L'Estate è la cartina al tornasole della felicità. Questo periodo dell'anno, più di ogni altro, segna il confine tra il mondo di sopra e il mondo di sotto, tra chi è degno e chi è indegno. Il mare d'inverno -lo diceva la canzone- è un concetto che il pensiero non considera. Il mare d'estate, all'opposto, è catalizzatore di ogni immaginazione ed aspettativa giovanile, soddisfatta per pochi, completamente disattesa per gli altri.
Nelle notti estive, sulla spiaggia, gruppi di ragazzi si radunano intorno agli ombrelloni, lontani dalla folla. La dinamica Paretiana è pressoché la stessa: Quattro, massimo sei maschi di cui uno o due avvolti dalle braccia della loro fidanzata o del loro flirt estivo, gli altri a colmare la sensazione di vuoto sbronzandosi e facendosi le canne fino a perdere la memoria.
Le ragazze che dovrebbero pareggiare il conto fanno serata fra amiche, ad attendere quei pretendenti di alto livello che troppo spesso non si mostrano mai. Eppure, anche se l'attesa è vana, è sempre preferibile alla compagnia di anime poco stimolanti e di volti tridimensionalmente ininidonei.
Con poche eccezioni, le donne non hanno tutta questa smania di fare sesso. Hanno le loro avventurine, se capita il tipo giusto. Se non capita,pazienza.
Mentre i maschi si dividono tra chi si abbuffa così tanto da star male e chi sente i morsi atroci della fame, le donne assumono solo il loro fabbisogno, e solo se il cibo in questione soddisfa livelli minimi di qualità. Il loro metabolismo è più efficiente. Talvolta, come nutrimento, si accontentano delle attenzioni di chi offre cocktail da un tavolo in un locale trendy della riviera o dei commenti eccitati su Instagram di uomini che capitano sulle loro foto con il costumino sottile e le cosce toniche abbronzate. O persino della malcelata invidia delle conoscenti che non possono permettersi di ostentare.
Un ciclo che si ripete ogni anno, uno schema Ponzi perfetto in cui tutti si illudono di guadagnare, ma dove la maggior parte finisce per perdere, qualcuno al massimo va in pari e i soliti noti riscuotono. Eppure continuiamo ad essere sempre attratti da questa illusione e inseguiamo masochisti sogni sfuggenti fino a quando Settembre non ci fa ritrovare l'autunno dell'anno, e gli anni ci portano all'autunno della vita.

Nelle notti estive, sulla spiaggia, gruppi di ragazzi si radunano intorno agli ombrelloni, lontani dalla folla. La dinamica Paretiana è pressoché la stessa: Quattro, massimo sei maschi di cui uno o due avvolti dalle braccia della loro fidanzata o del loro flirt estivo, gli altri a colmare la sensazione di vuoto sbronzandosi e facendosi le canne fino a perdere la memoria.
Le ragazze che dovrebbero pareggiare il conto fanno serata fra amiche, ad attendere quei pretendenti di alto livello che troppo spesso non si mostrano mai. Eppure, anche se l'attesa è vana, è sempre preferibile alla compagnia di anime poco stimolanti e di volti tridimensionalmente ininidonei.
Con poche eccezioni, le donne non hanno tutta questa smania di fare sesso. Hanno le loro avventurine, se capita il tipo giusto. Se non capita,pazienza.
Mentre i maschi si dividono tra chi si abbuffa così tanto da star male e chi sente i morsi atroci della fame, le donne assumono solo il loro fabbisogno, e solo se il cibo in questione soddisfa livelli minimi di qualità. Il loro metabolismo è più efficiente. Talvolta, come nutrimento, si accontentano delle attenzioni di chi offre cocktail da un tavolo in un locale trendy della riviera o dei commenti eccitati su Instagram di uomini che capitano sulle loro foto con il costumino sottile e le cosce toniche abbronzate. O persino della malcelata invidia delle conoscenti che non possono permettersi di ostentare.
Un ciclo che si ripete ogni anno, uno schema Ponzi perfetto in cui tutti si illudono di guadagnare, ma dove la maggior parte finisce per perdere, qualcuno al massimo va in pari e i soliti noti riscuotono. Eppure continuiamo ad essere sempre attratti da questa illusione e inseguiamo masochisti sogni sfuggenti fino a quando Settembre non ci fa ritrovare l'autunno dell'anno, e gli anni ci portano all'autunno della vita.
