Ne senti parlare i parenti, gli amici, nei media, i film e la musica ne sono pieni: è ovunque, eppure per te continua a rimanere un concetto sfocato, quasi etereo, talvolta persino trascendente.
Tutti sembrano praticarlo, tutti ne parlano con naturalezza, eppure tu non possiedi nemmeno una vaga idea di cosa realmente sia, di come si esperisca, di quali sensazioni comporti.
Eppure, nella storia dell’umanità è sempre esistita una minoranza silenziosa di uomini esclusi dalla possibilità di accedere alla sfera sessuale, forse una porzione troppo esigua da meritare attenzione. La società è in monopolio a chi fa sesso e sembra riservare piena legittimità solo a chi lo stesso lo vive attivamente. E così tu, privato di questa esperienza, ti percepisci come un corpo estraneo, un osservatore alienato da una normalità che per te non è mai stata tale.
E mai lo sarà: giunto oltre i vent’anni senza aver avuto esperienze sessuali, qualcosa nella tua psiche si incrina irreversibilmente. Non importa se "recupererai", porterai sempre con te la consapevolezza di non aver vissuto, nel tempo socialmente previsto, ciò che ti era implicitamente richiesto di vivere.
Questa riflessione è affiorata in auto, mentre una canzone che scorreva in sottofondo mi ha fatto pensare: “Accidenti, quanto sembra normale per gli altri.”