Tony Ciccione
Member
Ciao FdB!
Vi racconto una mia esperienza di qualche tempo fa, abbastanza traumatica. Infatti è da allora che ho espressamente paura delle donne.
Vorrei un vostro giudizio netto, senza troppi giri di parole, sullo stato attuale delle cose: in particolare la disparità nel trattamento di uomini e donne in certe situazioni.
[!] SE VOLETE ANDARE SUBITO AL SODO, LEGGETE DA ‘ATTO III’.
PREMESSE:
Sono un avg. ragazzo introverso; Ingegnere del Software, mi piace leggere e sono un appassionato di cinema. Sono in una relazione stabilissima con una ragazza – che dire che per me è ‘out of league’ è dire poco – da 5+ anni.
Nella mia vita, fino alle superiori, non ho praticamente mai avuto amici, anche perché vittima di bullismo (non pesante) per tutta la durata delle elementari e medie.
Sono sempre stato un tipo solitario e diffidente dunque, e mi definirei al 70% Redpill e al 30% Bluepill.
OVERTURE:
Questa mia amica di vecchia data, ha un fidanzato, che chiameremo amichevolmente ‘Dave’ d’ora in poi. Preciso subito che la ragazza in questione a guardarla ti fa passare il singhiozzo, ergo è oggettivamente brutta come la fame (senza offesa per nessuno).
La ragazza e Dave si frequentano da quasi 2 anni, poi qualcosa inizia ad andare storto; lei lo tradisce con un ragazzo, ma con il tale decide di farla finita immediatamente. Confessa tutto a me, anche perché avevamo un certo livello di intimità.
Mi fa giurare di non dirlo a nessuno, e io che sono un uomo di parola, così faccio.
Ero ignaro che quel tradimento fosse il preludio di una cantilena che si sarebbe prolungata per quasi 1 anno.
ATTO I:
Si susseguono più tradimenti in intervalli molto brevi, citerò tre casi tra i più eclatanti:
- Un ragazzo la rimorchia al cinema, si baciano, poi quella stessa sera affittano un B&B per scopare dopo essersi conosciuti nemmeno da 6 ore.
- Prova ad avere un rapporto sessuale con me, nonostante sapesse che io ero (e lo sono tutt’ora) fidanzato. Ovviamente ho rifiutato, rimanendo (anche per i precedenti) estremamente indignato dalla sua bassezza; non le ho parlato per un mese intero.
- Conosce un ragazzo su Instagram, che abita a 300Km da lei. Inizia con lui una relazione clandestina che dura 5 mesi, con lui che – circa 1 settimana su 3 – si fa il viaggio in treno solo per scoparsela.
Con quest’ultimo ragazzo, che chiameremo amichevolmente ‘Franco’, deciderà di fidanzarsi (povero cornuto), lasciando il Dave triste e sconsolato.
ATTO II:
Con Franco lei ha una relazione mezza stabile, ma passati altri 3 mesi, dopo una settimana di litigi continui, i due si lasciano.
La ragazza mi accenna il voler ritornare a frequentare Dave, che allora mi era sembrato di capire ci stesse pure.
Dave non era propriamente un mio amico, però da uomo a uomo, mi sentivo in dovere di avvisarlo che la ragazza non era una persona seria, e di starle alla larga. Lo chiamo in disparte e lo metto in guardia, senza raccontare nulla delle scappatelle della sua – passatemi il termine – zoccola, anche poiché avevo un “vincolo d’onore”. All’inizio sembra darmi retta, e si distacca da lei, poi un’amara scoperta: a Dave piace il Triolismo (i.e. Cuckolding).
Dave racconta alla zoccola che io l’ho messo in guardia su di lei, e lei, sorpresa, confessa tutto! Gli racconta di tutte le relazioni che ha avuto. Credo che qualunque uomo, a patto che non sia un cuck, l’avrebbe come minimo sputata in faccia. Ma lui la perdona.
ATTO III:
La zoccola è cieca dalla rabbia, arriva dall’insultarmi in chat all’aggredirmi fisicamente per strada – con scarsissimi risultati aggiungo – per punirmi di averla sputtanata al suo ragazzo, dopo che lei se ne era scopati 6-7 di nascosto.
Non soddisfatta dei risultati ottenuti, decide di passare al next step, qualcosa al di là dei confini della legalità, la carta trappola per eccellenza delle donne: la finta accusa di molestie. Dettaglio importante: non mi accusa di aver molestato lei, ma la sorella (minorenne all’epoca dei fatti).
Ora, penserete voi lettori, persone che ti conoscono da anni non potranno mica pensare che una persona per bene come voi possa fare questo genere di cose… il seguito prova che avete torto: solamente 2 persone hanno preso le mie difese, e 1 è rimasto indifferente; il resto decide addirittura di bloccarmi. Mi ritrovo ostracizzato dal gruppo, colpevole di essere innocente.
Adesso, voi acuti lettori, vi starete domandando quanto doveva essere convincente il racconto. La risposta? Convincente quanto una favola della nonna: Fatti avvenuti in un luogo imprecisato e in un tempo indefinito. Passato un mese infatti tutti si ricredono, notando le incongruenze nei racconti della presunta vittima.
Io, schifato dal comportamento di quasi tutti, e senza nemmeno aver ricevuto un messaggio di scuse ma solo un timido “ci siamo sbagliati fra, avevi ragione”, decido di mandare tutti quanti a fare in culo.
FINALE:
Un mio amico vero, uno di quelli che ha preso subito le mie difese, mi ha fatto notare che la zoccola aveva iniziato a postare storie in cui mi taggava (il mio account IG era abbandonato da anni, lol) e continuava questo racconto su di me, segnalandomi come un predatore sessuale, oltretutto di minori. E Dio, io i pedofili li fucilerei in pubblica piazza tanto mi fanno schifo.
Il mio amico mi consiglia di denunciarla, e io ci vado subito convinto: chiamo il mio avvocato il pomeriggio stesso, con l’intento di fare causa. Nello studio, l’avvocato è stato il primo a sconsigliarmi vivamente di procedere, dicendomi che non ne vale la pena per le tempistiche (2 anni minimo) e che poteva anche finire male nonostante io avessi ragione. Ci penso su, e alla fine rinuncio a denunciarla.
Io è da dopo questa esperienza che ho il terrore delle donne: mi preoccupa il toccarle per errore ed essere denunciato, o che - come in questa storia - si inventino tutto di sana pianta per un loro vizio sadico. Se sono solo con una donna in un qualsiasi luogo, volo via come un passerotto.
Mi ha fatto paura osservare come tutti credano ciecamente a quello che dicono, solo perché di questi tempi sono una "specie protetta". Oltre che con la mia partner, non voglio più interazioni (che non siano professionali) con esseri femminili per il resto della mia vita.
Trovandomi a parlare - un po' per caso - con il ginecologo della mia migliore metà scopro che persino lui ha il timore di essere denunciato da una pazza, ed è il motivo per cui le visite ginecologiche le fa solo in presenza della sua segretaria.
Se siamo arrivati a questo punto dobbiamo ringraziare i pennivendoli italiani e la speculazione mediatica, la spettacolarizzazione - con abbondante dose di pathos - di ogni caso di 'femminicidio' da parte delle oche starnazzanti della televisione e dei social.
DOMANDA: Ma è mai possibile che in un paese civile io in quanto uomo debba avere paura di denunciare una calunnia clamorosa? E a tutti coloro che sventolano i privilegi del “maschio bianco etero cis” (verbatim ac litteratim), invito a darmi spiegazioni in merito. Popolo del “FdB”, cosa ne pensate di questa disparità così palese?
Vi racconto una mia esperienza di qualche tempo fa, abbastanza traumatica. Infatti è da allora che ho espressamente paura delle donne.
Vorrei un vostro giudizio netto, senza troppi giri di parole, sullo stato attuale delle cose: in particolare la disparità nel trattamento di uomini e donne in certe situazioni.
[!] SE VOLETE ANDARE SUBITO AL SODO, LEGGETE DA ‘ATTO III’.
PREMESSE:
Sono un avg. ragazzo introverso; Ingegnere del Software, mi piace leggere e sono un appassionato di cinema. Sono in una relazione stabilissima con una ragazza – che dire che per me è ‘out of league’ è dire poco – da 5+ anni.
Nella mia vita, fino alle superiori, non ho praticamente mai avuto amici, anche perché vittima di bullismo (non pesante) per tutta la durata delle elementari e medie.
Sono sempre stato un tipo solitario e diffidente dunque, e mi definirei al 70% Redpill e al 30% Bluepill.
OVERTURE:
Questa mia amica di vecchia data, ha un fidanzato, che chiameremo amichevolmente ‘Dave’ d’ora in poi. Preciso subito che la ragazza in questione a guardarla ti fa passare il singhiozzo, ergo è oggettivamente brutta come la fame (senza offesa per nessuno).
La ragazza e Dave si frequentano da quasi 2 anni, poi qualcosa inizia ad andare storto; lei lo tradisce con un ragazzo, ma con il tale decide di farla finita immediatamente. Confessa tutto a me, anche perché avevamo un certo livello di intimità.
Mi fa giurare di non dirlo a nessuno, e io che sono un uomo di parola, così faccio.
Ero ignaro che quel tradimento fosse il preludio di una cantilena che si sarebbe prolungata per quasi 1 anno.
ATTO I:
Si susseguono più tradimenti in intervalli molto brevi, citerò tre casi tra i più eclatanti:
- Un ragazzo la rimorchia al cinema, si baciano, poi quella stessa sera affittano un B&B per scopare dopo essersi conosciuti nemmeno da 6 ore.
- Prova ad avere un rapporto sessuale con me, nonostante sapesse che io ero (e lo sono tutt’ora) fidanzato. Ovviamente ho rifiutato, rimanendo (anche per i precedenti) estremamente indignato dalla sua bassezza; non le ho parlato per un mese intero.
- Conosce un ragazzo su Instagram, che abita a 300Km da lei. Inizia con lui una relazione clandestina che dura 5 mesi, con lui che – circa 1 settimana su 3 – si fa il viaggio in treno solo per scoparsela.
Con quest’ultimo ragazzo, che chiameremo amichevolmente ‘Franco’, deciderà di fidanzarsi (povero cornuto), lasciando il Dave triste e sconsolato.
ATTO II:
Con Franco lei ha una relazione mezza stabile, ma passati altri 3 mesi, dopo una settimana di litigi continui, i due si lasciano.
La ragazza mi accenna il voler ritornare a frequentare Dave, che allora mi era sembrato di capire ci stesse pure.
Dave non era propriamente un mio amico, però da uomo a uomo, mi sentivo in dovere di avvisarlo che la ragazza non era una persona seria, e di starle alla larga. Lo chiamo in disparte e lo metto in guardia, senza raccontare nulla delle scappatelle della sua – passatemi il termine – zoccola, anche poiché avevo un “vincolo d’onore”. All’inizio sembra darmi retta, e si distacca da lei, poi un’amara scoperta: a Dave piace il Triolismo (i.e. Cuckolding).
Dave racconta alla zoccola che io l’ho messo in guardia su di lei, e lei, sorpresa, confessa tutto! Gli racconta di tutte le relazioni che ha avuto. Credo che qualunque uomo, a patto che non sia un cuck, l’avrebbe come minimo sputata in faccia. Ma lui la perdona.
ATTO III:
La zoccola è cieca dalla rabbia, arriva dall’insultarmi in chat all’aggredirmi fisicamente per strada – con scarsissimi risultati aggiungo – per punirmi di averla sputtanata al suo ragazzo, dopo che lei se ne era scopati 6-7 di nascosto.
Non soddisfatta dei risultati ottenuti, decide di passare al next step, qualcosa al di là dei confini della legalità, la carta trappola per eccellenza delle donne: la finta accusa di molestie. Dettaglio importante: non mi accusa di aver molestato lei, ma la sorella (minorenne all’epoca dei fatti).
Ora, penserete voi lettori, persone che ti conoscono da anni non potranno mica pensare che una persona per bene come voi possa fare questo genere di cose… il seguito prova che avete torto: solamente 2 persone hanno preso le mie difese, e 1 è rimasto indifferente; il resto decide addirittura di bloccarmi. Mi ritrovo ostracizzato dal gruppo, colpevole di essere innocente.
Adesso, voi acuti lettori, vi starete domandando quanto doveva essere convincente il racconto. La risposta? Convincente quanto una favola della nonna: Fatti avvenuti in un luogo imprecisato e in un tempo indefinito. Passato un mese infatti tutti si ricredono, notando le incongruenze nei racconti della presunta vittima.
Io, schifato dal comportamento di quasi tutti, e senza nemmeno aver ricevuto un messaggio di scuse ma solo un timido “ci siamo sbagliati fra, avevi ragione”, decido di mandare tutti quanti a fare in culo.
FINALE:
Un mio amico vero, uno di quelli che ha preso subito le mie difese, mi ha fatto notare che la zoccola aveva iniziato a postare storie in cui mi taggava (il mio account IG era abbandonato da anni, lol) e continuava questo racconto su di me, segnalandomi come un predatore sessuale, oltretutto di minori. E Dio, io i pedofili li fucilerei in pubblica piazza tanto mi fanno schifo.
Il mio amico mi consiglia di denunciarla, e io ci vado subito convinto: chiamo il mio avvocato il pomeriggio stesso, con l’intento di fare causa. Nello studio, l’avvocato è stato il primo a sconsigliarmi vivamente di procedere, dicendomi che non ne vale la pena per le tempistiche (2 anni minimo) e che poteva anche finire male nonostante io avessi ragione. Ci penso su, e alla fine rinuncio a denunciarla.
Io è da dopo questa esperienza che ho il terrore delle donne: mi preoccupa il toccarle per errore ed essere denunciato, o che - come in questa storia - si inventino tutto di sana pianta per un loro vizio sadico. Se sono solo con una donna in un qualsiasi luogo, volo via come un passerotto.
Mi ha fatto paura osservare come tutti credano ciecamente a quello che dicono, solo perché di questi tempi sono una "specie protetta". Oltre che con la mia partner, non voglio più interazioni (che non siano professionali) con esseri femminili per il resto della mia vita.
Trovandomi a parlare - un po' per caso - con il ginecologo della mia migliore metà scopro che persino lui ha il timore di essere denunciato da una pazza, ed è il motivo per cui le visite ginecologiche le fa solo in presenza della sua segretaria.
Se siamo arrivati a questo punto dobbiamo ringraziare i pennivendoli italiani e la speculazione mediatica, la spettacolarizzazione - con abbondante dose di pathos - di ogni caso di 'femminicidio' da parte delle oche starnazzanti della televisione e dei social.
DOMANDA: Ma è mai possibile che in un paese civile io in quanto uomo debba avere paura di denunciare una calunnia clamorosa? E a tutti coloro che sventolano i privilegi del “maschio bianco etero cis” (verbatim ac litteratim), invito a darmi spiegazioni in merito. Popolo del “FdB”, cosa ne pensate di questa disparità così palese?