Anno 1994. Nasci da una famiglia di ceto basso.
Cresci tra i campetti e l'oratorio, gli amici che vai a chiamare di persona citofonando. Tutto come era sempre stato prima. Attenzione però, già dalle elementari sono spuntate due materie che all'improvviso pare siano essenziali: inglese e informatica. La seconda ovviamente insegnata a cazzo di cane. Ora hai 11 anni. Vedi fuori al balcone, con la tua famiglia, l'italia vincere i mondiali d'estate.
È il 2006.
-passa un anno-
Hai 12 anni, nel giro di due anni tu e i tuoi coetanei avete scoperto l'importanza del telefono cellulare. Squilletti, sms. I primi nokia, siemens, motorola. Vi scambiate video i primi video col bluethoot, porno e dragonball. Alla TV ogni giorno, anche se non ne capisci nulla, senti parlare di crisi e disoccupazione.
-passa un anno-
Hai 13 anni. Inizi a utilizzare internet col tuo enorme computer. Hai paura che se cerchi i porno ti si riempie di virus il pc e che tuo padre lo venga a sapere. Spunta fuori MSN, programma per chattare con gli altri. Ogni giorno, subito dopo scuola, lo tieni aperto tutto il pomeriggio. Ogni tanto ti arriva un "trillo", un segnale acustico che significa che qualcuno ti sta aspettando per parlare. Hai molti amici. Al TG sempre le solite cose.
-passano due anni-
I telefoni sono sempre più evoluti. Nelle offerte non si pensa più a minuti o SMS, iniziano ad essere fondamentali i giga per navigare. I più fortunati anno 1 giga al mese.
Ora tutti i ragazzi della tua età anno Facebook, che diventa fondamentale per socializzare. Posti O
Ogni giorno varie cazzate, musica, pensieri, chatti con amici e np (se sei fortunato).
-passano tre anni-
Hai 18 anni. Ti rendi conto di essere già indietro, perché pare che questo instagram, che questo whatsapp lo usino tutti tranne te.
Durante la tua adolescenza hai dovuto imparare a seguire cambiamenti sociali anno dopo anno. Letteralmente solo 7 anni prima eri abituato a cercare gli amici citofonando sotto casa loro. Ed era stato così per almeno 50 anni.
Per la tua generazione no. In 7 anni attraverso SMS, MSN, Facebook e ora Instagram, come un camaleonte hai dovuto adattarti. Per fare dei lavori per cui prima serviva un diploma ora serve laurea e specializzazione.
Tutti i posti fissi statali sono occupati da attuali 40-50-60enni che hanno la metà delle tue conoscenze e non sanno accendere il computer.
Nonostante tutti i cambiamenti, al telegiornale si parla ancora di crisi dei giovani e disoccupazione.
È il 2013. Finisci il liceo classico, esci fuori e ti rendi conto che hai avuto una preparazione adatta a lavorare pari a zero.
Passeranno altri 10 anni circa. Ti renderai conto che se vuoi acquistare una casa dovresti farlo entro i 26-27 anni, casa che finiresti di pagare a 60 anni. Quindi entro i 26 anni dovresti avere già un buon lavoro. Nel frattempo hai vissuto una pandemia. Nel frattempo le relazioni sociali si sono ridotte a esser valutati per l'aspetto esteriore e per il numero di followers. Sono nate le figure degli youtubers, degli influencer. Tantissime ragazze guadagnano quanto direttori di banca vendendo foto a uomini disperati, perché scopare è diventato impossibile se non rispetti rigidi canoni estetico-economico-sociali.
La generazione Z avanza composta da automi lobotomizzati, uno identico all'altro. A 20 anni fanno i guru, parlano di assst e produttività. Giovanissimi palestrati, dopati. Già redpillati. Giovanissime già superficiali e vissute.
Tu hai scelto medicina, sei finito fuoricorso, ti sei accasciato e ora inizi a leggere che tra qualche anno anche per i medici sarà dura lavorare, perché i giovani saranno in numero maggiore rispetto ai pensionati entro il 2030.
è il 2024, vai per i 30, non ti senti appartenere realmente a nulla, a nessuna generazione, sei alienato.
Al TG (che oramai segui online) ancora parlano di crisi.
Cresci tra i campetti e l'oratorio, gli amici che vai a chiamare di persona citofonando. Tutto come era sempre stato prima. Attenzione però, già dalle elementari sono spuntate due materie che all'improvviso pare siano essenziali: inglese e informatica. La seconda ovviamente insegnata a cazzo di cane. Ora hai 11 anni. Vedi fuori al balcone, con la tua famiglia, l'italia vincere i mondiali d'estate.
È il 2006.
-passa un anno-
Hai 12 anni, nel giro di due anni tu e i tuoi coetanei avete scoperto l'importanza del telefono cellulare. Squilletti, sms. I primi nokia, siemens, motorola. Vi scambiate video i primi video col bluethoot, porno e dragonball. Alla TV ogni giorno, anche se non ne capisci nulla, senti parlare di crisi e disoccupazione.
-passa un anno-
Hai 13 anni. Inizi a utilizzare internet col tuo enorme computer. Hai paura che se cerchi i porno ti si riempie di virus il pc e che tuo padre lo venga a sapere. Spunta fuori MSN, programma per chattare con gli altri. Ogni giorno, subito dopo scuola, lo tieni aperto tutto il pomeriggio. Ogni tanto ti arriva un "trillo", un segnale acustico che significa che qualcuno ti sta aspettando per parlare. Hai molti amici. Al TG sempre le solite cose.
-passano due anni-
I telefoni sono sempre più evoluti. Nelle offerte non si pensa più a minuti o SMS, iniziano ad essere fondamentali i giga per navigare. I più fortunati anno 1 giga al mese.
Ora tutti i ragazzi della tua età anno Facebook, che diventa fondamentale per socializzare. Posti O
Ogni giorno varie cazzate, musica, pensieri, chatti con amici e np (se sei fortunato).
-passano tre anni-
Hai 18 anni. Ti rendi conto di essere già indietro, perché pare che questo instagram, che questo whatsapp lo usino tutti tranne te.
Durante la tua adolescenza hai dovuto imparare a seguire cambiamenti sociali anno dopo anno. Letteralmente solo 7 anni prima eri abituato a cercare gli amici citofonando sotto casa loro. Ed era stato così per almeno 50 anni.
Per la tua generazione no. In 7 anni attraverso SMS, MSN, Facebook e ora Instagram, come un camaleonte hai dovuto adattarti. Per fare dei lavori per cui prima serviva un diploma ora serve laurea e specializzazione.
Tutti i posti fissi statali sono occupati da attuali 40-50-60enni che hanno la metà delle tue conoscenze e non sanno accendere il computer.
Nonostante tutti i cambiamenti, al telegiornale si parla ancora di crisi dei giovani e disoccupazione.
È il 2013. Finisci il liceo classico, esci fuori e ti rendi conto che hai avuto una preparazione adatta a lavorare pari a zero.
Passeranno altri 10 anni circa. Ti renderai conto che se vuoi acquistare una casa dovresti farlo entro i 26-27 anni, casa che finiresti di pagare a 60 anni. Quindi entro i 26 anni dovresti avere già un buon lavoro. Nel frattempo hai vissuto una pandemia. Nel frattempo le relazioni sociali si sono ridotte a esser valutati per l'aspetto esteriore e per il numero di followers. Sono nate le figure degli youtubers, degli influencer. Tantissime ragazze guadagnano quanto direttori di banca vendendo foto a uomini disperati, perché scopare è diventato impossibile se non rispetti rigidi canoni estetico-economico-sociali.
La generazione Z avanza composta da automi lobotomizzati, uno identico all'altro. A 20 anni fanno i guru, parlano di assst e produttività. Giovanissimi palestrati, dopati. Già redpillati. Giovanissime già superficiali e vissute.
Tu hai scelto medicina, sei finito fuoricorso, ti sei accasciato e ora inizi a leggere che tra qualche anno anche per i medici sarà dura lavorare, perché i giovani saranno in numero maggiore rispetto ai pensionati entro il 2030.
è il 2024, vai per i 30, non ti senti appartenere realmente a nulla, a nessuna generazione, sei alienato.
Al TG (che oramai segui online) ancora parlano di crisi.