Scusate se uppo questo thread, ma mi ritrovo in un periodo della vita in cui, ecco... una dottoressa oggi mi ha prescritto questa roba.
Era la prima volta che andavo a colloquio con una psichiatra, io volevo solo andare dallo psicologo (statale, perchè non posso permettermi il privato). Siccome bisognava fare la "cartella" e profilarmi, la prima visita sarebbe stata psichiatrica.
Io le ho detto subito che non sono favorevole agli pf, mi sono preso la prescrizione molto a malincuore e dopo una buona mezz'ora di battibecco, pur rispettoso. So che un po' mi servirebbero, ma li temo. Ancora non ho chiamato il medico per fare la ricetta e penso che non lo farò. Intanto sempre tramite questo consultorio, a breve inizierò la terapia con la psicologa. Punto molto di più su quella che non su cose che scombinano la chimica del mio cervello. Se c'è qualcuno che deve manipolare il mio cervello, quello sono io...così la vedo.
Leggendo i vostri commenti, mi sembra di trovare molte conferme...
Ho una paura tremenda degli psicofarmaci, me ne ha prescritti due: uno per il tono dell'umore ed uno per l'ansia. Voleva anche prescrivermi il Litio. Lì ho proprio messo le barricate.
Come avete modo di capire, le ho raccontato che faccio pensieri che non dovrei fare.
Ed ora non so davvero cosa decidere. Ho una paura tremenda di alterare gli equilibri del mio cervello. Ho paura di cosa potrebbe succedere in futuro. Ma ho anche paura che la psichiatra abbia ragione, e che queste medicine mi aiuterebbero e che per via della mia presa di posizione, mandi a farsi fottere la mia guarigione dalla depressione...
Questa è la
mia opinione.
Qui è pieno di cuck e studenti di medicina, ma anche medici che però non sanno manco che l'olanzapina ha ucciso un sacco di gente, dei beta che li odiano ma li prendono e poi dicono a chi si apre e ne racconta che delira.
Tipo come se le np vi sputano in faccia da 15 anni, però se uno si esprime a riguardo tutto il forum fa branco e lo deride, che è tipico del mondo che odiate.
Comunque. Già che hai raccontato che fai pensieri che non devi fare: bravo il mio coglione (in senso affettuoso).
è come andare in questura a dire che hai rubato. Se fai pensieri che non devi fare, ti svelo un segreto, io ne faccio di tali cinquanta volte al mese, con tutte le violenze e le pressioni che subisco. Credo che pure Rocco Siffredi li faccia, sul set e circondato da quindici diciottenni.
Questo perché tutti hanno una propria intimità che può tendere alla depressione, che può causare pensieri ossessivi se qualcosa ti ha rotto il cazzo da mo' e ci pensi sempre, e allucinazioni anche solo se non dormi per troppo tempo.
Giusto pensare di volersi curare, io i farmaci per l'ansia li prendo ben consapevole che il Joker di Batman li ha mischiati ed è andato in crisi respiratoria, ma il pensiero non è in automatico l'azione. Se hai il timore di farti del male, parlane con la psicologa, ma se ti raccontassi quello che ho passato io negli ultimi 17 anni, domani ti alzi e vai in centro a bere un caffé, torni a casa e ti riempi di seghe sul portatile, che è il motivo per cui in Siberia sono tutti alpha e negli stati occidentali siamo cuck.
Quando davvero ti ritrovi a soffrire come un cane e ad avere intorno il vuoto, la fame e la miseria, o ti accoppi oppure si attiva l'istinto di sopravvivenza.
Sui farmaci, come ho detto a vin iaghi, devi scegliere tu e ascoltare chi ne ha studiato gli effetti.
Ma se litighi per mezz'ora con la psichiatra, non mi pare che con questa persona, che infatti non ti sta cercando, ci siano i presupposti perché si possa creare un'alleanza terapeutica.
Mia opinione.
Se rischi la vita, curati. Non ti posso far finire male perché con me hanno fatto solo danni.