Quando vado a fare le mie esplorazioni archeologiche, vedo zone di campagna, montagna, vigneti, uliveti, agrumeti, e mi immagino quanto sarebbe bello che vivessi isolato in questi posti, tenuto lontano dalla civiltà, aspettando la fine dei giorni andando a raccogliere l' acqua dalle sorgenti, autoproducendo il mio fabbisogno alimentare. Mi passerebbe la frustrazione sessuale sentimentale in quanto sarei distante dagli oggetti dei desideri, da quelle situazioni desiderate ma forse inarrivabili.
Ai tempi di Gesù, i lebbrosi venivano internati in strutture chiamate lazzaretti, nel ventennio fascista, alcuni dissidenti venivano mandati in luoghi lontani, era il confino.
Gli incel odierni, quindi i molto brutti, i timidi, gli indigenti gravi, i privi di giro sociale, quelli che fanno una vita che non porta occasioni, poi vari disagiati tipo drogati, teppisti ecc. sono come lebbrosi, anche se stanno dentro la società, vengono esclusi dalle relazioni sessuali/sentimentali, ma sono forzati a vedere le ragazze, le donne, a vedere le coppie, a sentire gli altri che vanno avanti, che hanno figli, nipoti mentre loro avvertono il peso della loro inferiorità rispetto agli altri essere cosiddetti normali.
Tale esposizione aumenta la sofferenza, per cui mi domando se non sia il caso che la comunità confini tali persone, dietro il loro consenso, in zone lontane dalla civiltà, tipo monti, campagne, isolette.
Se la società ci tiene dentro, non è perché è inclusiva, ma perché ci vuole come risorse umane per le aziende e le istituzioni.
Penso che per me, dato che in questa vita la questione ragazze pare, pare, conclusa, sia meglio segregarmi in aree di campagna.
Io vorrei rinunciare alle donne, perché in tale società per uno come me non c'è niente, sto in una società dove non mi vanno molte cose, per cui la soluzione per me, per risolvere tali problemi ormai è la reincarnazione, però essendo ancora dentro pur male, sono soggetto alla visione delle ragazze, delle donne mature, delle coppie ecc. per cui non riesco a rinunciare, cioè i desideri, i bisogni, mi opprimono.
Non è il caso quindi che venga tenuto lontano dal mondo civile?
VOI COSA NE PENSATE? VOI DONNE, PENSATE SAREBBE UNA SOLUZIONE PIU' UMANA?
Ai tempi di Gesù, i lebbrosi venivano internati in strutture chiamate lazzaretti, nel ventennio fascista, alcuni dissidenti venivano mandati in luoghi lontani, era il confino.
Gli incel odierni, quindi i molto brutti, i timidi, gli indigenti gravi, i privi di giro sociale, quelli che fanno una vita che non porta occasioni, poi vari disagiati tipo drogati, teppisti ecc. sono come lebbrosi, anche se stanno dentro la società, vengono esclusi dalle relazioni sessuali/sentimentali, ma sono forzati a vedere le ragazze, le donne, a vedere le coppie, a sentire gli altri che vanno avanti, che hanno figli, nipoti mentre loro avvertono il peso della loro inferiorità rispetto agli altri essere cosiddetti normali.
Tale esposizione aumenta la sofferenza, per cui mi domando se non sia il caso che la comunità confini tali persone, dietro il loro consenso, in zone lontane dalla civiltà, tipo monti, campagne, isolette.
Se la società ci tiene dentro, non è perché è inclusiva, ma perché ci vuole come risorse umane per le aziende e le istituzioni.
Penso che per me, dato che in questa vita la questione ragazze pare, pare, conclusa, sia meglio segregarmi in aree di campagna.
Io vorrei rinunciare alle donne, perché in tale società per uno come me non c'è niente, sto in una società dove non mi vanno molte cose, per cui la soluzione per me, per risolvere tali problemi ormai è la reincarnazione, però essendo ancora dentro pur male, sono soggetto alla visione delle ragazze, delle donne mature, delle coppie ecc. per cui non riesco a rinunciare, cioè i desideri, i bisogni, mi opprimono.
Non è il caso quindi che venga tenuto lontano dal mondo civile?
VOI COSA NE PENSATE? VOI DONNE, PENSATE SAREBBE UNA SOLUZIONE PIU' UMANA?