L'aspetto conta: uno studio rivela come l’aspetto fisico influenzi la qualità del servizio percepito.

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Per noi è praticamente acqua calda però avere studi scientifici che corroborano dovrebbe fare tacere chi mette ancora la testa sotto la sabbia e va in full coping.

Link allo studio

L'aspetto conta: uno studio rivela come l’aspetto fisico influenzi la qualità del servizio percepito.
In molti casi, le persone giudicano i lavoratori del settore servizi non solo per ciò che fanno, ma anche per il loro aspetto. Sorprendentemente, lo studio ha scoperto che la valutazione degli uomini dipende dall’aspetto fisico ancora più che per le donne.



I ricercatori Goldar Lenjeu Chefor (dottoranda) ed Ellis Chefor (professore) hanno condotto una meta-analisi, combinando i risultati di numerosi studi precedenti pubblicati nella Journal of Service Theory and Practice, per verificare l’influenza dell’attrattiva fisica sulla percezione del servizio .


Principali risultati

1. Effetto dell’attrattiva sulle valutazioni

Le persone considerate attraenti vengono percepite implicitamente come più simpatiche, competenti e affidabili, e quindi il loro operato viene valutato più positivamente .


2. Variabilità dell’effetto

L’entità dell’effetto dipende dal tipo di attrattiva considerata (viso, abbigliamento, corporatura). In alcuni casi è leggermente negativa, altre volte positiva o neutra .


3. Differenze di genere sorprendenti

Contrariamente alle aspettative, l’effetto dell’attrattiva è più marcato sugli uomini rispetto alle donne: i clienti tendono a giudicare il servizio maschile molto più in base all’aspetto fisico .


4. Bias impliciti e possibili conseguenze negative

L’“implicit social judgment” (giudizio implicito) valorizza l’attrattiva, ma può trasformarsi in danni reputazionali se un operatore attraente commette errori: gli utenti tendono a ricondurre i fallimenti al valore dell’organizzazione stessa .

5. Verso l’intervento tecnologico

L’uso di sistemi di intelligenza artificiale potrebbe aiutare a «neutralizzare» i pregiudizi di bellezza, focalizzando le valutazioni su metriche oggettive di performance .

Conclusioni & Implicazioni


Lo studio conferma l’esistenza del fenomeno noto come “pretty privilege” o stereotipo dell’“effetto bello‑è‑bravo”, con forti ricadute in ambito lavorativo e giudiziario .

Il bias estetico può favorire (o penalizzare) i lavoratori in base all’aspetto, influenzando assunzioni, valutazioni, promozioni e persino la soddisfazione del cliente.

Per i manager e le imprese, resta un monito importante sul rischio di discriminazione implicita basata sull’aspetto fisico. L’adozione di strumenti oggettivi e algoritmi potrebbe attenuare questi effetti.

In sintesi: l’aspetto fisico influenza davvero le valutazioni nel servizio clienti, con un impatto più evidente sugli uomini; il fenomeno è radicato in bias cognitivi spontanei, ma
può essere mitigato applicando criteri più oggettivi.
 
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