Io mi sento un po' preso nel mezzo da questo racconto.
La mia vita, sin da piccolo, era fatta di contesti che non potevo controllare, in qualche modo si è fortemente rischiato di farmi fare proprio una esistenza limitata da "righello e compasso", come se tutto fosse deciso a priori da qualche schema deterministico, che quasi potevi toccare con mano.
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Ok, a raccontarlo dopo essere uscito da questo schema, uno potrebbe dire
"Se ti sei ribellato, evidentemente non era affatto deciso niente".
E invece no.
Sento questa impalcatura, questo destino non compiuto, come un qualcosa che ancora oggi, pur essendomici ribellato, fa sentire il suo peso su di me. Come se la vita che sarebbe dovuta essere la mia esistenza (un ragazzo di chiesa, figlio di un programmatore, in una famiglia soprattutto di meccanici, persona educata e con una carriera molto probabile nel campo dell'informatica, una ragazza magari trovata in chiesa, un matrimonio precoce a 22 anni, figli ed ancora chiesa) bussasse alla mia anima per dirmi:
"Sei fuori posto, cosa stai facendo?".
E fuori posto in effetti è come mi son sentito per gran parte della mia vita. Anche e soprattutto in famiglia.
Nonostante ciò sono contento di essermi ribellato a questa sorta di destino preimpostato, pur dovendo per questo affrontare dei problemi mastodontici.
Ho sempre la netta impressione che questi problemi, questa distanza tra il mio destino ed il mondo delle relazioni sociali, fosse così ampia che era semplicemente impossibile per me ottenere i risultati che volevo davvero: diventare un ragazzo forte, energico, uno senza problemi con gli amici e con le relazioni, e che vivesse le sue giornate in modo gagliardo. Niente di tutto questo è successo. Mi sento debole, la salute sta presentando molto presto il suo conto, non ho un lavoro fisso e fatico con l'università, ho sempre avuto enormi problemi a farmi amici nonostante detesti litigare, e per quanto riguarda le ragazze, beh, sono qui.
A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi scelto il sentiero più facile, come mi sarei sentito, come mi sarei visto allo specchio...