Non ho mai avuto veri e propri coinvolgimenti ufficiali e non so come si comportano le persone alle feste e nei locali. Posso parlare solo per me. Mi impietrisco e non tendo a mostrare interesse. Avendo interiorizzato la nozione che io non possa provare sentimenti per qualcuno, tendo a non esternare quasi mai nulla (inizierò a lavorarci). Sono parecchio dissociata dalla mia corporeità e dall'affettività (ci sto lavorando).
Il gioco di sguardi è molto importante, ma serve una precisazione. L'80% delle volte lo faccio perché trovo il ragazzo fisicamente attraente oppure interessante (stile e carattere). Il 20% delle volte restanti lo faccio perché ho notato che il ragazzo mi aveva notato allora inizio a notarlo pure io, ma senza attrazione dietro. Oppure lo faccio per pura curiosità, perché ci siamo notati allora continuiamo a riguardarci, sempre senza chissà quale attrazione dietro. Oppure perché mi incuriosisce ma sono indecisa perché avverto qualcosa che non mi quadra in quell'uomo. In quest'ultimo caso, ho notato che al posto di distogliere lo sguardo guardando in basso, guardo di lato.
Ora, se provo una vera e forte attrazione o il ragazzo mi piace (attrazione mentale), le cose cambiano. Più occhiate di sfuggita e prolungate. Se entra nella stanza, inizio a fare movimenti corporei che non hanno senso, come se non sapessi dove devo posizionare i miei arti, mi gratto la testa, mi riacconcio meglio i capelli. Cerco di attrarre l'attenzione in piccoli modi, per esempio facendo partire la musica sul cellulare senza auricolari (il ragazzo in seguito aveva iniziato a fare la stessa cosa, ma dentro la biblioteca). Inciampo sulle scale, facciamo entrambi cadere i libri.
Faccia a faccia sono un po' nervosa, cerco di guardare altrove, posso essere poco coerente e muovere il corpo a caso. Se lo amo, gli fisso gli occhi e il viso per oltre 10 secondi quando non mi guarda. Se fossi più disinibita e sicura di me, sarei più calorosa e sfrontata nel mostrare il mio interesse. Alle medie flirtavo con altri ragazzi di fronte a quello che mi piaceva per farlo ingelosire ma ora non più, tuttavia lo menziono ugualmente perché penso che in molte lo facciano ancora anche da adulte.
Ulteriore distinzione, io posso provare 3 tipi di attrazioni distinte, e riesco sempre a distinguerle alla perfezione:
1. Attrazione mentale (o affinità caratteriale). L'intensità può variare. Qui provo attrazione perché ho il forte presentimento che l'uomo sia altamente compatibile con me, sia intellettualmente che caratterialmente. Avverto senza nemmeno il bisogno di parlarci che “ha il mio stesso cervello” e “mi capisce”. In questo caso il ragazzo mi piace molto, ma non provo ancora attrazione romantica o sessuale verso di lui, occorrerebbe una vera conoscenza per un potenziale sviluppo.
2. Attrazione sessuale. Questo tipo di attrazione non è: “È attraente, me lo farei”, ma consiste nell'avvertire immediatamente che il ragazzo abbia una perfetta compatibilità sessuale con me. In questo caso a volte lo fisso, lo ignoro o lo evito, ma in sua presenza avverto una tensione e pressione intensa che mi paralizza e immobilizza, perché ho paura che possa vedere attraverso di me a sua volta. Questo tipo di attrazione mi è accaduta una sola volta nella vita. Quindi se vedo un Chad, no, non provo mai questo tipo di attrazione.
3. Attrazione romantica. Qui è quando amo il ragazzo. La differenza tra questa attrazione e le altre due è che qui posso provare molta gelosia e preoccuparmi della sua salute. C'è sia attrazione mentale che sessuale, ma non in maniera intensa come nei primi due casi presi singolarmente.