Le dinamiche psicologiche vengono perlopiù introiettate nell'età infantile in un contenitore atte a recepirle, ovvero noi, se pur essendo geneticamente predisposti ad assorbirle in maniera sana e disinteressata da bambini andiamo a scontrarci con l'ambiente disfunzionale ipotetico in cui si cresce o determinate esperienze formative vissute in maniera fallimentare (o presunte tali) risulteranno nella mancata costruzione di una impalcatura emotiva che andrà anche a ripercuotersi nella vita quotidiana e relazionale. In pratica lo "svegliarsi tardi" può essere ricondotto ad una sorta di autodifesa, ma non sempre l'aprire gli occhi ad una ipotetica luce salvifica è segno stesso di salvezza, magari quella stessa luce può completamente accecarti invece di condurti verso la beatitudine, se non si hanno mai avuti occhi atti a recepirla. Quel che voglio dire è che raggiungere la consapevolezza del sé dopo anni in cui il mondo ti ha sbattuto in faccia la sua verità può far deragliare molti, ma anche l'atteggiamento di trovare conforto in ipotetiche altre identità che hanno passato guai peggiori al tuo potrebbe risultare fallimentare, sono pur sempre meccanismi di autodifesa illusori. Ho letto che hai dei nipoti (condizione che condivido anch'io) , credo che le macerie dei nostri cuori e delle nostre menti possano essere la malta per l'edificazione di fondamenta ben più robuste da donare a queste anime innocenti che si affacciano al mondo, aiuti disinteressati che noi, per ignoranza od incuria o semplice arroganza fine a se stessa, non abbiamo potuto ricevere. I motivi per andare avanti, se si trovano lucidamente, ci sono ma è necessaria la consapevolezza interiore che soltanto il dolore può nutrire, e dare altro dolore gratuito a coloro che ci circondano è una pratica immeritevole per sopperire alle proprie mancanze, il giudizio non è la valutazione scopereccia e relazionale dovuta a quattro oche starnazzanti e con il rivolo di sborra tra le pieghe cutanee ma quanto riesci a lasciare un messaggio emotivo fondante e profondo positivamente a persone che si affacciano alla vita, affinché possano crescere su solide radici ed assorbire quella linfa del dubbio propositivo contrastante la melma malefica dell'infelicità indotta.