Per gli oldcels (e non), quale è per voi la fase più triste e sofferente della vita umana?

Fase peggiore e più infelice della vita a livello psicologico


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    47

JamesTeamRocket

Well-known member
Buonasera brutti e brutte.
Per me purtroppo si preannuncia una lunga nottata insonne in cui i fantasmi e rimorsi del passato verranno al mio capezzale a tormentare il mio già sfiancato spirito, per cui spero di trovare un po' di conforto con questo sondaggio.

Qual è stata o qual è per voi la fase più infelice nella vita di un uomo? So che la risposta è soggettiva, e so che fanno tutte schifo, ma un'indagine a riguardo potrebbe produrre spunti interessanti.

È forse la fase della turbolenta giovinezza, in cui smarriti si cerca un posto nel mondo e si è vessati dai continui confronti coi coetanei? O la fase della maturità, scandita da ritmi di lavoro incessanti, gravose responsabilità e alienante monotonia? E che dire della famigerata "crisi di mezza età"? O la vecchiaia, con il fisico in decadimento e la paura della morte sempre più incalzante? Oppure la fase peggiore è l'infanzia, nel caso in cui vi abbiano saccheggiato il villaggio e venduti come schiavi come è successo a Conan il barbaro?

Ovviamente non c'è bisogno che riportiate esperienze particolari o personali, se non volete. Grazie per le risposte ❤️
 
Non ho capito se la domanda è rivolta in generale oppure riguardo gli incel specificatamente.
 
Ho votato dai 14 ai 19 anni. Il periodo di maggior sofferenza della mia vita, è stato quello. Perché a quell'età, hai ancora aspettative. Sulle donne, sulla carriera, sulla vita. Puntualmente, frustrate una per una. Poi quell'illusione incomincia ad essere sempre più sfocata, più lontana. Infine scompare, definitivamente, lasciando il posto solamente ad un vuoto interiore che non può essere colmato ma che, in fondo, è meglio di una cruda sofferenza quotidiana.
 
In generale.
Ma credo che per gli incels superata l'adolescenza la stada sia tutta in discesa verso il caloroso abbraccio del tristo mietitore
In generale non saprei dirti: se le cose vanno bene più o meno, non esiste una fase più triste della vita in assoluto, dipende; puoi avere un' adolescenza così così ma rifarti più in là ed andare spedito, oppure puoi vivere bene fino a 70 anni poi scopri di avere il cancro.
Per incel invece credo che la fase più triste in assoluto, lo sono tutte in verità, sia la fase 40-50 anni, perché ci si rende conto che non ci sono più possibilità, è insomma finita e non resta che farla finita.
 
Pensandoci io mi sono fatto questa idea della vita.

Il prime della vita è palesemente l'infanzia, il periodo in cui si provano le emozioni più pure, a meno che non foste orfani o non aveste dei genitori malati di mente. Dopo l'infanzia si va a peggiorare sempre di più.

Alle medie non sei più un bambino, però tutto sommato sei ancora molto spensierato. Alle superiori devi iniziare a essere indipendente (che è sia un bene che un male), devi preoccuparti di più cose, inizi a farti le pare sul tuo aspetto fisico e ad essere frustrato se non scopi, però alla fine non ci si può lamentare, perché non si lavora e quindi si ha ancora molto tempo libero.

Dopo le superiori devi trovare il tuo "posto nel mondo", in parole semplici devi decide che lavoro di merda farai per il resto della tua vita. Ed è proprio con l'avvento del lavoro che inizia il vero scam della vita, perché se prima eri triste perché non scopavi e non avevi vita sociale, adesso non scopi, non hai vita sociale e in più devi farti il culo dalle 8 di mattina alle 6 di sera in un posto che odi.

Poi ovviamente non tutto il resto della vita è triste allo stesso modo.

20-30 anni devi lavorare ma almeno sei giovane, puoi ancora goderti le uscite con gli amici e scopare np giovani
30-50 anni non sei più giovane fisicamente e mentalmente, ma se fai famiglia almeno hai la gioia che dei figli piccoli ti danno
50-60 anni i tuoi figli ormai o vivono lontano da te o comunque sono adulti, ma almeno sei vicino alla pensione
Da 60 anni in poi l'unico motivo per restare in vita sono i propri nipoti, ma sostanzialmente la propria vita è finita, quello che si è fatto si è fatto e ciò che non si è fatto non lo si farà, si attende la morte



Ho votato dai 14 ai 19 anni. Il periodo di maggior sofferenza della mia vita, è stato quello. Perché a quell'età, hai ancora aspettative. Sulle donne, sulla carriera, sulla vita. Puntualmente, frustrate una per una. Poi quell'illusione incomincia ad essere sempre più sfocata, più lontana. Infine scompare, definitivamente, lasciando il posto solamente ad un vuoto interiore che non può essere colmato ma che, in fondo, è meglio di una cruda sofferenza quotidiana.
Molto interessante il tuo punto di vista, per me che ho 20 anni ancora di più. Tu dici che superata l'adolescenza, la speranza di avere una vita migliore finisce, si accetta la propria mediocrità e si è in pace col mondo?
 
Pensandoci io mi sono fatto questa idea della vita.

Il prime della vita è palesemente l'infanzia, il periodo in cui si provano le emozioni più pure, a meno che non foste orfani o non aveste dei genitori malati di mente. Dopo l'infanzia si va a peggiorare sempre di più.

Alle medie non sei più un bambino, però tutto sommato sei ancora molto spensierato. Alle superiori devi iniziare a essere indipendente (che è sia un bene che un male), devi preoccuparti di più cose, inizi a farti le pare sul tuo aspetto fisico e ad essere frustrato se non scopi, però alla fine non ci si può lamentare, perché non si lavora e quindi si ha ancora molto tempo libero.

Dopo le superiori devi trovare il tuo "posto nel mondo", in parole semplici devi decide che lavoro di merda farai per il resto della tua vita. Ed è proprio con l'avvento del lavoro che inizia il vero scam della vita, perché se prima eri triste perché non scopavi e non avevi vita sociale, adesso non scopi, non hai vita sociale e in più devi farti il culo dalle 8 di mattina alle 6 di sera in un posto che odi.

Poi ovviamente non tutto il resto della vita è triste allo stesso modo.

20-30 anni devi lavorare ma almeno sei giovane, puoi ancora goderti le uscite con gli amici e scopare np giovani
30-50 anni non sei più giovane fisicamente e mentalmente, ma se fai famiglia almeno hai la gioia che dei figli piccoli ti danno
50-60 anni i tuoi figli ormai o vivono lontano da te o comunque sono adulti, ma almeno sei vicino alla pensione
Da 60 anni in poi l'unico motivo per restare in vita sono i propri nipoti, ma sostanzialmente la propria vita è finita, quello che si è fatto si è fatto e ciò che non si è fatto non lo si farà, si attende la morte




Molto interessante il tuo punto di vista, per me che ho 20 anni ancora di più. Tu dici che superata l'adolescenza, la speranza di avere una vita migliore finisce, si accetta la propria mediocrità e si è in pace col mondo?
Dipende sempre se sei ricco, benestante, "normale" o povero, è tutto lì il discrimine. La vita è lotta di classe.
 
Ultima modifica:
Molto interessante il tuo punto di vista, per me che ho 20 anni ancora di più. Tu dici che superata l'adolescenza, la speranza di avere una vita migliore finisce, si accetta la propria mediocrità e si è in pace col mondo?
Diciamo che nel mio caso, intorno ai 20 anni il peggio è passato, per lo meno per quanto riguarda il "problema" donne. A 30 anni ho abbracciato anche il Buddhismo, e sebbene non possa dire di essere in pace con me stesso e col mondo, non ho più quella rabbia estrema e quella frustrazione incurabile che mi hanno perseguitato durante l'adolescenza.
 
Diciamo che nel mio caso, intorno ai 20 anni il peggio è passato, per lo meno per quanto riguarda il "problema" donne. A 30 anni ho abbracciato anche il Buddhismo, e sebbene non possa dire di essere in pace con me stesso e col mondo, non ho più quella rabbia estrema e quella frustrazione incurabile che mi hanno perseguitato durante l'adolescenza.
Che tipo di buddhismo, Tesoro?
 
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