Amici

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Più che la bruttezza il problema temo debba essere ascritto a un problema di personalità di carattere alla nostra (io sono uguale) incapacità di socializzare di essere sempre fuori contesto di non avere interessi in comune insomma il problema non è tanto la bruttezza ma una nostra sfigaggine di fondo , non so bene come spiegarla ma semplicemente gli altri ci vedono come noiosi fuori posto il fatto di socializzare con noi li porterebbe ad essere associati a noi e al nostro livello e quindi ci evitano come la peste
 
Io più che altro mi sono reso conto di odiare i convenevoli e gli argomenti base di cui si parla spesso nelle comitive, in più sono meno omologato della media dei miei coetanei, quindi mi trovo spesso male. Almeno però ho una comitiva di sfigatoni miei simili con cui mi trovo bene, se non fosse che un paio sono bluepillati e mi girano i coglioni perché credono in quella giusta e altre puttanate simili.
 
Nel mio caso sono le np che mi hanno impedito di avere amici, infatti li auguro le peggiori sofferenze, man mano che crescevamo, verso i 15 anni, tutti si interessavano alle veginomunite, ma io essendo brutto ero tagliato fuori. Quindi le differenze tra me e i miei ormai Ex amici iniziavano a venir fuori, loro iniziavano le prime esperienze che a me erano precluse, e mi isolavo sempre di più; niente uscite la sera, niente comitiva, niente amici😡
 
Il vero problema non è la bruttezza ma il carattere che ti crei per colpa della bruttezza, è normale che rimani solo se ti isoli per colpa dell'ansia e della fobiasociale
Io ad esempio sono bruttino di viso, ho la gobba che mi fa camminare come un anziano di 90 anni e sono anche storto e rachitico, sono anche un po sociofobico e pure ho molti amici ed esco abbastanza spesso, quindi ti posso assicurare che la bruttezza non c'entra un cazzo
 
Più che la bruttezza il problema temo debba essere ascritto a un problema di personalità di carattere alla nostra (io sono uguale) incapacità di socializzare di essere sempre fuori contesto di non avere interessi in comune insomma il problema non è tanto la bruttezza ma una nostra sfigaggine di fondo , non so bene come spiegarla ma semplicemente gli altri ci vedono come noiosi fuori posto il fatto di socializzare con noi li porterebbe ad essere associati a noi e al nostro livello e quindi ci evitano come la peste
concordo.. per quello da quello che ci insegna la nostra cara redpill lo S è importante nelle relazioni sociali… voi preferireste parlare con un disoccupato rincitrullito o con un professionista di buon livello? La gente oggi cerca di frequentare gente del proprio livello o superiore mica gente inferiore
 
Continuavo a pensarci i miei problemi sono che parlando con me per prima cosa non ho mai ma veramente mai nulla da dire non sono per niente una persona brillante come si suo dire , oltre a questo la mia apatia la mia tristezza il mio sguardo perennemente basso vuoto insomma di uno che per farvi capire è letteralmente morto dentro , ricordo i tempi della scuola avevo provato a farmi degli amici a integrarmi anche dopo nell'adolescenza e niente davanti a me trovavo un muro di scontrosità di indifferenza e di patetiche scuse per tenermi distante , non essendo un tipo particolarmente sveglio lo capito solo dopo che tutti mi evitavano e che era uno sforzo pressoché inutile e da li mi sono rinchiuso in me stesso e in casa evitando di dare fastidio al prossimo le poche volte che debbo interagire con qualcuno lascio che siano loro a parlare mi tengo sul vago e cerco di scappare il prima possibile
 
Secondo me l'aspetto c'entra ma è solo una piccola parte, la maggior parte delle persone che stanno nelle comitive si odiano, sparlano tra loro addirittura mi ricordo che quando uno si lasciava con una tipa le scriveva un'altro subito dopo (senza che il primo lo sapesse e spesso venivano fuori casini).
Ho preferito la solitudine alla convenienza e alla falsità di queste persone, non avevo tanti interessi in comune con loro inoltre a me di far gossip e sparlare di chi non era lì con noi non m'è mai piaciuto e da un lato meglio così, dall'altro quando al lavoro qualche collega più vecchio di me mi chiedeva cosa facessi il sabato sera inventavo sempre una scusa per non dare a pensare che fossi un'emarginato.
 
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Io più che altro mi sono reso conto di odiare i convenevoli e gli argomenti base di cui si parla spesso nelle comitive, in più sono meno omologato della media dei miei coetanei, quindi mi trovo spesso male. Almeno però ho una comitiva di sfigatoni miei simili con cui mi trovo bene, se non fosse che un paio sono bluepillati e mi girano i coglioni perché credono in quella giusta e altre puttanate simili.
stesso pattern come al solito..
 
io forse posso dire di aver avuto meno amici che ragazze, perche' se le ragazze sono state pochissime gli amici sono stati praticamente 0.
 
Continuavo a pensarci i miei problemi sono che parlando con me per prima cosa non ho mai ma veramente mai nulla da dire non sono per niente una persona brillante come si suo dire , oltre a questo la mia apatia la mia tristezza il mio sguardo perennemente basso vuoto insomma di uno che per farvi capire è letteralmente morto dentro , ricordo i tempi della scuola avevo provato a farmi degli amici a integrarmi anche dopo nell'adolescenza e niente davanti a me trovavo un muro di scontrosità di indifferenza e di patetiche scuse per tenermi distante , non essendo un tipo particolarmente sveglio lo capito solo dopo che tutti mi evitavano e che era uno sforzo pressoché inutile e da li mi sono rinchiuso in me stesso e in casa evitando di dare fastidio al prossimo le poche volte che debbo interagire con qualcuno lascio che siano loro a parlare mi tengo sul vago e cerco di scappare il prima possibile
Brutta situazione, sei molto timido, una soluzione può essere andare incontro alle persone con cui parli, in senso figurato, che ne so se è una persona fissata con le auto fai domande in quel contesto, o sul calcio, sulla edilizia, cose normali, non per adulare ma per mettere in mood positivo l'interlocutore, da un'atteggiamento indifferente o ostile può diventare amichevole, funziona molto spesso.

Se hai un comportamento evitante e per di più sei anche brutto non puoi aspettarti che gli altri siano così bravi da empatizzare, analizza i tuoi difetti e progetta di migliorare in qualcosa, poco a poco.

E sforzati di sorridere, sempre, cambia l'atteggiamento degli altri verso di te.
 
Brutta situazione, sei molto timido, una soluzione può essere andare incontro alle persone con cui parli, in senso figurato, che ne so se è una persona fissata con le auto fai domande in quel contesto, o sul calcio, sulla edilizia, cose normali, non per adulare ma per mettere in mood positivo l'interlocutore, da un'atteggiamento indifferente o ostile può diventare amichevole, funziona molto spesso.

Se hai un comportamento evitante e per di più sei anche brutto non puoi aspettarti che gli altri siano così bravi da empatizzare, analizza i tuoi difetti e progetta di migliorare in qualcosa, poco a poco.

E sforzati di sorridere, sempre, cambia l'atteggiamento degli altri verso di te.
Tutto vero. Io anni fa facevo così e riuscivo a legare molto di più anche con completi estranei, non tanto perché volessi cercare di essere più cordiale ed estroverso, ma perché a volte mi trovavo a dialogare con gente che faceva cose di cui non sapevo nulla e mi veniva naturale fare domande e informarmi anche solo per cultura personale. Solo dopo ho capito che per loro era come un invito a nozze perché insomma a tutti piace parlare di sé. Poi piano piano mi sono spento negli anni e quella curiosità è quasi scomparsa.
 
Sono sempre stato da solo, durante l'adolescenza ci soffrivo parecchio sia per via del carattere estremamente timido e insicuro che per l'allora aspetto fisico(ero una sorta di mini majin bu)
Se dovessi imbattermi nei miei ormai ex compagni di classe li tratterei con estrema freddezza, stesso trattamento per le np
 
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