La curva Gaussiana

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Normie ci si nasce, non ci si diventa. Anche applicando i normies fiutano i non normies ed applicano la regola dell'estromissione velata. È una costante che viene applicata sin da bambini, pur essendo esteticamente sopra la media e con un QI certificato di 122 per motivi psichiatrici ho avvertito sempre questa ostracizzazione della società. Ad una certa ti abitui e fai il meno possibile per stare a contatto con le persone.
Idem
 
È come cane che fiuta cane, improvvisamente senza che uno dei due non abbia fatto nulla di male viene assalito dalla controparte. Ad un punto della mia vita ho cercato di imitare il comportamento tipico normie, studiando il linguaggio del corpo, le posture, le battute, gli argomenti tipici di essi etc. ma niente, fiutano tutto, hanno una tipica intelligenza nel conformismo che gli permette di attuare meccanismi passivo-aggressivi verso coloro che vedono come una ipotetica minaccia al loro benessere.
facendo un esperimento mentale e guardandoti dall'esterno, in cosa secondo te differisci dai normie ? Parlo proprio di tutto, movenze, linguaggio ecc... Non è tanto una domanda rivolta a te quanto più in generale a chi si sente di differire, in questo caso sto prendendo il tuo caso...vorrei capire che tipo di segnali intercettano secondo te.
 
facendo un esperimento mentale e guardandoti dall'esterno, in cosa secondo te differisci dai normie ? Parlo proprio di tutto, movenze, linguaggio ecc... Non è tanto una domanda rivolta a te quanto più in generale a chi si sente di differire, in questo caso sto prendendo il tuo caso...vorrei capire che tipo di segnali intercettano secondo te.
Ad una prima occhiata sembro quello "impostato" del gruppo ma non è per il fatto di esserlo naturalmente, anzi, in passato avevo un senso della creatività ed una empatia molto sviluppate. Se per esempio si sta facendo un discorso di quelli banali, tipo sul tempo o sulla politica o sulla vita quotidiana sono capace di dirottare il flusso di ovvietà inserendoci qualche aneddoto bizzarro o qualche immagine stravagante relativa. Ma questo lo faccio non perché voglio attirare l'attenzione quanto per il fatto che il mio cervello si spegne in quelle circostanze ed automaticamente se ne esce così. Essendo molto introverso le situazioni tipiche normies mi drenano molta energia e faccio fatica a mantenere l'attenzione, per dire se dovessi stare in un pub a parlare potrei farlo solo se avessi di fronte a me una singola persona cui dedicare me stesso. Ovviamente, di solito i normies si muovono in branco perché è il gruppo che fa la forza, da retaggi ancestrali di protezione, questo è sviluppato principalmente in paesi dell'area mediterranea in cui i lupi solitari sono malvisti ed a cui vengono affibbiate le peggio cose per partito preso. Tutto ciò che ho descritto i normies lo fiutano, puoi recitare la commedia quanto ti pare ma poi alla fine ti sgamano, vedono che non ti comporti come loro e non si pongono ragionamenti sul perché, vanno subito in allarme. Nella storia sono esistiti personaggi talentuosi che hanno visto il loro riconoscimento soltanto dopo la loro morte (per esempio Tesla, Leopardi, Nietzsche) come se la loro persona fisica attinente i comportamenti e gli atteggiamenti potesse in qualche modo essere di intralcio al loro pensiero. Questo è un problema, essenzialmente in questa epoca dove si viene perlopiù selezionati tramite foto o su come ti sai muovere su un mondo virtuale tramite una scatoletta di plastica. Comunque a me non me ne è mai fregato nulla di apparire, di entrare in competizione quindi non mi pongo nemmeno più il problema di comportarmi in un determinato modo stereotipato. Se è per la lotta al possesso della figa, anche in quel caso per me, con i tempi attuali, il gioco non vale più la candela, oltre alle indisposizioni di prima del codice normies si vanno ad aggiungere le varie tensioni dovute alla consapevolezza ed alla naturale sproporzione che si accentuata negli anni oscuri dell'ipergamia. Non so se vale lo stesso anche per te, ma non soffrendo la solitudine e non avendo mai creduto alle favole sulla relazione uomo/donna non me la passo troppo male, rimane sempre l'istinto sessuale ma quello può essere dirottato nel sesso a pagamento o sulla fatica fisica ed intellettuale. Dopotutto, la natura non fa mai le cose per caso, l'importante è avere consapevolezza di sé.
 
Ad una prima occhiata sembro quello "impostato" del gruppo ma non è per il fatto di esserlo naturalmente, anzi, in passato avevo un senso della creatività ed una empatia molto sviluppate. Se per esempio si sta facendo un discorso di quelli banali, tipo sul tempo o sulla politica o sulla vita quotidiana sono capace di dirottare il flusso di ovvietà inserendoci qualche aneddoto bizzarro o qualche immagine stravagante relativa. Ma questo lo faccio non perché voglio attirare l'attenzione quanto per il fatto che il mio cervello si spegne in quelle circostanze ed automaticamente se ne esce così. Essendo molto introverso le situazioni tipiche normies mi drenano
da come scrivi mi sembri abbastanza consapevole delle dinamiche sociali che si vengono a creare.
Ad esempio io ho un amico che dalla tua descrizione combacia completamente e si comporta in maniera molto simile, in contesti sociali è come se il suo cervello si spegnesse e iniziasse a blaterare cazzate (cazzate per i normie), che però io comprendo e riesco ad interpretare mentre altri normie di turno no.
Il punto è che tu sei più avvantaggiato perchè ad esempio questo tizio manco se ne rende conto di questa dinamica lo fa così in automatico.Lui la cosa la vive male perchè non capisce la reazione dei partecipanti al gruppo.
Io penso che i normaloidi vadano in una sorta di posizione difensiva quando vedono alterate le classiche convenzioni sociali costruite su una serie infinita di discorsi a tema, movenze, pause, botta e risposta, battute e tutto ciò che la "normale interazione" prevede in un sistema di individui.
Quella posizione difensiva è quello che uno vede scattare come "esclusione sociale"...
 
da come scrivi mi sembri abbastanza consapevole delle dinamiche sociali che si vengono a creare.
Ad esempio io ho un amico che dalla tua descrizione combacia completamente e si comporta in maniera molto simile, in contesti sociali è come se il suo cervello si spegnesse e iniziasse a blaterare cazzate (cazzate per i normie), che però io comprendo e riesco ad interpretare mentre altri normie di turno no.
Il punto è che tu sei più avvantaggiato perchè ad esempio questo tizio manco se ne rende conto di questa dinamica lo fa così in automatico.Lui la cosa la vive male perchè non capisce la reazione dei partecipanti al gruppo.
Io penso che i normaloidi vadano in una sorta di posizione difensiva quando vedono alterate le classiche convenzioni sociali costruite su una serie infinita di discorsi a tema, movenze, pause, botta e risposta, battute e tutto ciò che la "normale interazione" prevede in un sistema di individui.
Quella posizione difensiva è quello che uno vede scattare come "esclusione sociale"...
Guarda, a parte per motivi lavorativi in cui sono costretto a stare a contatto con le persone, oramai non me ne importa proprio nulla. Un minimo ci soffrivo durante la post adolescenza ma nemmeno più di tanto. Recitare il solito copione mi stanca e non dovendo vivere nella preistoria in cui si era costretti a stare in gruppo per la sopravvivenza fisica mi limito a compiere il compitino. Ma io ormai sono abituato, non soffro la solitudine e non essendo giovanissimo riesco a viverci bene. Ma essendo anche ipersensibile ne ho dovute inghiottire di crudezze, il nostro limite è non aver avuto una guida durante l'età formativa abbastanza scaltra da indicare determinate dinamiche sociali in modo da poterle rendere più digeribili al nostro animo. Ma non si può avere tutto, alla fine si è come piccole gocce di olio che galleggiano su un oceano d'acqua, non si andrà mai a fondo ma non ci si amalgamerà nemmeno con l'acqua stessa.
 
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