rob
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L'ultimo Messia di Zapffe.
Adesso inizio a leggerlo, ma ho paura di trovare conferma a ciò che in questi ultimi anni ho sempre pensato...
"L’ultimo Messia" (Den sidste Messias) è un saggio filosofico scritto nel 1933 dal pensatore norvegese Peter Wessel Zapffe (1899–1990). Si tratta di un testo breve ma estremamente denso, considerato una delle opere più radicali del pessimismo esistenzialista del Novecento.
Ecco una sintesi dei punti fondamentali
Zapffe parte da una diagnosi della condizione umana: l’uomo è una creatura biologica con un livello di coscienza troppo elevato rispetto a quanto la natura può sopportare.
Questa iper-coscienza — la capacità di riflettere su sé stessi, sul tempo, sulla morte, sull’assurdità dell’esistenza — genera una sofferenza inevitabile.
In altre parole, l’uomo è un errore evolutivo: la natura ha “sbagliato” dotandolo di una mente capace di comprendere la propria condizione tragica.
L’essere umano, consapevole del proprio destino e dell’insensatezza della vita, vive in una tensione continua tra istinto vitale e coscienza.
Zapffe descrive questa tensione come una contraddizione insolubile: la vita spinge a vivere, ma la coscienza mostra che nulla ha senso.
Secondo Zapffe, l’uomo riesce a sopravvivere solo attraverso meccanismi di autoinganno che limitano la portata della propria coscienza. Ne identifica quattro:
Il titolo fa riferimento a una figura simbolica: “l’ultimo messia” è l’uomo che prende pienamente coscienza dell’assurdità dell’esistenza e rifiuta di perpetuare la vita.
Non è un profeta religioso, ma un anti-messia che invita l’umanità a smettere di riprodursi e lasciare che la specie umana si estingua, come atto di compassione e lucidità.
Zapffe scrive:
Adesso inizio a leggerlo, ma ho paura di trovare conferma a ciò che in questi ultimi anni ho sempre pensato...
"L’ultimo Messia" (Den sidste Messias) è un saggio filosofico scritto nel 1933 dal pensatore norvegese Peter Wessel Zapffe (1899–1990). Si tratta di un testo breve ma estremamente denso, considerato una delle opere più radicali del pessimismo esistenzialista del Novecento.
Ecco una sintesi dei punti fondamentali

Idea centrale
Zapffe parte da una diagnosi della condizione umana: l’uomo è una creatura biologica con un livello di coscienza troppo elevato rispetto a quanto la natura può sopportare.Questa iper-coscienza — la capacità di riflettere su sé stessi, sul tempo, sulla morte, sull’assurdità dell’esistenza — genera una sofferenza inevitabile.
In altre parole, l’uomo è un errore evolutivo: la natura ha “sbagliato” dotandolo di una mente capace di comprendere la propria condizione tragica.
Il problema
L’essere umano, consapevole del proprio destino e dell’insensatezza della vita, vive in una tensione continua tra istinto vitale e coscienza.Zapffe descrive questa tensione come una contraddizione insolubile: la vita spinge a vivere, ma la coscienza mostra che nulla ha senso.
I quattro meccanismi di difesa
Secondo Zapffe, l’uomo riesce a sopravvivere solo attraverso meccanismi di autoinganno che limitano la portata della propria coscienza. Ne identifica quattro:
- Isolamento – si evita di pensare agli aspetti dolorosi dell’esistenza (es. non si parla di morte, si evita la solitudine).
- Ancoraggio – ci si lega a valori, istituzioni, religioni o ideali che danno un senso artificiale alla vita.
- Distrazione – si riempie il tempo con attività e stimoli per non pensare (lavoro, intrattenimento, socialità).
- Sublimazione – si trasforma il dolore in creazione artistica o conoscenza, dando forma estetica o intellettuale alla disperazione.
L’ultimo Messia
Il titolo fa riferimento a una figura simbolica: “l’ultimo messia” è l’uomo che prende pienamente coscienza dell’assurdità dell’esistenza e rifiuta di perpetuare la vita.Non è un profeta religioso, ma un anti-messia che invita l’umanità a smettere di riprodursi e lasciare che la specie umana si estingua, come atto di compassione e lucidità.
Zapffe scrive:
“Il giorno in cui l’uomo comprenderà veramente se stesso, non genererà più figli.”
Influenza e ricezione
- Zapffe è poco noto fuori dalla Norvegia, ma è diventato una figura di culto nel pensiero nichilista e antinatalista.
- Ha influenzato filosofi come Emil Cioran e autori contemporanei come Thomas Ligotti, che ne riprende le idee nel libro The Conspiracy against the Human Race.
- In Norvegia, Zapffe è considerato una voce isolata ma geniale, capace di unire rigore logico, sensibilità poetica e umorismo nero.
In sintesi
Tema | Sintesi |
---|---|
Tesi principale | La coscienza umana è un errore evolutivo che causa sofferenza. |
Soluzione proposta | Estinzione volontaria della specie come liberazione. |
Meccanismi di difesa | Isolamento, ancoraggio, distrazione, sublimazione. |
Visione del mondo | Nichilismo radicale, ma lucido e compassionevole. |