E' sabato sera. A disagio dopo che i miei genitori a cena parlavano di un mio cugino che si è sposato da poco, e di quell' altro che aspetta un secondo figlio, perché ormai questi discorsi mi fanno sentire un fallito, una pecora nera, infatti sono rimasto l' unico così senza una compagna e ad non essersi fatto una famiglia, senza contare i fallimenti in altri campi, esco alle 22 in paese a farmi un giro.
In tuta da ginnastica e bomber, passeggio nelle vie dove ci sono i soliti locali, come un oggetto fuori posto a quell' ora in tali vie, ma comunque invisibile perché la gente ha per fortuna altro da pensare.
Fuori dai locali e dentro di essi, vedo le adolescenti in minigonna, assieme a loro amici maschi, vedo tante donne mature di 40, 50 anni, in gonna corta, stivali, capotto nero, borsetta, capelli tinti. Competono con le ragazzine alla caccia degli uomini.
Mi passano davanti 2 ragazze ventenni mezzo nude, alte, capelli lunghi neri, tutte le cosce vedo. Ah, che oggetti impossibili per me! Ma fossero solo queste 2! Anche quella cinquantenne grassoccia è roba inaccessibile.
Camminando e fermandomi mi vedo queste donne in piedi, quei gruppi di ragazze e ragazzi insieme, e poi le coppie di varia età, mano nella mano, vestiti bene. Osservo come un cane randagio che aspetta che gli diano qualche rimasuglio.
Intanto la vita vola via, la vita corre, il tempo per me non è galantuomo. Non c'è tempo per fare le esperienze, si resta sempre più indietro. Penso a tutte le occasioni perse, a tutti gli sbagli.
Mi siedo in questa panchina, davanti a questo locale pullulante di gioventù vivente, o così mi sembra, dove tutti scherzano con le ragazze. E mi guardo verso l' attrezzo che ho tra le gambe, mi si ingrossa continuamente, fino a farmi male: sintomo di un desiderio impellente, prepotente, che manifesta violentemente tutto il giorno, perché non trova sbocco. Il dolore lo posso placcare solo con un' altra persona, ma non non trovo controparte.
E mi ritorna alla mente la mia giovinezza, quei sabati trascorsi facendo casino. Senza un euro in tasca, figa niente, ma eravamo contenti. Quanti guai abbiamo rischiato! Ricordo quando entravamo la notte in cimitero, ricordo quando avevamo rubato nella cabina del bagnino in spiaggia. E quella rissa in cui mi feci male al punto che mamma e papà volevano cacciarmi di casa? Quando in piazza la notte ci mettemmo in mutande tutti?
Ora tutto questo non c'è più. Il primo fu Albino, conobbe una ragazzina molto più giovane, si mise assieme e non ebbe più tempo per noi. Martino si suicidò dopo che lo avevano denunciato per aver rotto un portone, era incazzato per quella tipa che lo aveva trattato male. E Davide, il fascista che voleva cambiare il mondo, che era contro tutti ed ogni cosa? Per appoggio di un politico, ebbe un posto di lavoro in ufficio. Da allora si mise in politica, con Fratelli d' Italia, si. Iniziò a vestirsi come un borghese coglione, ci evitò per vergogna. Si fidanzò, poi la tradì; ora sta con un' altra. Mi cercò dopo anni per chiedermi il voto, lo mandai a quel paese. A Leonardo lo mollai io, invece: era fuori di testa, voleva spacciare droga, poi rapinare in case, ora è finito in psichiatria dopo aver aggredito i genitori e morso un carabiniere. Di quell' altro ragazzino che a volte usciva non noi non ho saputo più niente.
Eccomi qui seduto, a contemplare la mia sofferenza, cosa ci può essere di peggio che essere adulto senza una compagna, senza poter tenersi per mano, dormire assieme ad una ragazza, baciarsi, stringersi nel letto spogliati, passeggiare tra queste vie? Agognando nella noia tutti i sabati, le domeniche e non solo. Più si va avanti con gli anni peggio è, non sai come fare, come muoverti, non sai come fare conoscenze, le lacune si accumulano rendendoti invalido.
Mi alzo, pieno di voglia di fare del male, ma è pieno di telecamere, dappertutto, non è come quando ero ragazzo, che si poteva fare i cretini senza essere filmati. Che cazzo faccio allora? Oppresso dalla noia, suono di notte i citofoni degli appartamenti, sono davvero su di giri nel farlo. Dopo che suono 4 citofoni, sento una fortissima energia, mi sento potente, forte. Ai citofoni di questo palazzo, mi diverto a sentire le persone infastidite, dopo averli suonati tutti nello stesso istante. Io dico di essere l' assassino demoniaco. Suono il campanello di quella casa gialla, e dico che voglio chiavare la figa, poi vado via. Stanco dei campanelli, do un pugno alla cassetta della posta di una casa, piegandola al punto da renderla quasi inservibile. Lo rifaccio con un' altra, stavolta col gomito, stesso risultato! Infine a quel cartello stradale do un bel cazzotto, girandolo al contrario.
Adesso il dolore al pene non lo sento più, è come se avessi eiaculato, ma non scopando, non masturbandomi. Si spegne anche la voglia di violenza, sono stanco, finalmente ho voglia di dormire.
Se in adolescenza non avete fatto le esperienze sessuali, se non avete conosciuto le forti emozioni delle fughe d' amore, se avete perso tempo con palloni e videogiochi, mentre gli altri ragazzi si svegliavano, preparatevi ad una vita adulta di noia, privazioni, umiliazioni, desideri insoddisfatti. Non ci sarà tempo per recuperare le esperienze perdute, ciò che è fatto è fatto. Nessuna possibilità di rifarsi una vita, solo di terminare la vita che vi resta. Vi tormenterà l' immagine di Donald Trump che severo vi dirà: “YOU FIRED!”.
In tuta da ginnastica e bomber, passeggio nelle vie dove ci sono i soliti locali, come un oggetto fuori posto a quell' ora in tali vie, ma comunque invisibile perché la gente ha per fortuna altro da pensare.
Fuori dai locali e dentro di essi, vedo le adolescenti in minigonna, assieme a loro amici maschi, vedo tante donne mature di 40, 50 anni, in gonna corta, stivali, capotto nero, borsetta, capelli tinti. Competono con le ragazzine alla caccia degli uomini.
Mi passano davanti 2 ragazze ventenni mezzo nude, alte, capelli lunghi neri, tutte le cosce vedo. Ah, che oggetti impossibili per me! Ma fossero solo queste 2! Anche quella cinquantenne grassoccia è roba inaccessibile.
Camminando e fermandomi mi vedo queste donne in piedi, quei gruppi di ragazze e ragazzi insieme, e poi le coppie di varia età, mano nella mano, vestiti bene. Osservo come un cane randagio che aspetta che gli diano qualche rimasuglio.
Intanto la vita vola via, la vita corre, il tempo per me non è galantuomo. Non c'è tempo per fare le esperienze, si resta sempre più indietro. Penso a tutte le occasioni perse, a tutti gli sbagli.
Mi siedo in questa panchina, davanti a questo locale pullulante di gioventù vivente, o così mi sembra, dove tutti scherzano con le ragazze. E mi guardo verso l' attrezzo che ho tra le gambe, mi si ingrossa continuamente, fino a farmi male: sintomo di un desiderio impellente, prepotente, che manifesta violentemente tutto il giorno, perché non trova sbocco. Il dolore lo posso placcare solo con un' altra persona, ma non non trovo controparte.
E mi ritorna alla mente la mia giovinezza, quei sabati trascorsi facendo casino. Senza un euro in tasca, figa niente, ma eravamo contenti. Quanti guai abbiamo rischiato! Ricordo quando entravamo la notte in cimitero, ricordo quando avevamo rubato nella cabina del bagnino in spiaggia. E quella rissa in cui mi feci male al punto che mamma e papà volevano cacciarmi di casa? Quando in piazza la notte ci mettemmo in mutande tutti?
Ora tutto questo non c'è più. Il primo fu Albino, conobbe una ragazzina molto più giovane, si mise assieme e non ebbe più tempo per noi. Martino si suicidò dopo che lo avevano denunciato per aver rotto un portone, era incazzato per quella tipa che lo aveva trattato male. E Davide, il fascista che voleva cambiare il mondo, che era contro tutti ed ogni cosa? Per appoggio di un politico, ebbe un posto di lavoro in ufficio. Da allora si mise in politica, con Fratelli d' Italia, si. Iniziò a vestirsi come un borghese coglione, ci evitò per vergogna. Si fidanzò, poi la tradì; ora sta con un' altra. Mi cercò dopo anni per chiedermi il voto, lo mandai a quel paese. A Leonardo lo mollai io, invece: era fuori di testa, voleva spacciare droga, poi rapinare in case, ora è finito in psichiatria dopo aver aggredito i genitori e morso un carabiniere. Di quell' altro ragazzino che a volte usciva non noi non ho saputo più niente.
Eccomi qui seduto, a contemplare la mia sofferenza, cosa ci può essere di peggio che essere adulto senza una compagna, senza poter tenersi per mano, dormire assieme ad una ragazza, baciarsi, stringersi nel letto spogliati, passeggiare tra queste vie? Agognando nella noia tutti i sabati, le domeniche e non solo. Più si va avanti con gli anni peggio è, non sai come fare, come muoverti, non sai come fare conoscenze, le lacune si accumulano rendendoti invalido.
Mi alzo, pieno di voglia di fare del male, ma è pieno di telecamere, dappertutto, non è come quando ero ragazzo, che si poteva fare i cretini senza essere filmati. Che cazzo faccio allora? Oppresso dalla noia, suono di notte i citofoni degli appartamenti, sono davvero su di giri nel farlo. Dopo che suono 4 citofoni, sento una fortissima energia, mi sento potente, forte. Ai citofoni di questo palazzo, mi diverto a sentire le persone infastidite, dopo averli suonati tutti nello stesso istante. Io dico di essere l' assassino demoniaco. Suono il campanello di quella casa gialla, e dico che voglio chiavare la figa, poi vado via. Stanco dei campanelli, do un pugno alla cassetta della posta di una casa, piegandola al punto da renderla quasi inservibile. Lo rifaccio con un' altra, stavolta col gomito, stesso risultato! Infine a quel cartello stradale do un bel cazzotto, girandolo al contrario.
Adesso il dolore al pene non lo sento più, è come se avessi eiaculato, ma non scopando, non masturbandomi. Si spegne anche la voglia di violenza, sono stanco, finalmente ho voglia di dormire.
Se in adolescenza non avete fatto le esperienze sessuali, se non avete conosciuto le forti emozioni delle fughe d' amore, se avete perso tempo con palloni e videogiochi, mentre gli altri ragazzi si svegliavano, preparatevi ad una vita adulta di noia, privazioni, umiliazioni, desideri insoddisfatti. Non ci sarà tempo per recuperare le esperienze perdute, ciò che è fatto è fatto. Nessuna possibilità di rifarsi una vita, solo di terminare la vita che vi resta. Vi tormenterà l' immagine di Donald Trump che severo vi dirà: “YOU FIRED!”.