Passi le giornate di fronte a quei libri noiosi, andando avanti di poche pagine al giorno, con la testa sui libri quando passano i tuoi genitori per far vedere che stai studiando, quando spesso pensi ad altro. Passi la settimana in quelle aule sorde e grigie della facoltà di ingegneria, in quelli anditi affollati da giovani allevati per fare gli schiavi 2.0 del tecno-capitalismo.
A 24 anni sei fuoricorso, a casa i tuoi genitori ti infastidiscono con le angoscianti domande: <<l' hai dato quell' esame?>>, <<quando lo dai questo esame?>>, <<cosa vuoi fare da grande?>>. Che bello quando a casa non c'è nessuno: piena libertà di metterti al computer a giocare!
Ovviamente, a 24 mai dato un bacio ad una ragazza, ed i sabati con i soliti amici sfigati a lamentarsi della vita schifosa, delle ragazze che non vi considerano, a parlare di videogiochi, a sognare il comunismo e ad odiare la destra che identifichi con il padre severo che ti costringe a studiare, con i padroni che ti aspettano finita l' università, con le ragazze che amano gli uomini con i soldi.
Il futuro di un adulto non ti ispira: i laureati in ingegneria che conosci e che lavorano passano le giornate dentro uno scatolone di metallo e cemento, rientrano la sera tardi, non hanno un cazzo di tempo libero. Stai facendo ingegneria per fare quella fine? Di uno schiavo qualificato che non può fare nulla se non aggiornarsi e produrre? La maggioranza di loro non ha neppure la ragazza, e come potrebbero, non hanno tempo! L' unico laureato in ingegneria che sta meglio è quello disoccupato che non assumono mai per problemi psicologici. Odi quella facoltà di ingegneria che non ti piace, vorresti che finisse questo tormento ma al contempo, ciò che ti aspetta dopo non ti piace, tra pressioni dei genitori per cercare il lavoro che vogliono per te, colloqui, curriculum, eventuali corsi di formazione professionale, lavoro stressante. Insomma vorresti finire ma non vuoi finire.
Finalmente sei invitato per questo sabato ad una festa di compleanno di una ragazza che conoscete.
Arrivato in serata, alle 21.00, si inizia a preparare da mangiare, a ballare, ma tu sei fisso seduto in quell' angolo, ad osservare; arrivano le 22:00 e sei già stanco, con lo sguardo di un santo a cui non fanno mai la festa. Nessuno ti considera, neppure quei 2 amici che almeno parlano con qualche ragazza. Noti una ragazza seduta da sola, con lo sguardo sul telefonino, quindi provi ad avvinanti, non è ne bella ne brutta, comunque provi a iniziare timidamente una conversazione, con frasi come “bella festa”, “tra poco si mangerà?”, ma quella risponde sotto sforzo, con frasi brevissime per poi rivolgere il volto sullo schermo del telefonino. Ti presenti e lei ti stringe la mano quasi schifata. Ad interrompere il suo tormento interviene un ragazzo alto, profumato, moro, con l' aria da uomo dritto sicuro di se, che la invita a ballare, finalmente lei si illumina, balza dalla sedia e va a ballare, non vedeva l' ora.
Inizi a mangiare qualcosa, a bere vino e birra, tanto nessuno ti si fila, ne ragazzi ne ragazze.
Vedi un ragazzo solo, provi a socializzare con lui, almeno con i ragazzi non dovresti avere problemi, invece quello dopo un po' si allontana con la scusa di andare in bagno, uscito se ne va in un angolino lontano, per non farsi vedere da te.
La musica ti sta infastidendo, ed esci fuori a prendere aria, trovi un altro ragazzo, seduto a guardare le stelle. Fai il primo passo, dicendogli: <<anche tu da solo?>>, e quello scocciato visibilmente, si allontana velocemente, lo senti dire arrabbiato: <<ma sempre questi maschi di merda mi devono approcciare? Si è avvicinato questo con la faccia da frocio, mai una volta che una ragazza si avvicini per parlare, cazzo!>>.
Eh, neppure con ragazzi nuovi riesci a socializzare, quei ragazzi soli, annoiati, sono venuti, come te, con la speranza di conoscere ragazze, e vedendo che queste speranze sono state mal riposte, inevitabilmente sono così tristi che socializzare con un ragazzo è una umiliazione, una delusione, un affronto persino, preferiscono leccarsi le ferite da soli. Solidarietà maschile addio! Ad una certa età, o si trascorre il tempo con le ragazze, sennò meglio per i cavoli propri.
Beh, te ne vai senza neppure salutare uscendo dal cancello e metti in moto l' auto, scocciato, deluso, bestemmiando. Ad un certo punto, strada facendo, ti ricordi che hai bevuto, allora parcheggi nella piazzola di sosta, e vai a dormire nel bosco, tra le erbacce. Ti svegli all' alba e rimetti in moto. Il pensiero va ai tuoi genitori pensando che stavi a divertirti, invece … e per la prima volta pensi al suicidio, speri di avere vita breve.
Da ragazzini eravate bravi a scuola, niente distrazioni a parte qualche gioco al computer, baci sulle guance niente, in casa a studiare anziché a vedere le ragazzine? Vi stavate preparando a fare gli schiavi qualificati, privi di carattere e personalità. Gli adulti che vi illustravano un futuro radioso da ingegneri od informatici circondati da ragazze e ambiti da brave donne per fare una famiglia vi hanno illuso, mentito, non è neanche colpa loro, sono rimasti fermi agli anni '50. O vergini, agognanti il trapasso, o padri di famiglia cornuti e mazziati, a voi la scelta!
A 24 anni sei fuoricorso, a casa i tuoi genitori ti infastidiscono con le angoscianti domande: <<l' hai dato quell' esame?>>, <<quando lo dai questo esame?>>, <<cosa vuoi fare da grande?>>. Che bello quando a casa non c'è nessuno: piena libertà di metterti al computer a giocare!
Ovviamente, a 24 mai dato un bacio ad una ragazza, ed i sabati con i soliti amici sfigati a lamentarsi della vita schifosa, delle ragazze che non vi considerano, a parlare di videogiochi, a sognare il comunismo e ad odiare la destra che identifichi con il padre severo che ti costringe a studiare, con i padroni che ti aspettano finita l' università, con le ragazze che amano gli uomini con i soldi.
Il futuro di un adulto non ti ispira: i laureati in ingegneria che conosci e che lavorano passano le giornate dentro uno scatolone di metallo e cemento, rientrano la sera tardi, non hanno un cazzo di tempo libero. Stai facendo ingegneria per fare quella fine? Di uno schiavo qualificato che non può fare nulla se non aggiornarsi e produrre? La maggioranza di loro non ha neppure la ragazza, e come potrebbero, non hanno tempo! L' unico laureato in ingegneria che sta meglio è quello disoccupato che non assumono mai per problemi psicologici. Odi quella facoltà di ingegneria che non ti piace, vorresti che finisse questo tormento ma al contempo, ciò che ti aspetta dopo non ti piace, tra pressioni dei genitori per cercare il lavoro che vogliono per te, colloqui, curriculum, eventuali corsi di formazione professionale, lavoro stressante. Insomma vorresti finire ma non vuoi finire.
Finalmente sei invitato per questo sabato ad una festa di compleanno di una ragazza che conoscete.
Arrivato in serata, alle 21.00, si inizia a preparare da mangiare, a ballare, ma tu sei fisso seduto in quell' angolo, ad osservare; arrivano le 22:00 e sei già stanco, con lo sguardo di un santo a cui non fanno mai la festa. Nessuno ti considera, neppure quei 2 amici che almeno parlano con qualche ragazza. Noti una ragazza seduta da sola, con lo sguardo sul telefonino, quindi provi ad avvinanti, non è ne bella ne brutta, comunque provi a iniziare timidamente una conversazione, con frasi come “bella festa”, “tra poco si mangerà?”, ma quella risponde sotto sforzo, con frasi brevissime per poi rivolgere il volto sullo schermo del telefonino. Ti presenti e lei ti stringe la mano quasi schifata. Ad interrompere il suo tormento interviene un ragazzo alto, profumato, moro, con l' aria da uomo dritto sicuro di se, che la invita a ballare, finalmente lei si illumina, balza dalla sedia e va a ballare, non vedeva l' ora.
Inizi a mangiare qualcosa, a bere vino e birra, tanto nessuno ti si fila, ne ragazzi ne ragazze.
Vedi un ragazzo solo, provi a socializzare con lui, almeno con i ragazzi non dovresti avere problemi, invece quello dopo un po' si allontana con la scusa di andare in bagno, uscito se ne va in un angolino lontano, per non farsi vedere da te.
La musica ti sta infastidendo, ed esci fuori a prendere aria, trovi un altro ragazzo, seduto a guardare le stelle. Fai il primo passo, dicendogli: <<anche tu da solo?>>, e quello scocciato visibilmente, si allontana velocemente, lo senti dire arrabbiato: <<ma sempre questi maschi di merda mi devono approcciare? Si è avvicinato questo con la faccia da frocio, mai una volta che una ragazza si avvicini per parlare, cazzo!>>.
Eh, neppure con ragazzi nuovi riesci a socializzare, quei ragazzi soli, annoiati, sono venuti, come te, con la speranza di conoscere ragazze, e vedendo che queste speranze sono state mal riposte, inevitabilmente sono così tristi che socializzare con un ragazzo è una umiliazione, una delusione, un affronto persino, preferiscono leccarsi le ferite da soli. Solidarietà maschile addio! Ad una certa età, o si trascorre il tempo con le ragazze, sennò meglio per i cavoli propri.
Beh, te ne vai senza neppure salutare uscendo dal cancello e metti in moto l' auto, scocciato, deluso, bestemmiando. Ad un certo punto, strada facendo, ti ricordi che hai bevuto, allora parcheggi nella piazzola di sosta, e vai a dormire nel bosco, tra le erbacce. Ti svegli all' alba e rimetti in moto. Il pensiero va ai tuoi genitori pensando che stavi a divertirti, invece … e per la prima volta pensi al suicidio, speri di avere vita breve.
Da ragazzini eravate bravi a scuola, niente distrazioni a parte qualche gioco al computer, baci sulle guance niente, in casa a studiare anziché a vedere le ragazzine? Vi stavate preparando a fare gli schiavi qualificati, privi di carattere e personalità. Gli adulti che vi illustravano un futuro radioso da ingegneri od informatici circondati da ragazze e ambiti da brave donne per fare una famiglia vi hanno illuso, mentito, non è neanche colpa loro, sono rimasti fermi agli anni '50. O vergini, agognanti il trapasso, o padri di famiglia cornuti e mazziati, a voi la scelta!