Per i veri incel; voglia di studiare e lavorare

Niky

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Nel vostro percorso di studi, dalla prima superiore in poi, la mancanza o sarebbe da dire la totale mancanza di relazioni sessuali e sentimentali ha influito sul trovare la forza di studiare? Chi lavora stessa cosa
Io devo dire che sul lavoro non ha influito più di tanto, faccio quello che so fare e devo fare e mi serve anche a distrarmi se le cose vanno bene Ma da adolescente nello studio la cosa era ben diversa, se ero più sereno studiavo, seguivo bene le lezioni e prendevo bei voti. Se mi demoralizzavo non seguivo la lezione e nessun studio immaginate i voti.
 
uno può anche voler studiare ma non aver le forze perchè è talmente depresso... una delle cose più tristi è per esempio chi si è laureato in ingegneria per esempio (che ci vuole impegno e se uno ha crisi esistenziali la sconsiglio, infatti io la avevo mollata) e poi non riesce a far valere quello che ha studiato abbastanza nel senso che anche se poi trova un bel lavoro non riesce ad essere percepito di più agli occhi delle np...

Immagina un 7,75 con la terza media con un part time da 300 euro a 27 anni scoperebbe comunque di più...
 
uno può anche voler studiare ma non aver le forze perchè è talmente depresso... una delle cose più tristi è per esempio chi si è laureato in ingegneria per esempio (che ci vuole impegno e se uno ha crisi esistenziali la sconsiglio, infatti io la avevo mollata) e poi non riesce a far valere quello che ha studiato abbastanza nel senso che anche se poi trova un bel lavoro non riesce ad essere percepito di più agli occhi delle np...

Immagina un 7,75 con la terza media con un part time da 300 euro a 27 anni scoperebbe comunque di più...
Guarda hai centrato un punto che volevo tirare fuori. Qualche giorno fa ho visto un video di Marco Crepaldi, il giovane psicologo che ha fatto conoscere ai più la problematica Hikikomori e che si sta concentrando anche verso i malesseri degli incel, dove dice che alcuni laureati in ingegneria sono incel e lo erano anche prima di laurearsi, i classici secchioni sfigati infatti. Però mi chiedo cazzo, anni di studio e sacrifici che poi probabilmente ti permetteranno anche di avere un buon lavoro, magari che ti appassiona e ben retribuito ma dopo qualche anno ti troverai solo, a 30 40 anni, che non bastano nemmeno i tuoi soldi perché se pur ottimo stipendio non sei certo ricco, alla lunga forse ti chiedi se ne sia valsa la pena.
 
Sullo studio no perché ero ancora troppo giovane ed avevo altro per la testa. Infatti sono sempre stato il primo della classe. Poi per un breve periodo sono stato anche un mezzo-chad (prima di perdere i capelli), solo che non ne ho mai approfittato.
Sul lavoro sì, anzi direi che è stato il fattore che non mi ha permesso di raggiungere i risultati che avrei potuto raggiungere con le mie capacità. Ma alla fine, chissenefrega: tanto prima o poi dobbiamo morire tutti quanti. Mi consolo guardando il decadimento psico-fisico dei miei coetanei, chad comrpesi.
 
uno può anche voler studiare ma non aver le forze perchè è talmente depresso... una delle cose più tristi è per esempio chi si è laureato in ingegneria per esempio (che ci vuole impegno e se uno ha crisi esistenziali la sconsiglio, infatti io la avevo mollata) e poi non riesce a far valere quello che ha studiato abbastanza nel senso che anche se poi trova un bel lavoro non riesce ad essere percepito di più agli occhi delle np...

Immagina un 7,75 con la terza media con un part time da 300 euro a 27 anni scoperebbe comunque di più...
Io ho avuto la "fortuna" che non mi preoccupavo della mancanza di ragazze, avevo ben altri problemi, ero troppo assorbito sul portare a termine gli studi ed era l'unica cosa che mi dava valore come persona.
Ho avuto una crisi di depressione per gli ultimi esami, se mi fossi ritirato mi sarei buttato dalla finestra, ho impiegato quasi un anno a fare gli ultimi 2 esami mattone.

Riguardo allo status non serve praticamente a niente, anche perchè non conta il titolo ma il lavoro e i soldi che effettivamente porti a casa, che se ne fa una di un ingegnere che guadagna quanto un responsabile magazziniere ? Questo in italia, all'estero è diverso. Poi adesso le donne hanno già tutto, non siamo negli anni 70.

Le donne guardano prima di tutto l'aspetto, tutto il resto sono surplus nel caso dovessero essere indecise tra uno o l'altro.
 
Al liceo ho retto, ma all' università, fatta già malvolentieri, c'è stato un drastico calo della voglia e della concentrazione.
Lavorare, ho lavorato poco in vita mia, quando lavoro però le cose riesco a farle. Certo, non sono in grado di svolgere lavori complessi a causa della mia limitata capacità di concentrazione.
 
Ho avuto piú possibilità tra i 16 e i 19, mi sono fatto solo la piú figa che mi veniva dietro e ho snobbato le altre 2/3. Mi sarei goduto di più quegli anni se avessi potuto prevedere la piaga del femminismo, adesso ci sono tanti uomini depressi (80% dei suicidi totali) e nessuna testata giornalistica si degna di fare un servizio con dati scientifici attendibili. Non avrei mai pensato di assistere a qualcosa del genere.
 
Ho avuto piú possibilità tra i 16 e i 19, mi sono fatto solo la piú figa che mi veniva dietro e ho snobbato le altre 2/3. Mi sarei goduto di più quegli anni se avessi potuto prevedere la piaga del femminismo, adesso ci sono tanti uomini depressi (80% dei suicidi totali) e nessuna testata giornalistica si degna di fare un servizio con dati scientifici attendibili. Non avrei mai pensato di assistere a qualcosa del genere.
Quanto ti valuti esteticamente?
 
Dipende da come si approccia la vita da derelitti. A volte la condizione di subumanità dovuta all'essere under 7 fa sviluppare la capacità di resilienza e quindi si ha il massimo risultato negli studi o nel lavoro (molti grandi scienziati erano emarginati e stramboidi, pensa Stephen Hawking che era anche bloccato sulla carrozzina). Altre volte ti porta a disimpegnarti totalmente dagli obblighi scolastici e lavorativi perché non ne vedi il fine ultimo, non vedi un futuro per te.
Che senso ha studiare e massacrarsi per anni se si è depressi e si desidera solamente un missile nucleare dritto nel buco del culo?
 
Diciamo che ho dovuto affrontare i problemi di salute dei miei e conciliare studio primA e lavoro poi. Sicuramente avrei voluto delle relazioni
 
Dipende da come si approccia la vita da derelitti. A volte la condizione di subumanità dovuta all'essere under 7 fa sviluppare la capacità di resilienza e quindi si ha il massimo risultato negli studi o nel lavoro (molti grandi scienziati erano emarginati e stramboidi, pensa Stephen Hawking che era anche bloccato sulla carrozzina). Altre volte ti porta a disimpegnarti totalmente dagli obblighi scolastici e lavorativi perché non ne vedi il fine ultimo, non vedi un futuro per te.
Che senso ha studiare e massacrarsi per anni se si è depressi e si desidera solamente un missile nucleare dritto nel buco del culo?
Terza via: moneymaxare il piu possibile cercando di fare il minimo possibile.
In tal senso una casa di proprietà sarebbe da principio senza dubbio fondamentale (zero affitti e mutui di merda che si tradurrebbero in un perdurante falcidiamento del reddito: senza è inutile anche solo stare a parlarne), correlata da uno stipendio di base che ti permetta altresì di odere di buoni pasto e (fondamentale) numerose entrate extra rigorosamente a nero.

Non vivrai da signore ma perlomeno a pay (di livello) ci puoi andare quando cazzo ti pare, per la spesa non caghi un euro ed alla fine le uniche tue preoccupazioni sono quelle di pagare bollette e tari, senza contare il tempo libero che cmq alla fine (e forse questo sarebbe l'unico inconveniente) se hai le suddette rendite extra alla fine lo sfrutti per continuare a maxare/conservare queste ultime e dunque te lo godi relativamente.
 
No, non ha influito. Mi piaceva studiare da adolescente, alla figa ci pensavo relativamente, da classico introverso che voleva la ragazzina acqua e sapone che ci provasse con il bigliettino. Avessi avuto meno problematiche evitabili o posticipate da quel periodo critico la mia vita sarebbe stata diversa. Vorrei rimettermi in carreggiata almeno con lo studio, anche se è tardi, non vedo alternative.
 
Dipende da come si approccia la vita da derelitti. A volte la condizione di subumanità dovuta all'essere under 7 fa sviluppare la capacità di resilienza e quindi si ha il massimo risultato negli studi o nel lavoro (molti grandi scienziati erano emarginati e stramboidi, pensa Stephen Hawking che era anche bloccato sulla carrozzina). Altre volte ti porta a disimpegnarti totalmente dagli obblighi scolastici e lavorativi perché non ne vedi il fine ultimo, non vedi un futuro per te.
Che senso ha studiare e massacrarsi per anni se si è depressi e si desidera solamente un missile nucleare dritto nel buco del culo?
Tutti citano Stephen Hawking come un derelitto che nessuno voleva ma tutti ammiravano il suo cervello ma se guardate la sua biografia le cose stanno diversamente. Stephen Hawking prima della malattia non era affatto strambo ma un ragazzo normale, di è fidanzato si è sposato con figlio. Poi gli è caduta addosso la sciagura della malattia ma intanto qualcosa, anzi molto più che qualcosa aveva già fatto
 
Tutti citano Stephen Hawking come un derelitto che nessuno voleva ma tutti ammiravano il suo cervello ma se guardate la sua biografia le cose stanno diversamente. Stephen Hawking prima della malattia non era affatto strambo ma un ragazzo normale, di è fidanzato si è sposato con figlio. Poi gli è caduta addosso la sciagura della malattia ma intanto qualcosa, anzi molto più che qualcosa aveva già fatto
Effettivamente potevo scegliere un esempio migliore ma la sostanza non cambia. Si può essere derelitti dalla nascita o diventarlo, poco cambia. All'epoca (pre malattia) Hawking poteva anche essere un normie fisicamente e socialmente ma credi davvero che dopo la malattia la gente gli era vicino perché era bello o simpatico? La prima a scappare è stata la moglie
 
Dipende da come si approccia la vita da derelitti. A volte la condizione di subumanità dovuta all'essere under 7 fa sviluppare la capacità di resilienza e quindi si ha il massimo risultato negli studi o nel lavoro (molti grandi scienziati erano emarginati e stramboidi, pensa Stephen Hawking che era anche bloccato sulla carrozzina).
Paul Dirac era strambo come pochi al mondo.
 
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