mcanrew
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https://www.corriere.it/salute/figl...la-7dcfd853-309d-43cc-b407-1b59e5070xlk.shtml
Che il rapporto con i social assuma sempre di più il connotato di una dipendenza, è una dato ormai assodato della letteratura scientifica. E senza gli strumenti adatti allo sviluppo dei necessari «anticorpi», si rischia pure l'assuefazione. Lo dimostra anche una ricerca svolta dal Dipartimento Salute della Donna e del Bambino dell'Università e dell'Azienda Ospedale di Padova, nell'ambito del progetto «Salute, Giovani e Stili di Vita»: solo il 34% dei giovani ha consapevolezza del rischio di sviluppare una dipendenza da social e meno del 10% ne riconosce i danni derivati dal loro utilizzo non responsabile. Siamo dunque di fronte ad una generazione di iperconnessi.
Questi temi sono stati implementati con un grande importante tema che è entrato prepotentemente nella vita di grandi e piccoli: l’aumento trasversale di aggressività - che putroppo in alcuni casi degenera in violenza - in molteplici ambiti sociali, familiari, scolastici.
Che il rapporto con i social assuma sempre di più il connotato di una dipendenza, è una dato ormai assodato della letteratura scientifica. E senza gli strumenti adatti allo sviluppo dei necessari «anticorpi», si rischia pure l'assuefazione. Lo dimostra anche una ricerca svolta dal Dipartimento Salute della Donna e del Bambino dell'Università e dell'Azienda Ospedale di Padova, nell'ambito del progetto «Salute, Giovani e Stili di Vita»: solo il 34% dei giovani ha consapevolezza del rischio di sviluppare una dipendenza da social e meno del 10% ne riconosce i danni derivati dal loro utilizzo non responsabile. Siamo dunque di fronte ad una generazione di iperconnessi.
Questi temi sono stati implementati con un grande importante tema che è entrato prepotentemente nella vita di grandi e piccoli: l’aumento trasversale di aggressività - che putroppo in alcuni casi degenera in violenza - in molteplici ambiti sociali, familiari, scolastici.