Avevo 18 anni all'epoca, nessuna mi trovava "figo", ma quasi tutte quelle che incontravo e conoscevo mi definivano "carino".
Dicevano che avevo l'aria di quello buono e timido e si stupivano quando una volta soli iniziavo a toccarle.
Era bello essere carino, la mia vita era radiosa come il sole, limpida come un giorno senza nuvole.
Mi piaceva sentirmelo dire.
Essere carino non solo mi apriva le porte con le ragazze, ma anche con gli uomini.
Mi era facile essere invitato qua e là, perché ispiravo simpatica solo perché avevo un viso, carino.
Le persone si offrivano spontaneamente di aiutarmi, se avevo un mestiere da fare avevo sempre amici pronti ad aiutarmi.
A scuola entravo subito nelle simpatie dei professori, che mi aiutavano più del dovuto.
Con le ragazze? Si lasciavano fare volentieri, le toccavo e sentivo già il loro umore umido.
Ripeto non ero bello, alto o elegante, semplicemente carino, quel carino che sta sulla via di mezzo e viene ritenuto un "bravo ragazzo".
La carineria era il mio passaporto e come detto, me lo sono goduto per un periodo.
Soprattutto mi era facile ottenere baci, feste, sagre, scuola, mi bastava trovare una scusa qualsiasi per baciarle.
Nessuna fatica, nessuna attesa, ne tanti inutili messaggini.
Ricordo con piacere quando mettevo la mia mano lì, e loro mi dicevano "da te non me l'aspettavo, sembri tanto timido", e allora il mio piacere aumentava..
Non conoscevo malumore, ne noia ne depressione, perché ero carino.
Dicevano che avevo l'aria di quello buono e timido e si stupivano quando una volta soli iniziavo a toccarle.
Era bello essere carino, la mia vita era radiosa come il sole, limpida come un giorno senza nuvole.
Mi piaceva sentirmelo dire.
Essere carino non solo mi apriva le porte con le ragazze, ma anche con gli uomini.
Mi era facile essere invitato qua e là, perché ispiravo simpatica solo perché avevo un viso, carino.
Le persone si offrivano spontaneamente di aiutarmi, se avevo un mestiere da fare avevo sempre amici pronti ad aiutarmi.
A scuola entravo subito nelle simpatie dei professori, che mi aiutavano più del dovuto.
Con le ragazze? Si lasciavano fare volentieri, le toccavo e sentivo già il loro umore umido.
Ripeto non ero bello, alto o elegante, semplicemente carino, quel carino che sta sulla via di mezzo e viene ritenuto un "bravo ragazzo".
La carineria era il mio passaporto e come detto, me lo sono goduto per un periodo.
Soprattutto mi era facile ottenere baci, feste, sagre, scuola, mi bastava trovare una scusa qualsiasi per baciarle.
Nessuna fatica, nessuna attesa, ne tanti inutili messaggini.
Ricordo con piacere quando mettevo la mia mano lì, e loro mi dicevano "da te non me l'aspettavo, sembri tanto timido", e allora il mio piacere aumentava..
Non conoscevo malumore, ne noia ne depressione, perché ero carino.