Ti dirò, dove ho avuto il (dis)onore di nascere e crescere lo scenario è spaventosamente simile, non a caso c'è chi ci chiama la "Napoli del Nord".
L'abitante medio è un montato senza una lira in tasca, la cui massima aspirazione è quella di passare una vita a fare un cazzo e campare di sussidi. Ha più tatuaggi che neuroni funzionanti, è abbronzatissimo e costantemente gonfio di palestra, ma completamente vuoto e insignificante a livello interiore. è megalomane a livelli inavvicinabili, ma allo stesso tempo omologatissimo.
Qui, come dicevo, la situazione è praticamente la solita: si accoppiano e si riproducono solo cafoni, tossici, punkabbestia, fancazzisti, ignoranti, disgraziati, ecc... e rimangono tagliati fuori tutti coloro che in realtà, qualcosa da offrire la avrebbero e come, solo che, vuoi per un aspetto scadente oppure per via dell'essere percepiti come noiosi/strani/ritardati (spesso per via di "marchi a fuoco" che ci vengono affibbiati quando si è bambini e ci si portano appresso per tutta la vita, altro grande problema di questo posto di merda) si viene scartati a priori.
Questi soggetti "di troppo", essendo tagliati fuori, solitamente si fanno una nicchia loro (spesso unendosi e creando comitive con persone di città/paesini limitrofi) oppure si rassegnano all'emarginazione più totale.
Giuro, facessi una vincita importante, andarmene da questa latrina di posto (e magari tirarci pure un bel missile) sarebbe in cima alla bucket list.