Lasciare tutto

Ciao ragazzi!

Ho 25 anni da poco compiuti e mi manca un esame per terminare la laurea in ingegneria energetica. Questo esame è particolarmente complicato e sto avendo parecchia difficoltà a studiare e già da qualche mese (prima di fare questo esame) avevo l’idea di mollare tutto. Inoltre, rispetto ai miei amici, sono uno degli ultimi che si sta laureando e questo mi sta facendo desistere dal festeggiarla (in caso avvenga in tempi brevi) con gli altri. Anche voi vi sentite delle volte inadeguati in termini di studio? Come superate la cosa?

Ps: prima di ingegneria e ho fatto il liceo classico e la triennale è stata un incubo.
fottitene del ritardo. Chiudi sta cosa e inizia a lavorare. La pacchia è finita, se non hai la strada spianata o qualcuno che sa indirizzare i prossimi tuoi passi.
Ora inizia la merda, buon appetito.
 
Ci tenevo a ringraziarvi per tutte le belle parole. Oggi ho passato l'esame e ho terminato tutti gli esami. Adesso testa alla tesi per luglio
Ottimo! Oltre alla tesi - a meno di avere la via spianata in Italia in qualche modo - comincerei anche a vedere dove emigrare. Ed iniziare a fare colloqui.
 
mai capito come fanno gli anglosassoni a essere così fenomenali lol
Meno esami, ma non solo, in ingegneria il 90% del tempo del corso era impiegato per la teoria, il restante 10% per le esercitazioni prima del compito scritto che ovviamente erano insufficienti. All'esame scritto poi venivano fuori delle tracce d'esame la cui difficolta' era notevolmente superiore agli esempi visti in classe. Ricordo che per l'esame di campi elettromagnetici il professore tenne una sola lezione in cui risolse 1 esercizio e mezzo. Un' altra volta un altro professore a fine corso fece vedere un mazzo di compiti che teneva in mano dicendo di andare comprare le copie presso un negozietto sopra l'università, quella per lui e' stata l'esercitazione scritta.
 
Meno esami, ma non solo, in ingegneria il 90% del tempo del corso era impiegato per la teoria, il restante 10% per le esercitazioni prima del compito scritto che ovviamente erano insufficienti. All'esame scritto poi venivano fuori delle tracce d'esame la cui difficolta' era notevolmente superiore agli esempi visti in classe. Ricordo che per l'esame di campi elettromagnetici il professore tenne una sola lezione in cui risolve 1 esercizio e mezzo.
Anche secondo me: troppa, troppa teoria che viene dimenticata appena finito l'esame.
 
Meno esami, ma non solo, in ingegneria il 90% del tempo del corso era impiegato per la teoria, il restante 10% per le esercitazioni prima del compito scritto che ovviamente erano insufficienti. All'esame scritto poi venivano fuori delle tracce d'esame la cui difficolta' era notevolmente superiore agli esempi visti in classe. Ricordo che per l'esame di campi elettromagnetici il professore tenne una sola lezione in cui risolve 1 esercizio e mezzo.
ah ok
Però messa così sembra una didattica normale, le università (in teoria) servono unicamente per fare esami, che sono aperti a chi paga, ovvio...ci sono dei programmi che tutti possono visionare, di libri...quanti ne vuoi e puoi gestirti il tuo tempo...ho un conoscente che NON segue le lezioni, studia per i cazzi suoi e va a fare lo scritto/esame. Si trova bene, certo deve studiare di più ma all'università intesa come ente non gli interessa quanto una persona studia...
Quel che non mi torna è come fanno gli studenti anglosassoni a "uscire" tutti a 23 anni con la loro bella laurea quando, fino a prova contraria, le tematiche (parlo di ingegneria) sono sempre le solite.
 
ah ok
Però messa così sembra una didattica normale, le università (in teoria) servono unicamente per fare esami, che sono aperti a chi paga, ovvio...ci sono dei programmi che tutti possono visionare, di libri...quanti ne vuoi e puoi gestirti il tuo tempo...ho un conoscente che NON segue le lezioni, studia per i cazzi suoi e va a fare lo scritto/esame. Si trova bene, certo deve studiare di più ma all'università intesa come ente non gli interessa quanto una persona studia...
Quel che non mi torna è come fanno gli studenti anglosassoni a "uscire" tutti a 23 anni con la loro bella laurea quando, fino a prova contraria, le tematiche (parlo di ingegneria) sono sempre le solite.
Pur senza esperienza diretta in entrambi ma da racconti: Iniziano 1 anno prima, rapporto insegnate studenti molto più basso, molto più pratica e laboratori. Non puoi non passare un esame, devi rimanere a pari. L'obiettivo é insegnarti un lavoro in modo che tu posso rientrare dall'investimento visto che l'uni costa - spesso a debito.
 
ah ok
Però messa così sembra una didattica normale, le università (in teoria) servono unicamente per fare esami, che sono aperti a chi paga, ovvio...ci sono dei programmi che tutti possono visionare, di libri...quanti ne vuoi e puoi gestirti il tuo tempo...ho un conoscente che NON segue le lezioni, studia per i cazzi suoi e va a fare lo scritto/esame. Si trova bene, certo deve studiare di più ma all'università intesa come ente non gli interessa quanto una persona studia...
Quel che non mi torna è come fanno gli studenti anglosassoni a "uscire" tutti a 23 anni con la loro bella laurea quando, fino a prova contraria, le tematiche (parlo di ingegneria) sono sempre le solite.
Il punto e' quello la didattica e' differente , in Italia e' piu' incentrata sulla teoria, negli altri paesi si da' piu' importanza all'aspetto applicativo. Ma anche se fosse cosi , come in realta' e' , il corso deve prepararti per l'esame , cosi' come sono , sembrano fatti proprio per il contrario, teenendo conto che in ingegneria ogni materia e' scritto ed orale.
 
ah ok

Il punto e' quello la didattica e' differente , in Italia e' piu' incentrata sulla teoria, negli altri paesi si da' piu' importanza all'aspetto applicativo. Ma anche se fosse cosi , come in realta' e' , il corso deve prepararti per l'esame , cosi' come sono , sembrano fatti proprio per il contrario, teenendo conto che in ingegneria ogni materia e' scritto ed orale.
con il mostruoso sviluppo software e hardware secondo me in tantissmi campi dell'ingegneria sarà sufficiente essere fenomenali nel maneggiare gli strumenti informatici (e quindi anche i software dedicati) e gli ingegneri "veri" quelli diciamo che sanno tutto saranno sempre meno fondamentali. Secondo me eh...
 
con il mostruoso sviluppo software e hardware secondo me in tantissmi campi dell'ingegneria sarà sufficiente essere fenomenali nel maneggiare gli strumenti informatici (e quindi anche i software dedicati) e gli ingegneri "veri" quelli diciamo che sanno tutto saranno sempre meno fondamentali. Secondo me eh...
Già da oggi è così, il livello di astrazione è diventato altissimo.
 
in Italia non c'è bisogno di ingegneri. Punto. Tutta la nostra produzione, anche di eccellenza è frutto di un lavoro di tante api operaie. Esistono piccolissime nicchie che hanno bisogno di ingegneri. Sono gli stessi li da 40 anni e finchè non crepano stanno li dentro e occupano un posto. Non c'è affiancamento e progressione. Chi ha preso il posto buono se lo tiene li, perchè il suo comunque lo fa ed è ormai la sua vita. Non sapremo mai se qualcuno più bravo di lui sarebbe riuscito a fare di più o meglio quella cosa di cui lui ancora si occupa finchè non crepa.
 
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