È il capitalismo dei sentimenti e della sessualità ovvero prima ti tolgono possibilità, poi la speranza ed infine la volontà ed in un secondo momento ti offrono il surrogato di esse sottoforma di banner clickabili a pagamento (è dal 98, da quando avevo 9 anni, che vedo certe porcate non richieste sulle pagine web) giusto per continuare l'assuefazione. Si è come malati terminali sentimentali tenuti in vita da surrogati elettronici per prolungare l'agonia da astinenza inconsapevole, la Matrix in confronto sembra un villaggio Alpitour. Comunque, per me, ormai me ne sbatto altamente ma cercate di prendere provvedimenti al più presto, il marketing tecnopornografico mi irrita particolarmente le sinapsi (per non parlare delle gonadi che mi girano e mi mandano su come un'elica).