Willy il Coyote, la desolante sensazione di aver perso esperienze fondamentali e irripetibili senza sapere perché.

Elliot proveniva da una famiglia ricca, con a disposizione risorse che altri ragazzi con difficoltà simili possono solo sognarsi, e non era nemmeno propriamente brutto. «Rodger era di bell’aspetto, secondo il comune ideale di bellezza, e molto intelligente – nota ancora la Stoverock. – Ma spesso è proprio l’intelligenza elevata a fare degli individui outsider che hanno difficoltà a rispettare le norme stabilite dalla società dei normodotati. Anche la malattia mentale o la disabilità possono portare all’esclusione dalla comunità. Ma qualunque sia la ragione della loro condizione di inferiorità all’interno del gruppo, essa fa sì che questi uomini crescano continuamente rifiutati da parte delle potenziali partner sessuali».

L’esistenza di questa frangia sempre più larga di “inaccoppiabili” – fino al 20-30% delle nuove generazioni, secondo alcune statistiche – è la prova provata del fallimento antropologico della civiltà liberale. Una volta rimossi tutti gli ostacoli esterni alla libertà individuale e alla ricerca della felicità, le spietate leggi della selezione e della competizione seguitano ad agire e condannano una parte non trascurabile dell’umanità all’assenza di legami significativi con gli altri. «Preferirei essere oppresso da governo potente ma giusto piuttosto che essere oppresso da una società ingiusta protetta da un debole governo democratico», scriveva Rodger in un appunto del 4 maggio 2010, intuendo il legame tra la propria condizione e il sistema di vita occidentale. Questo ragazzo aveva bisogno del socialismo.

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Sì, ed è stato anche utente dei rami spogli, per i quali ha pure scritto un interessante articolo sul loro blog:

https://www.ramispogli.it/perche-alarico-difende-gli-incel/

Peccato solo che nell'articolo sul decennale di ER venga più volte citata Meike Stoverock, la nazi-femen tedesca che vorrebbe sopprimere l'80% dei maschi sulla Terra.
Come mai la Stoverock, se è una nazifemminista psicopatica, elogia e apprezza Elliot Rodger per la sua bellezza e intelligenza e comprende il problema Incel?!? @MAIALISSIMO CAN
 
Come mai la Stoverock, se è una nazifemminista psicopatica, elogia e apprezza Elliot Rodger per la sua bellezza e intelligenza e comprende il problema Incel?!? @MAIALISSIMO CAN

Perché ho come l'impressione che voglia fare la paraculissima dopo le polemiche suscitate dal suo famigerato libro "Female choice".
Per approfondire l'argomento sulla Stoverock, però, ti consiglio di leggerti quest'altro articolo dal blog scritto dall'esimio Varg:

https://www.ramispogli.it/le-femministe-iniziano-a-gettare-la-maschera/
 
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