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PUBBLICITÀ E PERSUASIONE​

  • 15 Maggio 2018

LA PUBBLICITÀ E L’ARTE DEL PERSUADERE​

Inconsciamente, ogni giorno, mentre passiamo del tempo a guardare la tv, leggere un giornale, ascoltare la radio, navigare su Internet, siamo bombardati da continui messaggi pubblicitari.
La pubblicità, servendosi dei media quali suoi veicoli, si rivela forza pervasiva e potente mezzo in grado di influire sulla mentalità e il comportamento dell’individuo.

È DAVVERO IN GRADO DI INFLUENZARE LA COLLETTIVITÀ IN MODO INCISIVO?​

La storia ci insegna che questo è possibile. In molti casi, attraverso la pubblicità, si ha la possibilità di fornire informazioni e allo stesso tempo suscitare interesse ed una certa reazione.
Un esempio concreto è l’operazione che vide, negli anni venti, l’American Tobacco Company lanciare una campagna ideata da Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud e considerato dal giornale Life come uno dei cento americani più influenti del ventesimo secolo.

La campagna “American Tobacco Company”​

Offertogli l’incarico di trovare un modo per incitare le donne a fumare, Bernays individuò nella sigaretta un simbolo fallico e pensò che le donne si sarebbero messe volentieri a fumare se avessero visto nella sigaretta un mezzo per emanciparsi simbolicamente dalla dominazione maschile.
A metà degli anni Venti, alle donne era vietato fumare in pubblico. Il primo principio dei pubblicitari, al fine di vendere un prodotto, è quello di entrare nella testa del cliente e capire quali sono le sue motivazioni a comprare. Bernays intuì che la cosa più desiderata dalla donna a quel tempo, era comportarsi pubblicamente allo stesso modo degli uomini.
Ecco il colpo di genio. Durante la parata di Pasqua di New York del 1929, una ventina di ragazze selezionate da Bernays, accesero delle sigarette. Tutto il mondo ne venne a conoscenza e, da allora, il fumo fra le donne divenne un segno di emancipazione. L’industria del tabacco aveva conseguito il suo obiettivo.
La campagna fece aumentare la vendita di sigarette in modo esponenziale tanto che la società Philip Morris riprese, in un secondo tempo, l’idea e la sviluppò in favore degli uomini con il famoso cow-boy Marlboro.

Pro e contro​

Per decenni immagini legate al fumo furono inserite in film e situazioni varie con l’intento di far apparire, vincente ed affascinante, chi ne facesse uso.
Va detto che il fumo, più che una libertà, crea una dipendenza. Oggi sappiamo che il suo incremento, purtroppo, non portò solo benefici commerciali alle compagnie di tabacco, ma contribuì in modo incisivo allo sviluppo di quella che possiamo seriamente definire una “piaga sociale” dal punto di vista medico-sanitario. Per contro molte compagne pubblicitarie hanno contribuito in modo assolutamente positivo allo sviluppo della società e sono state perno importante anche per il riconoscimento dei diritti a diversi livelli.
La manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica, coloro i quali padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il paese.
[Cit. Edward Bernays]
 
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