Redpill, blackpill, misoginia: salvezza ... o autosabotaggio?

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Gli ultimi litigi tra uomini e donne avvenuti nella scorsa settimana, mi hanno fatto riflettere sulle posizioni più accese in materia di redpill, blackpill, misoginia. Devo dire che negli utenti più radicali mi sono rivisto l' adolescente che fui, quell' adolescente che rifiutava di socializzare con le ragazze, che le riteneva inutili, che si distingueva per posizioni ritenute misogine.
Correvano gli anni '90, quelli dove vissi scuola media e liceo; allora i concetti di incel, redpill, blackpill, MGTOW erano appena in nuce, ma in termini della definizione che li diamo oggi, perché in verità queste cose si dicevano tranquillamente allora, tra ragazzi. Per cui leggendoli qui sul forum non mi sono stati nuovi. Le cose più radicali lette qui le dicevo in adolescenza.
Ma l' interstardirmi su queste posizioni penso mi abbia danneggiato.
In prima media scandalizzai i professori perché espressi odio a morte contro le ragazze e dicevo che da grande non mi volevo sposare, posizioni poi ritrattate anche in seguito a validazioni femminili; tendenzialmente le ragazzine mi vedevano come un ragazzo dalle grandi potenzialità, soprattutto estetiche, infatti ero tra quelli carini, però dovevo farmi come ragazzo, per quanto riguardava il carattere. Alcune volevano essere amiche, senza dubbio.
Nel periodo del liceo ricadi sulle posizioni misogine: da un lato le compagne di scuola le trovavo noiose per cui preferivo stare a parlare con i compagni maschi perché mi divertivo, da un lato osservavo i difetti del mondo femminile e mi era capitato qualche episodio negativo. Effettivamente l' adolescenza è il periodo in cui le ragazze sono più "narcisiste piscione", ovvero si comportano come le descriveva il compianto Pezzottato, pensiamo al fascino per il ragazzo forte, spigliato, ed allo snobbare i ragazzi timidi, specificando che non tutte erano così.
Ero quello che rifiutava di suggerire alle compagne femmine, quello che se messo a sedere in banco con una compagna, dava segni evidenti di sofferenza, era quello che si scocciava quando i compagni fidati socializzavano con le compagna e stava allora a rimproverarli, faccendoli osservare l' inutilità di questo entusiasmo. Mi opposi a rappresentanti di classe femmina. Vedevo nelle ragazze entità ciniche, materialiste, ignoranti, frivole. Le vedevo come delle malvagie forti che schiacciano il maschio fragile ed indifeso. Pensavo che se una ragazza mostrava interesse per me, se si sarebbe messa con me, era solo per usarmi. Arrivavo a giustificare azioni aberranti come rivalsa del maschio oppresso ed escluso.
Ci fosse stato il Forum dei Brutti allora, sarei stato tra gli utenti inviperiti per la presenza delle ragazze nel forum.
Ma questo intestardirmi su tali posizioni, è stato salutare, mi ha salvato? Temo di no. Oltre a socializzare poco con le ragazze, saltando dei processi fondamentali di apprendimento, varie ragazze che volevano fare amicizia sono state da me prese a parolacce, oppure un pò ignorate, oltre che per paura, per la mia scarsa autostima. Ho quindi saltato delle fasi della vita, ho rinunciato a potenziali occasioni. Certo, ho visto ragazze fare le maleducate o le snob con me, ma generalizzare e cadere in un clima di sospetto per ogni ragazzina che si mostrava amichevole penso mi abbia rovinato. C'era una di una comitiva adolescenziale frequentata fino ai 16 anni resasi conto di aver sbagliato che voleva insistentemente fare pace ma la presi ripetutamente a parolacce.
Va detto che ai tempi del liceo ci tenevo ad andare bene a scuola, per cui non è che volessi essere distolto, sta di fatto che me la cavai ma non brillai, a differenza di altri che riuscivano ad andare meglio di me ed andavano avanti con le ragazze.
Quindi sì, ci sono dinamiche disfunzionali uomini/donne, in parte naturali, in parte imposte dal tipo di società in cui si vive. Ci sono individui nel genere femminile da prendere a calci in culo. Bisogna imparare a farsi rispettare dalle ragazze, stare attenti, si. Ma al tempo stesso, non precludersi dal socializzare, dal fare amicizia e non vedere qualsiasi ragazza come un nemico, soprattutto mai assolutizzare, non è che qualche cafona od immatura deve condizionare al punto da bloccare.
La red-pill è positiva perché da la sveglia, stimola a migliorarsi, a non trascurarsi, ti dice di non lasciarti andare fisicamente, di curarti il viso, di trovare un impiego, di creare un circolo sociale, in modo da ampliare le possibilità e non restare l' ultima ruota del carro, ma altre estremizzazioni conducono al non fare nulla, alla conflittualità ottusa, alle visioni "o è tutto bianco o è tutto nero", al fatalismo, per cui diventano distruttive perché degenerano nell' autosabotaggio, nel farsi del male, nel trascurarsi, nell' isolarsi.
Mi domando: se fossi stato meno ottuso in adolescenza la storia poteva cambiare?

E VOI COSA NE PENSATE?
 
A quel che mi ricordo io,dopo il periodo bambagia delle elementari,dove sì c'erano un paio di bambine più carine,ma bastava proporre un gioco e ci si avvicinava ,con le medie ci si scontra con la realtà e si sbatte il muso con le prime selezioni ( del resto le ragazze maturano prima ) i non inviti ai compleanni e la bocciatura da questa mini società,con i professori che annuivano a questa selezione naturale; alle superiori,l' episodio che ho narrato nella mia presentazione,che è stata una sentenza,da lì in poi è iniziata la salita della vita ,ogni giorno più ripida ; non credo di aver avuto forze o poteri per migliorare troppo la situazione
 
È così difficile il fermare una donna in Roma come in Recanati, anzi molto di più, a cagion dell'eccessiva frivolezza e dissipatezza di queste bestie femmine, che oltre di ciò non ispirano un interesse al mondo, sono piene d'ipocrisia, non amano altro che il girare e il divertirsi non si sa come.

Giacomo Leopardi
 
Gli ultimi litigi tra uomini e donne avvenuti nella scorsa settimana, mi hanno fatto riflettere sulle posizioni più accese in materia di redpill, blackpill, misoginia. Devo dire che negli utenti più radicali mi sono rivisto l' adolescente che fui, quell' adolescente che rifiutava di socializzare con le ragazze, che le riteneva inutili, che si distingueva per posizioni ritenute misogine.
Correvano gli anni '90, quelli dove vissi scuola media e liceo; allora i concetti di incel, redpill, blackpill, MGTOW erano appena in nuce, ma in termini della definizione che li diamo oggi, perché in verità queste cose si dicevano tranquillamente allora, tra ragazzi. Per cui leggendoli qui sul forum non mi sono stati nuovi. Le cose più radicali lette qui le dicevo in adolescenza.
Ma l' interstardirmi su queste posizioni penso mi abbia danneggiato.
In prima media scandalizzai i professori perché espressi odio a morte contro le ragazze e dicevo che da grande non mi volevo sposare, posizioni poi ritrattate anche in seguito a validazioni femminili; tendenzialmente le ragazzine mi vedevano come un ragazzo dalle grandi potenzialità, soprattutto estetiche, infatti ero tra quelli carini, però dovevo farmi come ragazzo, per quanto riguardava il carattere. Alcune volevano essere amiche, senza dubbio.
Nel periodo del liceo ricadi sulle posizioni misogine: da un lato le compagne di scuola le trovavo noiose per cui preferivo stare a parlare con i compagni maschi perché mi divertivo, da un lato osservavo i difetti del mondo femminile e mi era capitato qualche episodio negativo. Effettivamente l' adolescenza è il periodo in cui le ragazze sono più "narcisiste piscione", ovvero si comportano come le descriveva il compianto Pezzottato, pensiamo al fascino per il ragazzo forte, spigliato, ed allo snobbare i ragazzi timidi, specificando che non tutte erano così.
Ero quello che rifiutava di suggerire alle compagne femmine, quello che se messo a sedere in banco con una compagna, dava segni evidenti di sofferenza, era quello che si scocciava quando i compagni fidati socializzavano con le compagna e stava allora a rimproverarli, faccendoli osservare l' inutilità di questo entusiasmo. Mi opposi a rappresentanti di classe femmina. Vedevo nelle ragazze entità ciniche, materialiste, ignoranti, frivole. Le vedevo come delle malvagie forti che schiacciano il maschio fragile ed indifeso. Pensavo che se una ragazza mostrava interesse per me, se si sarebbe messa con me, era solo per usarmi. Arrivavo a giustificare azioni aberranti come rivalsa del maschio oppresso ed escluso.
Ci fosse stato il Forum dei Brutti allora, sarei stato tra gli utenti inviperiti per la presenza delle ragazze nel forum.
Ma questo intestardirmi su tali posizioni, è stato salutare, mi ha salvato? Temo di no. Oltre a socializzare poco con le ragazze, saltando dei processi fondamentali di apprendimento, varie ragazze che volevano fare amicizia sono state da me prese a parolacce, oppure un pò ignorate, oltre che per paura, per la mia scarsa autostima. Ho quindi saltato delle fasi della vita, ho rinunciato a potenziali occasioni. Certo, ho visto ragazze fare le maleducate o le snob con me, ma generalizzare e cadere in un clima di sospetto per ogni ragazzina che si mostrava amichevole penso mi abbia rovinato. C'era una di una comitiva adolescenziale frequentata fino ai 16 anni resasi conto di aver sbagliato che voleva insistentemente fare pace ma la presi ripetutamente a parolacce.
Va detto che ai tempi del liceo ci tenevo ad andare bene a scuola, per cui non è che volessi essere distolto, sta di fatto che me la cavai ma non brillai, a differenza di altri che riuscivano ad andare meglio di me ed andavano avanti con le ragazze.
Quindi sì, ci sono dinamiche disfunzionali uomini/donne, in parte naturali, in parte imposte dal tipo di società in cui si vive. Ci sono individui nel genere femminile da prendere a calci in culo. Bisogna imparare a farsi rispettare dalle ragazze, stare attenti, si. Ma al tempo stesso, non precludersi dal socializzare, dal fare amicizia e non vedere qualsiasi ragazza come un nemico, soprattutto mai assolutizzare, non è che qualche cafona od immatura deve condizionare al punto da bloccare.
La red-pill è positiva perché da la sveglia, stimola a migliorarsi, a non trascurarsi, ti dice di non lasciarti andare fisicamente, di curarti il viso, di trovare un impiego, di creare un circolo sociale, in modo da ampliare le possibilità e non restare l' ultima ruota del carro, ma altre estremizzazioni conducono al non fare nulla, alla conflittualità ottusa, alle visioni "o è tutto bianco o è tutto nero", al fatalismo, per cui diventano distruttive perché degenerano nell' autosabotaggio, nel farsi del male, nel trascurarsi, nell' isolarsi.
Mi domando: se fossi stato meno ottuso in adolescenza la storia poteva cambiare?

E VOI COSA NE PENSATE?
Io penso che scrivi in modo troppo libresco
 
La consapevolezza di alcune dinamiche è utile a comprendere meglio il mondo che ci circonda e il rapporto con l'altro sesso, quindi non lo riterrei di per sé negativo. La frustrazione che si plasma successivamente è direttamente proporzionale alla capacità o meno di reagire dinanzi a tale condizione.
 
È così difficile il fermare una donna in Roma come in Recanati, anzi molto di più, a cagion dell'eccessiva frivolezza e dissipatezza di queste bestie femmine, che oltre di ciò non ispirano un interesse al mondo, sono piene d'ipocrisia, non amano altro che il girare e il divertirsi non si sa come.

Giacomo Leopardi
Peccato a scuola non insegnassero questo anzichè le poesie
 
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Mi domando: se fossi stato meno ottuso in adolescenza la storia poteva cambiare?

E VOI COSA NE PENSATE?

Oggi conta solo il tuo valore LMS.
All epoca dei fatti che descrivi probabilmente se non eri un cesso potevi ficcare. Nella preadolescenza le bambine adorano giocare e stare con i bambolotti tranquilli e pacioccosi; dopo le prime mestruazioni cercano il bad boy, il vivace, il leader. Ormai sei grande inutile piangere sul latte versato.
 
Molti di noi sono palesemente degli autosabotatori
Questo è vero. Ma all'autosabotaggio ci arrivi anche per colpe di crudezze vissute. Nessuno nasce con poca autostima. Se già a 14 anni sei abbastanza intelligente da redpillarti, capisci che se non scopi belle teen a 15 anni, il futuro sarà tutto in salita. Il buongiorno si vede dal mattino.
 
Vedevo nelle ragazze entità ciniche, materialiste, ignoranti, frivole. Le vedevo come delle malvagie forti che schiacciano il maschio fragile ed indifeso.
E niente è cambiato dopo altri 30 anni.

In un mare di maschi cuck e zerbini, ci sta qualcuno più anticonformista.
 
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