Una disamina che arricchisce quella di Pezzottato. Il punto maggiormente interessante è la maggiore asessualità della donna rispetto all' uomo. Nelle donne abbiamo maggiori individui privi di desiderio, quindi senza volontà di stare con un' altra persona di conseguenza, tenuto conto che c'è un pochino meno pressione culturale quanto tecnica sulla donna a "sistemarsi", per cui se una è poco poco autonoma economicamente ed è asessuale non è che spinta a sposarsi, giustamente qui dico. Se una donna ha desiderio ma in misura minore rispetto ad un uomo medio, non si accontenterà e se non troverà quello che proprio le va a genio, preferirà la solitudine.
Ciò che occorre domandarsi è: la maggiore asessualità della donna è innata, oppure è stata voluta dall' alto, dai poteri dominanti per gestire la società (non stiamo a dire se giusto o sbagliato) come volevano, o al limite causata dalla repressione sessuale del genere femminile.
Il clima di repressione sessuale della donna può aver indotto la donna ad adattarsi biologicamente allo scenario sviluppando meno desiderio sessuale, in quanto avere forte desiderio sessuale analogo a quello dell' uomo comportava maggiore sofferenza e rischi per l' incolumità fisica, quindi meno adattamento all' ambiente. Si è scoperto ultimamente che gli organismi viventi rispondono agli stimoli esterni adattandosi col tempo, a livello biologico, modificando l' espressione dei geni e persino la struttura nucleotidica dei geni.
Non è escluso che campagne di repressione violenta come fu quella tra il Rinascimento e gli albori della Rivoluzione Industriale che fece milioni di vittime tra le donne, in Europa e in Nordamerica, sto parlando della famosa caccia alle streghe, abbiano selezionato più donne asessuali, meno colpite.