Cercare di capire.

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Abitante

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Blackpillato
Utente storico
Allora.
Partiamo dal presupposto che noi non siamo nulla.
Non abbiamo nulla,non vediamo nulla,non sentiamo nulla,non tocchiamo nulla,non assaporiamo nulla,non odoriamo nulla e non pensiamo nulla.

Potrebbe essere una afferm scorretta ma mi rilassa pensare questo.

Un esempio che mi viene in mente è una chiamata al telefono.
Se io parlo in chiamata con qualcuno,siamo convinti di star parlando con l'altra persona,ma in realtà, oggettivamente, stiamo parlando con un pezzo di tecnologia che emette suoni.
Agevolati dalle nostre percezioni ne esce il rimando alla voce e al concetto di comunicazione,che ci fa sentire come se stessimo parlando a qualcuno.

Idem se ti linko qui la foto di un cavallo

Sei convinto di star vedendo un cavallo ma in realtà è uno schermo.

Idem nella vita,non vediamo ciò che abbiamo davanti,ma vediamo il ritorno il feedback inviato dai nostri occhi al nostro cervello,filtrato da vari elementi fisici e psicologici.

Nei fatti non vuol dire nulla,ma è una rivelazione strana,che può aiutare a distaccarsi dalla realtà irreale.
Che è percezione,un velo falso.
In qualche modo sicuramente questo concetto è applicabile anche alla nostra coscienza.

Venne detto dai saggi che,ogni cosa viene generata da un'altra cosa.

E che quindi,per trovare l'origine bisogna andare oltre le cose.
Poiché solo un non cosa può aver generato la prima cosa.
Qualcosa che non può essere immaginato poiché al di fuori del nostro modo di funzionare.
Anche solo provare a immaginarlo ci ha già estraniati dalla sua natura.
Anche parlare di natura ci estranea dalla sua natura.
Da esso, ci siamo capiti.
 
Se potessi scegliere come trascorrere il mio tempo,io sceglierei di non fare nulla,di non essere nulla,di non capire nulla e di non aspirare a nulla.
Perché così ci si risparmierebbe davvero molte cose inutili, sarebbe possibile astenersi dal fare ogni cosa e dal volere ogni cosa.
Essere liberi dall'affanno e dal dolore.
Ma per la nostra natura umana, ciò non è possibile
 
Se vogliamo arrivare all'osso siamo interamente composti da atomi. La differenza oggettiva tra un essere umano e un sasso è solamente il loro numero e come interagiscono. Quello che percepiamo come la nostra coscienza, le emozioni ecc sono solo frutto di casualità; siamo uno dei molteplici rami dell'evoluzione che ha sviluppato queste caratteristiche, non siamo più o meno speciali di una pianta, di un lombrico o di un sasso. Siamo solamente noi che attribuiamo valore a queste cose, solamente perché abbiamo un istinto di autoconservazione
 
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