I liberisti associano più burocrazia a più corruzione principalmente perché una burocrazia complessa e regolamentata crea maggiore discrezionalità e opacità nei processi amministrativi, favorendo così comportamenti corruttivi. In particolare:
• Procedure burocratiche lunghe e complesse aumentano le occasioni di contatto tra funzionari pubblici e privati, creando incentivi a pagare tangenti per accelerare o ottenere favori, soprattutto quando le regole non sono trasparenti.
• L’elevata regolamentazione e pressione burocratica spinge le imprese a operare in modo informale o illegale, aumentando il rischio di corruzione come mezzo per aggirare gli ostacoli amministrativi.
• Una burocrazia estesa e poco efficiente può distorcere l’allocazione delle risorse, premiando non l’efficienza ma il rent-seeking, cioè la ricerca di profitti tramite corruzione anziché investimenti produttivi.
• L’intervento statale ipertrofico e la moltiplicazione delle regole creano terreno fertile per la corruzione, poiché aumentano i poteri discrezionali dei burocrati e le opportunità di abuso.
• Per controllare la corruzione in un contesto burocratico ampio, è necessario aumentare i controlli e remunerare adeguatamente i funzionari, il che però comporta un aumento della spesa pubblica e della dimensione stessa della burocrazia.
In sintesi, per i liberisti la burocrazia eccessiva è vista come un moltiplicatore di corruzione perché genera complessità, discrezionalità e inefficienza, elementi che facilitano comportamenti illeciti e distorsioni nel funzionamento del mercato e dell’amministrazione pubblica.
• Procedure burocratiche lunghe e complesse aumentano le occasioni di contatto tra funzionari pubblici e privati, creando incentivi a pagare tangenti per accelerare o ottenere favori, soprattutto quando le regole non sono trasparenti.
• L’elevata regolamentazione e pressione burocratica spinge le imprese a operare in modo informale o illegale, aumentando il rischio di corruzione come mezzo per aggirare gli ostacoli amministrativi.
• Una burocrazia estesa e poco efficiente può distorcere l’allocazione delle risorse, premiando non l’efficienza ma il rent-seeking, cioè la ricerca di profitti tramite corruzione anziché investimenti produttivi.
• L’intervento statale ipertrofico e la moltiplicazione delle regole creano terreno fertile per la corruzione, poiché aumentano i poteri discrezionali dei burocrati e le opportunità di abuso.
• Per controllare la corruzione in un contesto burocratico ampio, è necessario aumentare i controlli e remunerare adeguatamente i funzionari, il che però comporta un aumento della spesa pubblica e della dimensione stessa della burocrazia.
In sintesi, per i liberisti la burocrazia eccessiva è vista come un moltiplicatore di corruzione perché genera complessità, discrezionalità e inefficienza, elementi che facilitano comportamenti illeciti e distorsioni nel funzionamento del mercato e dell’amministrazione pubblica.