Disprezzate davvero la solitudine?

Vero, diciamo che qui dentro trovo molti punti in comune con il modo di pensare di diversi utenti,la sofferenza (a volte) genera consapevolezza ed eccezionali capacità di osservazione.

Infatti finalmente siamo tutti solidali e c'è un clima disteso
Mai più gli infami che postano per deridere, se ne sono andati sul forum di quell'imbecille che si è recluso in casa dal 98, sul suo forum morto, e non li rivogliamo indietro
 
Sono abituato a stare da solo e fare le cose da solo, quando ci si abitua davvero a questa situazione non vuoi nemmeno cambiare perchè il cambiamento fa vacillare la consuetudine; però mi rendo anche conto che dipende molto anche da come avete vissuto la vostra infanzia e il vostro rapporto con i genitori, parte tutto da quando si è piccini. Devo trovare ancora un senso profondo alla mia stessa esistenza, il fatto che abbia una consapevolezza più elevata della media non è certamente un caso, non so ancora se sia giusto per me definirla un dono o una condanna.
È una condanna fidati.
L'unica cosa che conta nella vita è sborrare in fica teen senza farsi troppe domande.
 
È una condanna fidati.
L'unica cosa che conta nella vita è sborrare in fica teen senza farsi troppe domande.
Il bisogno supremo è stare con una donna nuda, tu nudo, in un lettino, e bacciare la figa, i piedi, i capezzoli, e poi penetrare la vagina per tanto tempo fino ad esplodere, senza il preservativo, dentro la vagina. E poi riposarsi nudi abbracciati, stretti fortemente, dopo ore la doccia si fa assieme. Tutto il resto è noia, non proprio tutto è vero, ma la maggior parte delle cose, sì.
Si può apprezzare l' assenza di amici, si può apprezzare l' assenza di parenti, e si gode della lontananza dalla società, nello stare in un punto nella montagna, nella prateria, in un isola, ma la compagnia femminile è necessaria per stare bene, è la cosa fondamentale.
 
Alla fine l'uomo è sempre solo, le relazioni sono meri scambi egoistici, anche se ci illudiamo che non sia così. Chi ha paura della solitudine è spaventato da qualcosa che fa parte di se stesso.
Tu sei nato da uno scambio egoistico, c'è chi sostiene che anche l'altruismo sia in realtà egoismo, assodato ciò, sei sicuro che preferiresti la solitudine a la "Lei" che ho descritto nel thread?
 
Un po' mi rivedo nella tua descrizione, sono stata quella lei nelle relazioni che ho avuto. Quando ritorno ai miei spazi mi sembra di star facendo un torto all' altro, di non impegnarmi abbastanza per entrambi.
Un bel momento vissuto senza di lui non sarà mai indimenticabile e magari quando ti prendi un attimo per te ti sembra solo tempo perso. Se così fosse, ci sta, non sono difetti, non per lui almeno, sarebbe più un fardello che ti porti appresso tu.
Comunque non sei assolutamente la "Lei" che ho descritto.
 
Vorrei provare qualche sentimento in più però nella mia solitudine ci sguazzo allegramente…ho i miei hobby e i miei tempi.
Probabilmente con una relazione in corso dovrei rinunciare a del tempo dedicato a me (e ne ho già poco).
Ottimo, se queste cose le scrivi senza maschera e senza futuri pentimenti...
 
Un bel momento vissuto senza di lui non sarà mai indimenticabile e magari quando ti prendi un attimo per te ti sembra solo tempo perso.
Non riesco a prendermi dei momenti totalmente per me, non perché il lui di turno non me ne dia la possibilità, ma perché non riesco proprio a fare altrimenti.
Se così fosse, ci sta, non sono difetti, non per lui almeno, sarebbe più un fardello che ti porti appresso tu.
Dipende, ci sono stati dei periodi in cui la mia attenzione era morbosa e ovviamente ha appesantito il rapporto. Ora ho imparato a trattenermi ma il pensiero è fisso.
 
La solitudine è dolceamara, quando ce l'hai aneli l'altro, quando hai l'altro vorresti star da solo. Credo che stia tutto lì il segreto, l'equilibrio tra una relazione soddisfacente, e per forza di cose parzialmente annullante, e una che non strozzi e che dia la possibilità di vagar liberi ma entro un recinto nel quale siamo felici di pascolare, solo col vago ricordo dell'istinto a scavalcarlo. E' un problema storicamente tipicamente maschile, anche se ormai pare pure aver contagiato l'altro sesso, suppongo per le solite questioni di cultura dell'individualismo nella quale siamo immersi. L'andazzo, pare, sia quello di abbracciare la solitudine, per un motivo e per un altro, quantomeno nel breve e medio periodo, scopriremo tra vent'anni se è stato un bene o un male.
 
Ti capisco, potrebbe essere una forma di dipendenza affettiva?
Credo proprio di sì. Probabilmente perché non ho "distrazioni" e la relazione occupa la gran parte dei miei pensieri.
Purtroppo sono dinamiche che conosco molto bene e che personalmente riesco a tenere sotto controllo a fatica, solo grazie all’esperienza pregressa
Come hai fatto, se ti va di raccontare?
 
Credo proprio di sì. Probabilmente perché non ho "distrazioni" e la relazione occupa la gran parte dei miei pensieri.

Come hai fatto, se ti va di raccontare?
Per quanto mi riguarda purtroppo non è un fatto di distrazioni ma è un elemento costitutivo del mio essere, probabilmente derivante da un attaccamento insicuro ansioso. Purtroppo so che sono fatta così e questa cosa in passato mi ha danneggiata molto, quindi ora lascio sempre massima libertà, pur non potendo fare a meno di far sentire la mia presenza come certa. Questo a volte è negativo perché le persone tendono a darti per scontata, ma purtroppo non riesco ancora a fare diversamente
 
"Lei vive in simbiosi, non ti dimentica e tu non dimentichi lei. È un pensiero congiunto e perpetuo, sapete bastarvi e restate a letto, in stasi, per giornate intere.
È fedele, sì, forse troppo. È insistente e non accetta di vederti solo, ti offusca e se deciderai di liberartene, farai prima a liberarti di te."

Pur di non rimanere soli sareste disposti a vivere una relazione con una ragazza così? Preferireste lei o la solitudine?
A primo impatto sarebbe bello avere un mio LUI così, sempre presente e in “simbiosi” con me ma, a lungo termine, credo che finiremo per impazzire entrambi non avendo altri stimoli. Preferirei una persona che porti un valore aggiunto alla mia vita, che mi capisca e stia con ma che mi sproni a fare meglio e mi dia diversi punti di vista, con cui non sentire un altro peso ma vivere in leggerezza e sicurezza sulla relazione.
Non si dovrebbe mai dissolversi completamente nell’altra persona anche se ci piace molto.
 
Per quanto mi riguarda purtroppo non è un fatto di distrazioni ma è un elemento costitutivo del mio essere,
E come hai realizzato questa cosa? Con una diagnosi?
probabilmente derivante da un attaccamento insicuro ansioso. Purtroppo so che sono fatta così e questa cosa in passato mi ha danneggiata molto, quindi ora lascio sempre massima libertà, pur non potendo fare a meno di far sentire la mia presenza come certa.
Quindi il tuo attaccamento é mitigabile, cioè quando ti accorgi di star invadendo l'altro ti contieni. Ma nel mentre come vivi la cosa? Non hai un pensiero costante?
 
Non riesco a prendermi dei momenti totalmente per me, non perché il lui di turno non me ne dia la possibilità, ma perché non riesco proprio a fare altrimenti.

Dipende, ci sono stati dei periodi in cui la mia attenzione era morbosa e ovviamente ha appesantito il rapporto. Ora ho imparato a trattenermi ma il pensiero è fisso.
Mi sembra pericoloso e che possa sfociare in una dipendenza e anche nella tua insoddisfazione.
 
Indietro
Top