PREMESSA
Voi vi lamentate dei pali, dell'essere brutti, del non avere possibilità con le NP.
Ora vi racconto un'esperienza che mi ha profondamente segnato, portandomi sulla strada dei MGTOW.
INTRODUZIONE
A febbraio 2024, a 26 anni, inizio a lavorare come commesso in un negozio di abbigliamento; mi fa formazione una collega di 25 anni con cui c'è subito un certo feeling.
Lei è fidanzata e convive con un ragazzo della sua età.
Mi accorgo subito che lei ci prova con me, anche spudoratamente.
Viene fuori che col suo ragazzo va male, che lui non le da attenzioni, che passa tutti i giorni alla play a farsi le canne, e che hanno una vita sessuale inesistente.
Penso che avere relazioni con colleghe è sbagliato, che avere relazioni con ragazze fidanzate è sbagliato, ma lei mi piace davvero tanto e mi illudo di potercela fare, di riuscirci.
Passano le settimane, lei si dichiara dicendo addirittura di AMARMI e una sera la invito da me.
Vuole fare sesso, ma io (anche per ansia da prestazione) le dico di no.
Passiamo una bella serata, e lei il giorno dopo lascia il suo ragazzo. O almeno sembra.
Parte una frequentazione clandestina, nascosta, e limitatissima dal fatto che lavoriamo insieme.
Ci vediamo poche volte a settimana e facciamo sempre le stesse cose, cioè bere drink da qualche parte e poi andare a fare sesso in macchina. Lei sembrava quasi ninfomane, non le stavo dietro.
Passano altre settimane e purtroppo si manifesta una cosa che avevo intuito, ma che speravo non fosse vera: lei non ci sta con la testa.
Mi chiede di andare a convivere, mi chiede di ingravidarla, a volte mentre scopiamo prova addirittura a bloccarmi mentre vengo.
Il mio negarle queste cose ci porta a...
L'INIZIO DELLA FINE
Le cose iniziano ad andare male quando una sera in cui dovevamo andare a cena mi da buca perché era ad ubriacarsi in giro con le sue amiche.
Era un'ora che la aspettavo, non rispondeva ai messaggi, l'ho chiamata e mi ha risposto una sua amica chiedendomi chi fossi e dicendomi di non rompere.
Mi sono arrabbiato e le ho mandate tutte a fanculo.
Lei ha fatto sembrare più grave quel mio gesto del fatto che mi avesse dato buca.
Questo è uno schema che si ripercorre per tutta la storia, cioé lei che mi accoltella e poi mi da la colpa se sanguino.
Eppure, il giorno dopo… la perdono.
Col tempo scopro che ha un quadro psicologico disfunzionale preesistente: è bugiarda, manipolatrice, aggressiva ed infedele di natura. Ha tradito praticamente tutti i ragazzi con cui è stata, ha ammesso di aver pippato cocaina in passato, esce a bere quasi tutte le sere e non si fa problemi a flirtare con chiunque.
Eppure lei da la colpa prima ai suoi ex e poi a me per tutti i suoi atteggiamenti, dicendo che me li meritavo perché non sapevo amarla e la facevo soffrire (come tutti).
Provare ad allontanarsi da una che mente, che da buca, che manipola, che si vanta di cose di cui persone normali si vergognerebbero è farla soffrire? La risposta è no, ma cado nelle sue manipolazioni e mi annullo cercando di andarle incontro e di capirla. Di sforzarmi. Di non prendermela.
Ma la situazione precipita, e come un cancro inizia piano piano a mangiarmisi vivo.
Invece di essere contenta per me, inizia ad essere invidiosa dei miei successi.
Mi nasconde cose, e le cose che non nasconde le riempie comunque di bugie.
Non riuscivamo mai a fare uscite particolari perché ogni qualvolta organizzavo qualcosa, lei trovava un motivo per litigare il giorno stesso.
Sembra voler rovinare ogni mio successo con litigi stupidi, accusandomi di cose che non avevo fatto o di avere amanti che non avevo.
Litighiamo e sparisce prima del mio compleanno senza farmi né regalo né auguri; non passa pasqua con me, non passa ferragosto con me, non passa il SUO compleanno con me.
Eppure riesce a giustificarsi, a darmi colpe e a farmi sentire in colpa anche quando ha torto al 1000%.
Beve quasi tutti i giorni e non rinuncia ai weekend e alle serate con le sue amiche hoe di basso valore, che sono come lei.
Una volta mi chiede di controllare il mio cellulare, io rifiuto. Non perché avessi cose da nascondere, ma perché è una cosa che non ho mai permesso a nessuno.
Si imbestialisce, mi da del verme, mi accusa di avere altre (ma io avevo occhi solo per lei), mi dice di masturbarsi pensando ad altri, mi dice di poterne avere quanti ne vuole meglio di me. Poi, con un sorriso sadico, mi dice che tanto non mi avrebbe fatto controllare nemmeno il suo perché lei qualcosa da nascondere ce l'aveva.
Due giorni dopo la becco con l'ex che aveva lasciato per me.
Non prova nemmeno a difendersi e passa direttamente al contrattacco, accusando di nuovo me di avere altre ed insultandomi in vari modi.
Scopro che probabilmente non l'ha mai lasciato e che aveva una doppia vita.
Per me è finita, ma non riesco a liberarmene.
La vedo a lavoro e non posso evitarla, mi tartassa di telefonate e messaggi anche sul telefono del lavoro.
Mi gira come un calzino dicendomi che con l'ex ci era uscita per dirgli di averlo tradito. Ci credo come un allocco e ci casco di nuovo.
Continuo ad andarci a letto, innamorato dei 5 momenti belli su 100 che passo con lei, senza dare peso ai 95 momenti brutti.
EPILOGO
Credo a ogni bugia che dice, lei fa quello che vuole ma io non posso.
E se provo a controbattere, insulti e aggressioni fisiche.
Aggressioni fisiche che avvengono ANCHE sul luogo di lavoro: pretendeva che le vendite che concludevo io le mettessi a suo nome, dato che anche a livello statistico lei era la peggiore ed era sotto pressione.
Un giorno mi sono rifiutato, e mi ha preso a pugni e percosse NEL NEGOZIO.
A quel punto mi sveglio e dico basta; a novembre 2024 decido di lasciare lei e il lavoro.
Ho informato il direttore, che voleva cacciarla, ma mi ha chiesto prove (principalmente sotto forma di screenshot in cui lei mi minaccia) che non avevo.
Non li avevo, perché furbamente lei non mi ha mai detto cose troppo gravi per messaggio.
Non mi andava nemmeno di fare denuncia per avere accesso alle telecamere, perché sarebbe successo un disastro da cui avrei avuto ben poco da guadagnare e tanto da perdere.
Lui, sapendo che avevo ragione ma non potendo fare nulla, ha provato comunque a trattenermi fino alla fine cercando varie soluzioni.
Ma me ne sono andato lo stesso, ho chiuso la "relazione" e ho bloccato tutti.
QUINDI
Sono stato costretto a lasciare un lavoro in cui ero capace per colpa di una donnetta manipolatrice, bugiarda, promiscua, alcolizzata (e probabilmente drogata), infedele, aggressiva e chi più ne ha più ne metta.
Ovviamente la troia (scusatemi) è ancora lì, nonostante non se lo meritasse e dicesse che quel lavoro le faceva schifo.
Questo succede quando non si hanno alternative o comunque si rimane invischiati in dinamiche con donne che soffrono di disturbi della personalità (cosa molto comune al giorno d'oggi).
Pensateci molto bene prima di intraprendere relazioni con persone del genere; io stesso ho smesso completamente di provarci con qualsiasi tipo di NP perché lei era un caso clinico - e ok - ma tratti del genere sono estremamente comuni in qualsiasi tipo di donnetta che potete incontrare in giro.
Potreste anche dire che sono stato un coglione io a darle corda fino alla fine - e avreste ragione - ma un abuso è un abuso: se becco uno che mi chiede un passaggio, lo faccio salire in macchina e poi quello mi accoltella... sono stato coglione io? Si, in parte. Ma quello è un pezzo di merda e la vittima sono io.