Cosa intendeva Indro Montanelli quando definiva i servizi segreti italiani una "corte dei miracoli"?

Gelointenso_isback

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Indro Montanelli definiva i servizi segreti italiani una “corte dei miracoli” per descrivere in modo impietoso ma acuto una realtà caratterizzata da un mix di illegalità, intrighi, operazioni clandestine e degenerazione istituzionale costante. Con questa espressione Montanelli intendeva rappresentare i servizi come un ambiente dove “deviazioni” e scorrettezze non sono solo episodi isolati, ma una prassi usuale e radicata, con frequenti azioni fuori controllo e sistematiche manovre segrete che coinvolgono spionaggio, infiltrazioni politiche, manipolazioni e contatti ambigui con organizzazioni criminali e internazionali. Questa immagine rende i servizi segreti italiani simili a una “corte” informalmente tollerante di comportamenti devianti e opachi, una comunità di attori e azioni poco trasparenti e spesso al margine della legalità, dove le regole informali prevalgono su quelle ufficiali e democratiche.
In sintesi, la metafora di Montanelli sintetizza una critica severa alle tante anomalie, mancanze di controllo e ai meccanismi di potere occulto che hanno storicamente caratterizzato i servizi segreti italiani, dipinti come un luogo dove le regole sono elastiche e dove si intrecciano interessi oscuri e operazioni nascoste, più che un organismo istituzionale trasparente e affidabile.
 
Estratto da un articolo in seguito all' " incidente" delle frecce tricolori a Rammstein del 1988 ,per cui quando si parla di " incidente" con qualsiasi mezzo di qualcuno " scomodo" ( Giorgio Gaber,Haider ) è un avviso
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