Non ricordo se fosse Kierkegaard o qualche altro filosofo (le poche cose di filosofia imparate al liceo le ho pressoché dimenticate tutte) a dire che ogni incontro, anche quello che reputiamo più insignificante, cambia il corso della nostra vita.
Magari non ce ne rendiamo conto, ma anche una frase che lì per lì ci sembra banale, detta da un tizio con cui 15 anni fa abbiamo parlato 2 minuti in attesa di un bus, in un qualunque momento in cui dobbiamo fare una scelta, anche importante, ci torna alla mente e ci condiziona, anche e soprattutto se non ce la ricordiamo consciamente.
Le parole scavano nel cervello, come delle piccolissime carie, arrivano in profondità e sedimentano. Che siano dette dalla viva voce di un tizio a 5 centimetri dal nostro grugno o che siano scritte su internet da un tizio che non conosciamo e non vedremo mai in carne ed ossa.
Le interazioni, anche le più "insignificanti", ci cambiano e influenzano le nostre esistenze. Non possiamo farci niente.
E così fra 7 o 19 anni magari, uno qualunque di voi, dopo anni e anni che non avrà più parlato con me, senza avermi mai visto di persona, conosciuto il mio nome e senza ricordarsi minimamente di aver mai avuto la minima interazione con uno strano tizio che si faceva chiamare Franzo sui social network, nel momento in cui dovrà fare una scelta, magari importante, magari nei confronti di un figlio, di un nipote, ecc... sarà influenzato da qualche parola che questo disgraziato ha detto. Sembra impossibile, perché non sono nessuno, eppure essendo un produttore di parole, anche io influenzo voi.
Voi avete influenzato me e non poco. Ognuno di voi in modo diverso è penetrato nel mio cervello e si è sedimentato.
Giuseppe Franzoni
Magari non ce ne rendiamo conto, ma anche una frase che lì per lì ci sembra banale, detta da un tizio con cui 15 anni fa abbiamo parlato 2 minuti in attesa di un bus, in un qualunque momento in cui dobbiamo fare una scelta, anche importante, ci torna alla mente e ci condiziona, anche e soprattutto se non ce la ricordiamo consciamente.
Le parole scavano nel cervello, come delle piccolissime carie, arrivano in profondità e sedimentano. Che siano dette dalla viva voce di un tizio a 5 centimetri dal nostro grugno o che siano scritte su internet da un tizio che non conosciamo e non vedremo mai in carne ed ossa.
Le interazioni, anche le più "insignificanti", ci cambiano e influenzano le nostre esistenze. Non possiamo farci niente.
E così fra 7 o 19 anni magari, uno qualunque di voi, dopo anni e anni che non avrà più parlato con me, senza avermi mai visto di persona, conosciuto il mio nome e senza ricordarsi minimamente di aver mai avuto la minima interazione con uno strano tizio che si faceva chiamare Franzo sui social network, nel momento in cui dovrà fare una scelta, magari importante, magari nei confronti di un figlio, di un nipote, ecc... sarà influenzato da qualche parola che questo disgraziato ha detto. Sembra impossibile, perché non sono nessuno, eppure essendo un produttore di parole, anche io influenzo voi.
Voi avete influenzato me e non poco. Ognuno di voi in modo diverso è penetrato nel mio cervello e si è sedimentato.
Giuseppe Franzoni