Viviamo in un'epoca in cui le élite, a tutti i livelli: scientifico, economico e persino antropologico, perseguono un piano, un'idea folle, che è quella di azzerare la storia umana e rimodellarla a loro piacimento, come degli scienziati pazzi di un qualche fantapolitico, come dei folli dittatori, come Dei capricciosi e malvagi.
Abbiamo tutte le varianti di questa follia, dai deliri "progressisti" che vorrebbero rendere la biologia un fattore dipendente dai capricci del momento: oggi mi sento donna, domani tavolo, dopodomani uovo di Fabergé, a quelli bipartisan che prevedono di rendere gli schiavi passivi, felici della loro schiavitù e in adorazione eterna dei padroni. Poi c'è il transumanesimo di squinternati destrorsi come Musk. C'è l'idea, anzi il chiodo fisso di sradicare con la violenza quell'idea di Dio che è nata con l'apparizione dell'uomo sulla terra e sostituirla con una adorazione feticista, solipsistica del proprio ombelico.
Pensavo a tutto questo mentre mi preparavo una tazza di tè nero all'arancia e ascoltavo la TV accesa in cucina. Un professore barbuto, dall'aria profonda e intelligentissima ci ricordava che dobbiamo fare a meno della gelosia. Un sentimento, anche questo che nasce con l'uomo, che ha generato millenni di letteratura, un sentimento atavico, che coinvolge sfere profondissime. Ma tu puoi rimuoverlo con uno schiocco di dita, perché un professore dall'aria intelligentissima ti catechizza dal salottino di Barbara Palombelli o di Caterina Balivo. Stile Jucas Casella: tu non sarai più geloso solamente quando te lo dirò io, solamente quando te lo dirò io.
L'umanità ridotta a qualcosa che puoi accendere e spegnere, come una lampadina.
Alberto Scotti