I sabati si sono fatti più piatti per Andrea, Gino, Mattia, Alfredo. I sabati all' insegna dello scherzo beffardo si sono ridotti notevolmente, per paura di passare guai.
Nel mentre, Andrea, ha preso a studiare con un compagno di classe più grande, imbranato su più cose, ma bravo su una cosa: socializzare con le ragazze. Si chiama Guido, carino ma non ad alti livelli, simpatico. Viene nel paese di Andrea a fare i compiti, conosce ragazze pure in tal paese. I sabati si trattiene, e assieme vi stanno i 3 amici di lotta di Andrea. Guido invita le loro compaesane che conosce nella piazza vicino casa di Andrea. Così si fanno i conti con i propri limiti.
Mattia si rivela il classico “cavallo oscuro”, cioè quell' individuo che sembra perdente, incapace ma che poi stupisce ottenendo buoni risultati. Malgrado sia basso, con problemi a parlare, risulta simpaticissimo con certi tipi di ragazza, basti che non siano snob. Ne ha già baciate 2. Andrea ci parla tranquillamente ma non desta ne ribrezzo ne attrazione. Gino ed Alfredo paiono invisibili, benché Gino dimagrendo risulti un minimo carino.
Alfredo vede male questa evoluzione del gruppo: anzitutto Andrea, il liceale con occhiali e faccia da nerd, non sembra più averlo come confidente, come fratello maggiore acquisito, il suo posto l'ha preso questo Guido. Vedere queste ragazze ed alcuni socializzarvi richiama i fantasmi del passato, che riprendono a perseguitarlo. Si rivede quando da ragazzo vedeva alcuni socializzare, piacere alla ragazze come se niente fosse, permettersi tutte le confidenze inimmaginabili, baciarsi, uscire, fare sesso, venire cercati insistentemente, mentre lui poteva provarci all' infinito, ma fuggivano schifate. Pensa a tutti gli amici che perse perché trovarono la ragazza. Pensa al senso di fallimento provato vedere gli altri andare avanti e lui restare indietro. E così si è ritrovato indietro, come con la scuola. A 30 anni è rimasto fermo alle medie, un adolescente nel corpo ormai di un adulto, che aveva trovato in quelli adolescenti un gruppo di ribelli da capeggiare, da guidare, a cui fare da esempio. Ma ora, questo potere traballa, e lui diventa come un impero geopolitico in caduta, che perde il controllo ed è disposto a tutto pur di distruggere tutto. Si rivede il fallito che è.
L' entrata di uno che ha successo con le ragazze, la comparsa di quelle ragazze, è un segnale d' allarme, per lui. La paura di finire di nuovo solo, con gli amici che diventano amici con le ragazze e lui abbandonato al suo destino.
È sabato, mentre quel Guido, Andrea e Mattia parlano con le ragazze nella piazza, lui è silenzioso, come Gino che guarda verso la strada.
Improvvisamente, una ragazza del gruppo si avvicina a Gino, lo invita a camminare prendendolo per braccio, e vanno non si sa dove, con Gino spaesato. Lei è in gonna corta, stivali corti, truccata. Prima frequentò bellocci di famiglia facoltosa, ma si stufò di loro: troppo noiosi, banali, non prestanti sessualmente; meglio dunque gli sfigati senza arte ne parte, se il viso è un minimo decente.
Alfredo è sbigottito, è rimasto ancora una volta solo. Segue allora Gino con la tipa, a distanza. Li spia per un paio d' ore, mentre stanno in una piazza vuota, riparata dagli alberi, in una panchina. Lei dopo mezz'ora di chiacchierata e averli chiesto delle precedenti esperienze, con negativa risposta imbarazzata da parte di Gino, si toglie gli stivali, da cui esce una puzza di piedi. Gino si toglie le scarpe, emettendo puzza di piedi. Ridono guardandosi in faccia, e lei lo abbraccia, delicatamente inizia a baciarlo, lui trema all' inizio, poi prende confidenza, lei gli porge poi una tetta sulle labbra, che viene succhiata.
Possiamo immaginare lo sguardo di Alfredo mentre di nascosto spia. Per minuti sta a bocca aperta, il cuore batte fortissimo, i brividi nella testa. È spaventato! È terrorizzato. E se ne va nervoso, tremante, per tornare nella piazza dove ci sono gli altri e sdraiarsi in panchina, pensieroso.
Una ragazza presente chiede a Mattia e Andrea chi è quel ragazzo calvo, grande, che non parla, che è loro amico ma sembra autistico. Alfredo sente bene ed è travolto dalla rabbia, si alza e chiede alla ragazza chi cazzo si crede di essere, spiega che lui se vuole stare zitto sta zitto e di non rompere i coglioni. Guido invita a socializzare ma Alfredo fa presente che la sua venuta sta distruggendo il gruppo. E dopo che Mattia ed Andrea lo invitano a socializzare, che è loro amico, lui se ne va adirato e nel cammino, spintona una ignara coppietta che passava. Il fidanzato fa presente che è un maleducato, lo invita a scusarsi. Alfredo manda a quel paese, l' altro insiste e allora Alfredo urla: <<non mi fare quella faccia o te la sfascio a calci, mi hai capito, stronzo?>>. Andrea e Mattia, temendo che si stia mettendo male, invitano quel ragazzo a lasciare perdere, a non sfidare il loro amico, ma quel ragazzo pretende le scuse minacciando addirittura la querela. Ormai Alfredo trema, guarda strano, ignora gli inviti alla calma degli amici, e vedendo l' interlocutore sicuro di se, preso dall' invidia e dall' odio, ha perso ormai il controllo: parte con un calcio in faccia, e dopo che quello è a terra, lo tempesta a pugni in faccia, fino a farli uscire sangue, sfogando tutte le frustrazioni, tutto l' odio. Mattia riceve una gomitata in faccia dopo che prova a fermarlo. Alfredo urla, prende a calci tutto, tra pianti, mani sul volto. 2 auto dei Carabinieri sono arrivate, è giunta pure un' autoambulanza. Un carabiniere è ferito ma dopo una dura colluttazione riescono ad ammanettarlo.
Gino sta arrivando con quella ragazza, sono mano per la mano, non vede l' ora di farsi vedere dagli amici, ma appena arrivati … sangue sulla piazza, fazzoletti sporchi di sangue, ragazze che piangono, ambulanza e auto dei carabinieri, l' amico è ammanettato. Doveva essere la serata più felice della vita per Gino, voleva condividere questa gioia, ma … si è risolta in una tragedia.
Iniziata per Mattia e Gino, finita per Alfredo, forse inizierà per Andrea.
Se non avete provato l' emozione di baciare una ragazzina, se sei stato sempre l' ultima ruota del carro da ragazzino, mentre gli altri iniziavano a fare le loro esperienze. Se crescendo niente è cambiato, sei destinato a venire corroso dall' invidia, dall' odio, oppresso da una invisibile sentenza all' esclusione perpetua. Il futuro? La prigione o le mense della Caritas.
Nel mentre, Andrea, ha preso a studiare con un compagno di classe più grande, imbranato su più cose, ma bravo su una cosa: socializzare con le ragazze. Si chiama Guido, carino ma non ad alti livelli, simpatico. Viene nel paese di Andrea a fare i compiti, conosce ragazze pure in tal paese. I sabati si trattiene, e assieme vi stanno i 3 amici di lotta di Andrea. Guido invita le loro compaesane che conosce nella piazza vicino casa di Andrea. Così si fanno i conti con i propri limiti.
Mattia si rivela il classico “cavallo oscuro”, cioè quell' individuo che sembra perdente, incapace ma che poi stupisce ottenendo buoni risultati. Malgrado sia basso, con problemi a parlare, risulta simpaticissimo con certi tipi di ragazza, basti che non siano snob. Ne ha già baciate 2. Andrea ci parla tranquillamente ma non desta ne ribrezzo ne attrazione. Gino ed Alfredo paiono invisibili, benché Gino dimagrendo risulti un minimo carino.
Alfredo vede male questa evoluzione del gruppo: anzitutto Andrea, il liceale con occhiali e faccia da nerd, non sembra più averlo come confidente, come fratello maggiore acquisito, il suo posto l'ha preso questo Guido. Vedere queste ragazze ed alcuni socializzarvi richiama i fantasmi del passato, che riprendono a perseguitarlo. Si rivede quando da ragazzo vedeva alcuni socializzare, piacere alla ragazze come se niente fosse, permettersi tutte le confidenze inimmaginabili, baciarsi, uscire, fare sesso, venire cercati insistentemente, mentre lui poteva provarci all' infinito, ma fuggivano schifate. Pensa a tutti gli amici che perse perché trovarono la ragazza. Pensa al senso di fallimento provato vedere gli altri andare avanti e lui restare indietro. E così si è ritrovato indietro, come con la scuola. A 30 anni è rimasto fermo alle medie, un adolescente nel corpo ormai di un adulto, che aveva trovato in quelli adolescenti un gruppo di ribelli da capeggiare, da guidare, a cui fare da esempio. Ma ora, questo potere traballa, e lui diventa come un impero geopolitico in caduta, che perde il controllo ed è disposto a tutto pur di distruggere tutto. Si rivede il fallito che è.
L' entrata di uno che ha successo con le ragazze, la comparsa di quelle ragazze, è un segnale d' allarme, per lui. La paura di finire di nuovo solo, con gli amici che diventano amici con le ragazze e lui abbandonato al suo destino.
È sabato, mentre quel Guido, Andrea e Mattia parlano con le ragazze nella piazza, lui è silenzioso, come Gino che guarda verso la strada.
Improvvisamente, una ragazza del gruppo si avvicina a Gino, lo invita a camminare prendendolo per braccio, e vanno non si sa dove, con Gino spaesato. Lei è in gonna corta, stivali corti, truccata. Prima frequentò bellocci di famiglia facoltosa, ma si stufò di loro: troppo noiosi, banali, non prestanti sessualmente; meglio dunque gli sfigati senza arte ne parte, se il viso è un minimo decente.
Alfredo è sbigottito, è rimasto ancora una volta solo. Segue allora Gino con la tipa, a distanza. Li spia per un paio d' ore, mentre stanno in una piazza vuota, riparata dagli alberi, in una panchina. Lei dopo mezz'ora di chiacchierata e averli chiesto delle precedenti esperienze, con negativa risposta imbarazzata da parte di Gino, si toglie gli stivali, da cui esce una puzza di piedi. Gino si toglie le scarpe, emettendo puzza di piedi. Ridono guardandosi in faccia, e lei lo abbraccia, delicatamente inizia a baciarlo, lui trema all' inizio, poi prende confidenza, lei gli porge poi una tetta sulle labbra, che viene succhiata.
Possiamo immaginare lo sguardo di Alfredo mentre di nascosto spia. Per minuti sta a bocca aperta, il cuore batte fortissimo, i brividi nella testa. È spaventato! È terrorizzato. E se ne va nervoso, tremante, per tornare nella piazza dove ci sono gli altri e sdraiarsi in panchina, pensieroso.
Una ragazza presente chiede a Mattia e Andrea chi è quel ragazzo calvo, grande, che non parla, che è loro amico ma sembra autistico. Alfredo sente bene ed è travolto dalla rabbia, si alza e chiede alla ragazza chi cazzo si crede di essere, spiega che lui se vuole stare zitto sta zitto e di non rompere i coglioni. Guido invita a socializzare ma Alfredo fa presente che la sua venuta sta distruggendo il gruppo. E dopo che Mattia ed Andrea lo invitano a socializzare, che è loro amico, lui se ne va adirato e nel cammino, spintona una ignara coppietta che passava. Il fidanzato fa presente che è un maleducato, lo invita a scusarsi. Alfredo manda a quel paese, l' altro insiste e allora Alfredo urla: <<non mi fare quella faccia o te la sfascio a calci, mi hai capito, stronzo?>>. Andrea e Mattia, temendo che si stia mettendo male, invitano quel ragazzo a lasciare perdere, a non sfidare il loro amico, ma quel ragazzo pretende le scuse minacciando addirittura la querela. Ormai Alfredo trema, guarda strano, ignora gli inviti alla calma degli amici, e vedendo l' interlocutore sicuro di se, preso dall' invidia e dall' odio, ha perso ormai il controllo: parte con un calcio in faccia, e dopo che quello è a terra, lo tempesta a pugni in faccia, fino a farli uscire sangue, sfogando tutte le frustrazioni, tutto l' odio. Mattia riceve una gomitata in faccia dopo che prova a fermarlo. Alfredo urla, prende a calci tutto, tra pianti, mani sul volto. 2 auto dei Carabinieri sono arrivate, è giunta pure un' autoambulanza. Un carabiniere è ferito ma dopo una dura colluttazione riescono ad ammanettarlo.
Gino sta arrivando con quella ragazza, sono mano per la mano, non vede l' ora di farsi vedere dagli amici, ma appena arrivati … sangue sulla piazza, fazzoletti sporchi di sangue, ragazze che piangono, ambulanza e auto dei carabinieri, l' amico è ammanettato. Doveva essere la serata più felice della vita per Gino, voleva condividere questa gioia, ma … si è risolta in una tragedia.
Iniziata per Mattia e Gino, finita per Alfredo, forse inizierà per Andrea.
Se non avete provato l' emozione di baciare una ragazzina, se sei stato sempre l' ultima ruota del carro da ragazzino, mentre gli altri iniziavano a fare le loro esperienze. Se crescendo niente è cambiato, sei destinato a venire corroso dall' invidia, dall' odio, oppresso da una invisibile sentenza all' esclusione perpetua. Il futuro? La prigione o le mense della Caritas.