Vertere ai poli, autostima, esperienze di vita

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Abitante

Well-known member
Blackpillato
Utente storico
Buongiorno,il caro @jimmorrison89 ha parlato del cambiamento nella sua vita,di come sia riuscito dopo un duro lavoro su se stesso,a circondarsi di persone che riteneva valevoli,nel tempo però è tornato più o meno nella situazione di solitudine precedente,credo a causa di una congiuntura negativa.

Bene o male tutti abbiamo sperimentato questo processo.
Alle volte, è la vita,e l'ambiente esterno a sballottarci in una determinata situazione, positiva o negativa che sia,a volte siamo noi a mettere in moto i cambiamenti.
O comunque vederla così aiuta l'analisi razionale, dividere ciò che è fuori da ciò che è dentro.

A volte capita di soffermarsi troppo sul cercare un colpevole,una vittima,una fortuna o una sfortuna,e spesso si dimentica tutta la storia che ci ha portato alle circostanze presenti.
Questo ripercorrere non dev'essere limitato alla storia che ha portato a situazione X,ma potrebbe continuare a ritroso fino alle nostre origini.

Iniziando a ricordare tutto il ricordabile,vedrai affiorare tanti aneddoti,frasi e persone che avevi dimenticato,ma potrebbero essere fondamentali per vedere da altri punti di vista te stesso, perché sei ciò che sei adesso,la tua opinione del mondo e molto altro.

Non è necessario aspettare di imbattersi in qualcosa che risveglia ricordo X,basta iniziare a riflettere sul passato,vedrai tornare cose anche dalla tua infanzia.

Perché questo?
La psicologia ha fra i suoi capisaldi il concetto di trauma.
Il trauma è la causa dei nostri comportamenti "rigidi" di adattamento alle situazioni,spesso inconsci.Per rigidi intendo dire quasi automatici.

Questi comportamenti rigidi sono meccanismi di difesa, oppure un tentativo di riparazione del trauma.
Ad esempio se da piccoli, nostra mamma ci ha negato affetto,da adulti potremmo trovarci a cercarlo in modi disfunzionali,o a cercarlo da chi non ce lo dà.

Forse perché,la mente cerca così disperatamente di risolvere un problema(ormai non più risolvibile),che va a cercare situazioni simili,per darci la possibilità di risolvere il problema in questa nuova situazione.

Un'altro caposaldo è il concetto di autostima,che non è,il guardarsi allo specchio e dire "sono figo" o "sono un cesso"
Ma è il credersi un certo tipo di persona, credersi capace o meno di affrontare le sfide della vita, sapere quando qualcosa è una nostra colpa/responsabilità e quando no.

E fondamentale, ritenersi o meno meritevoli della felicità,avere rispetto per se stessi.

Una bassa autostima, potrebbe portarci anche inconsciamente,a ricercare situazioni che ci fanno sentire infelici, solo perché la nostra mente stessa è convinta di meritare quello,di non volere di più.
Viceversa un'autostima alta, potrebbe spingerci a cercare la condizione migliore possibile per noi stessi,ma pur sempre in linea con le nostre reali possibilità.

Questo è un concetto che si intreccia con le dipendenze e le cattive abitudini,come si programma il cervello,il rilascio di dopamina,che sicuramente giocano un ruolo fondamentale,ma non credo basti a spiegare come funziona la nostra mente.

Approfondisco sotto.
 
Voglio usare degli aneddoti personali per spiegarmi meglio.

Da piccolo,ero un bambino davvero allegro, parlavo tutto il tempo e facevo amicizia con tutti, ricordo in particolare un bambino che per ben uno/due anni di materne non mi parlava,non mi sopportava, però,ero così convinto di volerlo come amico e di poter diventare suo amico,che ho perseverato e alla fine siamo diventati migliori amici.
In generale ero piuttosto ribelle e parlavo anche da solo,ma potevo definirmi un individuo sano,capace di creare legami con gli altri,non avevo problemi ad interagire con la figura femminile.

Negli anni sono successe molte cose,in particolare ricordo che bene o male,i miei genitori hanno sempre litigato, per via dell'alcolismo di mio padre e delle continue richieste di mia madre,in termini finanziari,soldi da mandare in africa(sono mezzo africano).
A tempo stesso,oltre agli amici,avevo la nonna,una zia e una cugina in particolare,che mi hanno dato un amore incredibile,mi hanno salvato.
Dall'Africa non conosco nessuno,di parenti.


Sono stati danni che ho accusato poco a poco nel tempo,la situazione dei miei intendo.
Alle elementari ero ancora piuttosto allegro, ricordo forse,un seme del problema quando ho detto ad una maestra "io non valgo niente",poi ne hanno parlato con i miei genitori chiedendo il perché.

Non so perché gliel'ho detto, potrebbe essere una frase buttata così,ma anche l'opinione che avevo di me stesso.

Pian piano comunque,tutto un sistema di credenze si è insinuato in me,non andavo bene nello sport di squadra,quindi odiavo andarci e ho smesso subito, all'oratorio ero isolato assieme a pochi altri, però ricordo che non riuscivano a sottomettermi fisicamente,pian piano comunque,a suon di prese in giro, sono diventato "timoroso" delle interazioni con persone che non conoscevo, poiché non sapevo se si sarebbero accorti delle mie stranezze.
Questo è stato un processo che è andato peggiorando durante le scuole medie ed è sbocciato in prima superiore, dove di fatto venivo continuamente preso per il culo assieme ad un paio d'altri,in particolare un amico con cui ho fatto assieme tutte le scuole fino a quel punto.
Avevamo gli stessi interessi,forse ci eravamo "formati" a vicenda.

Ovviamente qui sono venute fuori tutta una serie di problematiche nelle interazioni, soprattutto con le ragazze.
Prima di parlare con qualcuno, pensavo più e più volte a quale fosse la cosa giusta da dire.

Sono stato bocciato e ho cambiato scuola,la situa si è ribaltata e ho trovato un'ottima classe,in me c'era ancora la paura del bullismo ma nessuno aveva intuito le debolezze,poi ho iniziato con la palestra e bene o male mi sono un po' rafforzato caratterialmente,la fabbrica successivamente c'ha messo un'altra pezza,ma sotto sotto sono ancora quella "vittima",lo sport di combattimento forse risolverà.


Ci sarebbe molto da dire,non seguire le mode,non essere attraente, essere in una famiglia povera(ci fu un periodo dove per fare la doccia calda bisogna scaldare l'acqua in pentola),essere esile e timoroso,aver trovato rifugio in una finta indolenza.

Bisognerebbe analizzare bene per capire cosa è provenuto dall'esterno,e cosa dall'interno.

Ci sono state anche delle conquiste,ma credo sia più importante iniziare da ciò che è andato storto.

Non voglio fare un thread di 80 pagine,quindi,la farò breve,usando un esempio.

Circa 3 anni fa,ho tradito la mia prima fidanzata.
Nonostante vari atteggiamenti sbagliati,non avevo dubbi sul fatto che questa ragazza fosse innamorata di me.
Il tradimento è stato di quanto più stupido potessi fare,stavo in giro con amici,mi sono ubriacato e sono andato a puttane.
Non ricordo bene se in quel momento pensassi a lei.

Ma fu una decisione piuttosto razionale poiché ebbi tutto il tempo si salutare i miei amici, tornare a casa, maturare il pensiero, andare a prelevare e andarci.
Dissi tutto il giorno dopo.

Perché l'ho fatto?
Per così tanto ho desiderato una ragazza,mi voleva bene, eppure...
Di recente ho pensato che tutto il costrutto passato di me,non ritenesse "giusta" una vittoria in quel campo,dato che era uno di quelli in cui ho faticato di più,ero già utente dal forum da un anno circa.
E magari ho cercato di distruggere la situazione,in maniera inconscia.
Comunque direi che è un esempio di montagna russa bello e buono,prima sei su poi sei giù e così via.

Più avanti aggiungo,alla fine è diventata una autobiografia.
Parlerò poi di spiritualismo, tossicodipendenza e altre cose,fasi alternate di grande pulizia a fasi di schifo umano,e ora che ci penso è lo stesso atteggiamento di mio padre,questa "altalena" e lui stesso mi ha detto quanto piacere provasse a toccare il fondo con un dito per poi rialzarsi.
 
Ultima modifica:
È tutta una questione di percezione dell’ambiente. Ci ho fatto caso anche io. Ho notato che molte persone indipendentemente dall’aspetto, quando si trascinavano con se quella tranquillità e/o serenità che lasciava spiazzati il prossimo, venivano sempre visti con un occhio di riguardo, quasi come se fossero quei vecchi zii provenienti dall’America. E non è una cosa che si può fare macchinamente, posso fingere o comunque forzare di avere good appeal, ma non è la stessa cosa di quando avviene naturalmente e neanche te ne accorgi.

Faccio un esempio. A volte, quando ci prepariamo per uscire da un qualche parte e magari ci mettiamo più cura, outfit giusto, acconciatura uscita bene e magari qualche profumo, ci sentiamo protetti dalla nostra sfera esteriore che tanto abbiamo curato e magari in qualche ambiente sociale abbiamo l’idea di poter dare una sicurezza, una bella presenza ed infatti quando parti già con questa premessa, spesso le persone naturalmente ti guardano, ti parlano volentieri.
 
comunque ottimo post abitante, credo che queste tendenze e che questo magnetismo a seconda delle energie che emani vada approfondito. Probabile possa centrare come per il regno animale restante, come se l’altro sesso o comunque l’altra persona avverta feromoni, testosterone, non è davvero da sottovalutare
 
È tutta una questione di percezione dell’ambiente. Ci ho fatto caso anche io. Ho notato che molte persone indipendentemente dall’aspetto, quando si trascinavano con se quella tranquillità e/o serenità che lasciava spiazzati il prossimo, venivano sempre visti con un occhio di riguardo, quasi come se fossero quei vecchi zii provenienti dall’America. E non è una cosa che si può fare macchinamente, posso fingere o comunque forzare di avere good appeal, ma non è la stessa cosa di quando avviene naturalmente e neanche te ne accorgi.

Faccio un esempio. A volte, quando ci prepariamo per uscire da un qualche parte e magari ci mettiamo più cura, outfit giusto, acconciatura uscita bene e magari qualche profumo, ci sentiamo protetti dalla nostra sfera esteriore che tanto abbiamo curato e magari in qualche ambiente sociale abbiamo l’idea di poter dare una sicurezza, una bella presenza ed infatti quando parti già con questa premessa, spesso le persone naturalmente ti guardano, ti parlano volentieri.
L'universo del non verbale
Che alla fine comunica meglio di ogni altra cosa il nostro stato interiore.
Nel non verbale includerei anche la vocalità(oltre alle corde vocali,tono e velocità con cui una persona parla fa intendere anch'essa lo stato mentale)escludendo solo il contenuto oggettivo del discorso.

Purtroppo,anche qui, l'estetica gioca un ruolo fondamentale.
 
L'universo del non verbale
Che alla fine comunica meglio di ogni altra cosa il nostro stato interiore.
Nel non verbale includerei anche la vocalità(oltre alle corde vocali,tono e velocità con cui una persona parla fa intendere anch'essa lo stato mentale)escludendo solo il contenuto oggettivo del discorso.

Purtroppo,anche qui, l'estetica gioca un ruolo fondamentale.
Sartre non era un bell’uomo, eppure!
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Top