Giovanni.Cassarino
Well-known member
Scusate la domanda brutale ma siccome in questo forum si sente parlare spesso di bassa autostima e senso di inadeguatezza che portano a rassegnazione, frustrazione ed impotenza vi vorrei sottoporre una domanda legata ai disturbi di personalità. Leggendo diversi post sono sempre più convinto che la condizione di celibato involontaria sia convenzionalmente, attenzione non dico sempre, connaturata a chi ne soffre. Molti qui dentro, fisicamente parlando, sono dal punto di vista estetico persone normali ma che hanno in comune un vissuto fatto di esclusione ed emarginazione. Questi aspetti però solo in rari casi sono causati da altri, solitamente si tratta di un'auto esclusione praticata fin dall'infanzia dovuta alla paura del confronto, si badi bene non solo con le donne ma con chiunque, e di ciò che potrebbe scatenare (partiamo da sconfitti perché la percezione che abbiamo di noi stessi è estremamente negativa.)
Qui vi elenco una serie di peculiarità proprie del disturbo di personalità evitante:
1) Evitamento delle attività legate al lavoro che implicano il contatto interpersonale perché temono di essere criticati o rifiutati o che la gente possa disapprovarli
2) Mancanza di volontà di essere coinvolti con le persone a meno che non siano sicuri di essere graditi
3) Riserva nelle relazioni intime perché temono la derisione o l'umiliazione
4) Preoccupazione di essere criticati o rifiutati nelle situazioni sociali
5) Inibizione in nuove situazioni interpersonali, perché si sentono inadeguati
6) Una visione di sé come socialmente incapace, poco attraente, o inferiore agli altri
7) Riluttanza nel correre rischi personali o nel partecipare a qualsiasi nuova attività perché possono essere umiliati
Ovviamente questa condizione non è incontrovertibile ma si può se non risolvere almeno correggere tramite la psicoterapia, in particolar modo cognitivo comportamentale. In certi casi è necessario anche un aiuto farmacologico perché può capitare che il nostro cervello manchi di alcuni elementi (neurotrasmettitori di serotonina) che invalidano ulteriormente la situazione.
Ho parlato di malattia mentale perché questo disturbo è incluso nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il noto DSM.
Qui vi elenco una serie di peculiarità proprie del disturbo di personalità evitante:
1) Evitamento delle attività legate al lavoro che implicano il contatto interpersonale perché temono di essere criticati o rifiutati o che la gente possa disapprovarli
2) Mancanza di volontà di essere coinvolti con le persone a meno che non siano sicuri di essere graditi
3) Riserva nelle relazioni intime perché temono la derisione o l'umiliazione
4) Preoccupazione di essere criticati o rifiutati nelle situazioni sociali
5) Inibizione in nuove situazioni interpersonali, perché si sentono inadeguati
6) Una visione di sé come socialmente incapace, poco attraente, o inferiore agli altri
7) Riluttanza nel correre rischi personali o nel partecipare a qualsiasi nuova attività perché possono essere umiliati
Ovviamente questa condizione non è incontrovertibile ma si può se non risolvere almeno correggere tramite la psicoterapia, in particolar modo cognitivo comportamentale. In certi casi è necessario anche un aiuto farmacologico perché può capitare che il nostro cervello manchi di alcuni elementi (neurotrasmettitori di serotonina) che invalidano ulteriormente la situazione.
Ho parlato di malattia mentale perché questo disturbo è incluso nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, il noto DSM.