MrDugong
New member
Ciao a tutti, vorrei condividere un mio pensiero e sentire le vostre opinioni in merito.
In natura, se non in rari casi di specie strettamente monogame, la percentuale di maschi che si riproduce è molto bassa, si parla del 5-10% mediamente, dove i maschi più dominanti ottengono accesso alla riproduzione su più femmine (esempio: cavalli, leoni, giraffe, lupi).
Quindi animali che non sono soggetti a regolamentazioni culturali e religiose (i.e. monogamia cristiana e legale, pressione sociale per non avere un bodycount alto, struttura della società in nuclei famigliari...), tenderanno naturalmente in una situazione di enorme disparità, dove pochi maschi saranno enormemente avvantaggiati, mentre gli altri enormemente svantaggiati.
Nelle società umane, il tasso di riproduzione maschile è associato a quanto sia egalitaria la società, cioè più è egalitaria e più si crea una situazione dove le gerarchie sono deboli, e più uomini possono riprodursi. In periodi in cui invece il potere era accentrato, anche considerando società civilizzate, e quindi protendenti verso una situazione molto più stabile ed egalitaria dell'anarchia naturale animale, il tasso di riproduzione stimato era solo del 20-30%. (Ironicamente nell'età della pietra la società era più egalitaria in media rispetto all'impero romano, e il tasso era +50%).
L'uomo medio, è quindi stato costretto ad introdurre solide regolamentazioni ed istituzioni ideologiche per garantire la sua sopravvivenza, cercando di creare una stabile situazione di "uguaglianza riproduttiva", con l'introduzione della monogamia forzata, e la pressione sociale per la purezza e castità, così da garantire ordine nei grandi imperi e nazioni.
Tuttavia questa è quindi solo una convenzione, e una situazione artificialmente creata, non conforme con la naturale tendenza delle femmine e degli uomini, bensì interpretabile come un compromesso molto comodo per il maschio medio, e scomodo per i chad, i ricchi e le donne. L'avvento del liberalismo sociale e l'indebolimento del ruolo della religione sulla società in tempi recenti, sta portando la situazione a tornare a livelli più alti di disuguaglianza riproduttiva (lo stato naturale, che viene cambiato in base alle scelte culturali e di amministrazione della società).
Il fatto che l'80% degli uomini si riproducesse nel 20esimo secolo è un'anomalia della storia, e per nessuna ragione logica è garantito al 100% che ogni individuo si riproduca.
Con questa mia riflessione vorrei fare passare un messaggio in cui credo. Non è che non si scopa perchè la società è peggiorata rispetto allo stato naturale dove tutti si sposano, non si scopa perchè la società sta tornando allo stato originario di anarchia in cui non si sarebbe scopato ugualmente, avendo passato per un breve periodo di alta uguaglianza riproduttiva (anomalia). La scelta è tra la la profonda stabilità e uguaglianza riproduttiva garantita dalla religione/conservatorismo, e il progresso e inclusività garantiti dal liberalismo, a costo dell'uguaglianza riproduttiva e della stabilità della società.
Alcuni studi se volete o se siete interessati.
Zerjal et al., 2003 – L'eredità genetica di Gengis Khan
Karmin et al., 2015 – Bottleneck del cromosoma Y e cambiamenti culturali
Poznik et al., 2016 – Espansioni demografiche maschili
Zeng et al., 2018 – Competizione tra gruppi patrilineari
Wei et al., 2018 – Origine del cluster C2-ST*
In natura, se non in rari casi di specie strettamente monogame, la percentuale di maschi che si riproduce è molto bassa, si parla del 5-10% mediamente, dove i maschi più dominanti ottengono accesso alla riproduzione su più femmine (esempio: cavalli, leoni, giraffe, lupi).
Quindi animali che non sono soggetti a regolamentazioni culturali e religiose (i.e. monogamia cristiana e legale, pressione sociale per non avere un bodycount alto, struttura della società in nuclei famigliari...), tenderanno naturalmente in una situazione di enorme disparità, dove pochi maschi saranno enormemente avvantaggiati, mentre gli altri enormemente svantaggiati.
Nelle società umane, il tasso di riproduzione maschile è associato a quanto sia egalitaria la società, cioè più è egalitaria e più si crea una situazione dove le gerarchie sono deboli, e più uomini possono riprodursi. In periodi in cui invece il potere era accentrato, anche considerando società civilizzate, e quindi protendenti verso una situazione molto più stabile ed egalitaria dell'anarchia naturale animale, il tasso di riproduzione stimato era solo del 20-30%. (Ironicamente nell'età della pietra la società era più egalitaria in media rispetto all'impero romano, e il tasso era +50%).
L'uomo medio, è quindi stato costretto ad introdurre solide regolamentazioni ed istituzioni ideologiche per garantire la sua sopravvivenza, cercando di creare una stabile situazione di "uguaglianza riproduttiva", con l'introduzione della monogamia forzata, e la pressione sociale per la purezza e castità, così da garantire ordine nei grandi imperi e nazioni.
Tuttavia questa è quindi solo una convenzione, e una situazione artificialmente creata, non conforme con la naturale tendenza delle femmine e degli uomini, bensì interpretabile come un compromesso molto comodo per il maschio medio, e scomodo per i chad, i ricchi e le donne. L'avvento del liberalismo sociale e l'indebolimento del ruolo della religione sulla società in tempi recenti, sta portando la situazione a tornare a livelli più alti di disuguaglianza riproduttiva (lo stato naturale, che viene cambiato in base alle scelte culturali e di amministrazione della società).
Il fatto che l'80% degli uomini si riproducesse nel 20esimo secolo è un'anomalia della storia, e per nessuna ragione logica è garantito al 100% che ogni individuo si riproduca.
Con questa mia riflessione vorrei fare passare un messaggio in cui credo. Non è che non si scopa perchè la società è peggiorata rispetto allo stato naturale dove tutti si sposano, non si scopa perchè la società sta tornando allo stato originario di anarchia in cui non si sarebbe scopato ugualmente, avendo passato per un breve periodo di alta uguaglianza riproduttiva (anomalia). La scelta è tra la la profonda stabilità e uguaglianza riproduttiva garantita dalla religione/conservatorismo, e il progresso e inclusività garantiti dal liberalismo, a costo dell'uguaglianza riproduttiva e della stabilità della società.
Alcuni studi se volete o se siete interessati.
Zerjal et al., 2003 – L'eredità genetica di Gengis Khan
Karmin et al., 2015 – Bottleneck del cromosoma Y e cambiamenti culturali
Poznik et al., 2016 – Espansioni demografiche maschili
Zeng et al., 2018 – Competizione tra gruppi patrilineari
Wei et al., 2018 – Origine del cluster C2-ST*