La trappola dell’amore

grullo

Well-known member
Un brevissimo scritto concepito interamente da me (anche se ho usato ChatGPT per correggere gli errori di battitura perché non avevo voglia di farlo io) buona lettura!

La trappola dell’amore

(Breve saggio)

In questo breve saggio intendo argomentare, attraverso il supporto di riflessioni provenienti da filosofi, antropologi e studiosi della psiche umana, che l’amore – lungi dall’essere un sentimento nobile ed edificante – rappresenta uno dei più subdoli e dolorosi meccanismi naturali: una macchina crudele, progettata per generare sofferenza.

Partiamo da una domanda fondamentale: perché amiamo?
A mio avviso, l’amore non è altro che uno strumento evolutivo, una strategia biologica messa in atto dalla natura per garantire la sopravvivenza della specie umana. È evidente che non tutti gli innamorati generano figli, ma il desiderio amoroso – intimamente legato all’istinto sessuale – è comunque programmato per indirizzarci verso la riproduzione. Prima dell’avvento dei metodi contraccettivi, ogni rapporto sessuale poteva portare facilmente alla procreazione. Di conseguenza, amore e desiderio sessuale sono storicamente e biologicamente intrecciati.
In questo senso, l’amore si configura come una trappola evolutiva: non scegliamo consapevolmente quando innamorarci, né di chi, né in quale misura. L’amore si impone, esattamente come un impulso, sfuggendo al controllo razionale.

Possiamo individuare due esiti fondamentali delle relazioni amorose: quelle realizzate (a lieto fine) e quelle non corrisposte.
Concentriamoci inizialmente su queste ultime. È noto che il desiderio frustrato genera sofferenza, e quando si ama profondamente, il dolore del rifiuto può essere devastante. Nella nostra epoca tale fenomeno è amplificato da dinamiche socioculturali e tecnologiche, e qui si inserisce il punto di vista di una corrente nota come "teoria redpill".
Secondo questa prospettiva gli uomini tenderebbero ad accontentarsi più facilmente nella scelta del partner, mentre le donne, per via di un istinto ipergamico, selezionerebbero uomini con caratteristiche superiori (status sociale, bellezza, ricchezza).
Il risultato è un crescente squilibrio tra domanda e offerta nel "mercato amoroso", accentuato dalla cultura dei social media che promuove incessantemente modelli estetici idealizzati. Ciò contribuirebbe all’aumento del fenomeno degli incel (involuntary celibates), uomini che vivono in uno stato di frustrazione affettiva e sessuale, incapaci di costruire relazioni significative.

Di fronte a tale frustrazione, alcuni scelgono di rifugiarsi in illusioni consolatorie, come osservava anche Noam Chomsky:

> “Possiamo scegliere di vivere in un mondo di illusioni confortanti.”



L’illusione amorosa, però, può diventare una gabbia. Chi si rifugia in fantasie sentimentali finisce per alimentare aspettative irreali e, nel momento in cui queste vengono infrante, la delusione è amplificata. Inoltre, l’attaccamento all’illusione può generare dipendenza, rendendo difficile il ritorno alla realtà. In questo modo, l’amore si trasforma in una illusione perpetua, capace di compromettere la lucidità emotiva.

Nemmeno le relazioni "a lieto fine" sono esenti da dolore. Anche quando una storia d’amore funziona, essa è inevitabilmente soggetta al cambiamento, al disincanto e, spesso, alla fine.
Per quanto si possa tentare di prepararsi al distacco riflettendo razionalmente sulla transitorietà del sentimento, tale consapevolezza finisce per compromettere la pienezza dell’esperienza stessa. Godere del presente, ma con la costante ombra della fine, è una forma di auto-sabotaggio.

In conclusione, spero di aver suscitato una riflessione critica su ciò che comunemente viene considerato il sentimento più alto e celebrato dall’umanità. L’amore, per quanto esaltato nella letteratura, nella cultura e nel pensiero collettivo, è spesso fonte di sofferenza, illusioni e squilibri emotivi.
Un mondo senza amore – paradossalmente – potrebbe forse avvicinarsi di più a un ideale di serenità e razionalità: un paradiso senza illusioni.
 
Noi stiamo dalla parte chi soffre. Invece sono le donne a voler soffrire, in amore.
In amore vince chi fugge.
Paradossalmente, l'amore non corrisposto è quello piu autentico e piu sincero, secondo me. In quanto soltanto chi è davvero innamorato, soffre per un rifiuto.
Ovviamente non vale il caso della np che soffre perché chad non la vuole scopare.
 
Sicuramente l’amore può essere fonte di estrema sofferenza, ma dobbiamo considerare che ha tanti aspetti, tante sfaccettature. Non si può ridurre a ciò che ci spinge all’atto sessuale, che si può benissimo fare anche senza amore.

Si può amare anche nell’assenza. Perché l’amore è qualcosa che hai dentro e a volte non serve la presenza fisica della persona amata per sentirlo. Può essere anche una presenza interna, che ti permette di non sentirti mai solo.

Pensa per esempio a quando perdi qualcuno: smetti di sentire l’amore per quella persona, o la senti sempre come una presenza viva dentro di te, anche se non c’è più? Quello che ti ha dato resta per sempre.

Se la vuoi buttare in filosofia puoi pensare alla scala dell’amore di Platone, che parte dall’amore dei corpi e giunge alla contemplazione dell’idea del bene.
 
Noi stiamo dalla parte chi soffre. Invece sono le donne a voler soffrire, in amore.
In amore vince chi fugge.
Paradossalmente, l'amore non corrisposto è quello piu autentico e piu sincero, secondo me. In quanto soltanto chi è davvero innamorato, soffre per un rifiuto.
Ovviamente non vale il caso della np che soffre perché chad non la vuole scopare.
come fai ad innamorarti se ti ha rifiutato, sta cosa non la capirò mai


@grullo ti prendono per strano i tuoi coetanei ? oppure sei normale dal vivo ?
 
Sicuramente l’amore può essere fonte di estrema sofferenza, ma dobbiamo considerare che ha tanti aspetti, tante sfaccettature. Non si può ridurre a ciò che ci spinge all’atto sessuale, che si può benissimo fare anche senza amore.

Si può amare anche nell’assenza. Perché l’amore è qualcosa che hai dentro e a volte non serve la presenza fisica della persona amata per sentirlo. Può essere anche una presenza interna, che ti permette di non sentirti mai solo.

Pensa per esempio a quando perdi qualcuno: smetti di sentire l’amore per quella persona, o la senti sempre come una presenza viva dentro di te, anche se non c’è più? Quello che ti ha dato resta per sempre.

Se la vuoi buttare in filosofia puoi pensare alla scala dell’amore di Platone, che parte dall’amore dei corpi e giunge alla contemplazione dell’idea del bene.

Però l'essere morti mi sembra una giustificazione più accettabile che essere vivi e vegeti e sbattersene il cazzo. Anche perché la vera tragedia dei morti è che per te sono vivi, sei tu che per loro sei morto (dato che non possono pensare e dunque pensarti)

 
Pensa per esempio a quando perdi qualcuno: smetti di sentire l’amore per quella persona, o la senti sempre come una presenza viva dentro di te, anche se non c’è più? Quello che ti ha dato resta per sempre.

Certo che resta per sempre però non lo chiamerei amore.
Può essere un ricordo molto dolce ma è un altro sentimento.
 
Però l'essere morti mi sembra una giustificazione più accettabile che essere vivi e vegeti e sbattersene il cazzo. Anche perché la vera tragedia dei morti è che per te sono vivi, sei tu che per loro sei morto (dato che non possono pensare e dunque pensarti)

Sì, ma si può amare anche un vivo in questo modo. A volte si può amare in qualche modo anche nell’assenza. A te non è mai successo?
 
Sicuramente l’amore può essere fonte di estrema sofferenza, ma dobbiamo considerare che ha tanti aspetti, tante sfaccettature. Non si può ridurre a ciò che ci spinge all’atto sessuale, che si può benissimo fare anche senza amore.

Si può amare anche nell’assenza. Perché l’amore è qualcosa che hai dentro e a volte non serve la presenza fisica della persona amata per sentirlo. Può essere anche una presenza interna, che ti permette di non sentirti mai solo.

Pensa per esempio a quando perdi qualcuno: smetti di sentire l’amore per quella persona, o la senti sempre come una presenza viva dentro di te, anche se non c’è più? Quello che ti ha dato resta per sempre.

Se la vuoi buttare in filosofia puoi pensare alla scala dell’amore di Platone, che parte dall’amore dei corpi e giunge alla contemplazione dell’idea del bene.
Io però faccio distinzione tra amore disinteressato (quello per amici e parenti) e amore romantico (quello di cui io parlo). Il primo secondo me dovrebbe essere chiamato con un altro termine perché è così diverso da quello romantico. Non c'entrano niente l'uno con l'altro
 
Io però faccio distinzione tra amore disinteressato (quello per amici e parenti) e amore romantico (quello di cui io parlo). Il primo secondo me dovrebbe essere chiamato con un altro termine perché è così diverso da quello romantico. Non c'entrano niente l'uno con l'altro
Esiste anche l’amore platonico, che è una forma di amore romantico
 
Sì, ma si può amare anche un vivo in questo modo. A volte si può amare in qualche modo anche nell’assenza. A te non è mai successo?

No. Sono molto pragmatico ed egocentrico. Se sei vivo ma stai a fare altro evidentemente questo altro è meglio di me. Ma in generale non concepisco come si possa amare una persona che non ricambia, la vedo come una cosa molto sottomissiva e degradante
 
No. Sono molto pragmatico ed egocentrico. Se sei vivo ma stai a fare altro evidentemente questo altro è meglio di me. Ma in generale non concepisco come si possa amare una persona che non ricambia, la vedo come una cosa molto sottomissiva e degradante
È vero però non può smettere di amare come per magia quando scopri che non ricambia (o almeno io non posso purtroppo) sarebbe troppo bello
 
Si ma anche li (secondo me) c'è un minimo di desiderio sessuale. È vero che il desiderio c'è anche senza amore ma l'amore non c'è senza anche solo un minimo di desiderio sennò che trappola sarebbe...

Platone (e Socrate prima di lui) si facevano i femboy dell'epoca. Se mandavi tuo figlio all'Accademia e tornava con la tunica macchiata sapevi che il Maestro quel giorno non aveva sparso solo il seme della conoscenza
 
come fai ad innamorarti se ti ha rifiutato, sta cosa non la capirò mai


@grullo ti prendono per strano i tuoi coetanei ? oppure sei normale dal vivo ?
Bhe il colpo di fulmine esiste. Uno puo prendersi una cotta per una che neanche ti caga di striscio. L'amore non nasce necessariamente dopo una frequentazione. Anche se, ovviamente, l'amore vissuto è molto di piu di una semplice cotta e per di più non corrisposta.
 
Bhe il colpo di fulmine esiste. Uno puo prendersi una cotta per una che neanche ti caga di striscio. L'amore non nasce necessariamente dopo una frequentazione. Anche se, ovviamente, l'amore vissuto è molto di piu di una semplice cotta e per di più non corrisposta.
quello mica è amore... quella è forte attrazione/cotta idealizzata, l'amore nasce solo ed esclusivamente quando la frequenti quella persona in modo romantico per tanto tempo
 
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