Cosa si prova a non lavorare

Non è vero che chi non lavora può vivere solo coi soldi di famiglia, del paparino e la mammina.
Sfatiamo questo mito, io non lavoro per motivi che già ho scritto in passato e campo coi soldi dello Stato Italiano essendo invalido al 90%.

Piccolo riassunto di alcuni dei principali vantaggi economici nell'essere disabile:
- € 5.000 l'anno circa dalla pensione di invalidità
- Detrazione IRPEF figlio a carico con invalidità. Genitore 1: €468 l'anno + Genitore 2: €330 l'anno
- 19% restituzione costi sanitari figli carico (che spendo io per trattare l'AGA): €150 l'anno
- 3 giorni al mese di permesso retribuito da parte di Genitore 1 grazie a legge 104 -> €150 al mese (correttamente mi dà parte dello stipendio di quei tre giorni al mese in cui può stare a casa a non fare un cazzo grazie a me)
- IVA 4% anzichè 22% per autoveicolo intestato a me + esenzione bollo.. Genitore 2 si è preso un SUV fascia media e gli ho fatto risparmiare oltre €4.000. Mi restituisce virtualmente €400 x 10 anni + € 200 di bollo che gli faccio risparmiare = €600 l'anno

-> €8.348 + un paio di investimenti sicuri (Gestione Poste Vita ecc.) + vabbè qualche denaro qua e là per lavoretti o soldi raccattati a compleanni/natale da parenti = € 9.500 l'anno -> € 800 al mese che sono giusti per vivere dignitosamente senza vizi considerando che non ho affitto e vari altri benefit (3C2, Disability card ecc.)

Vivo coi miei ma contribuisco in maniera del tutto equa alle spese di casa quindi NON sono per nulla mantenuto.
Il vero guaio sarà quando non ci saranno più loro due.

In sintesi: sì, si può campare senza lavorare o essere mantenuti dai genitori.
Condizione necessaria: essere invalido.
Ti posso chiedere xhe tipo di disabilità?
 
Puoi vivere senza lavorare se sei ricco di famiglia, oppure ti sei costruito un piccolo patrimonio, che, col tempo, ti consentirà il ritiro anticipato.
Oppure vinci qualche gioco a scommessa, o erediti da qualche zio semisconosciuto pieno di grana.
Non ci sono tante alternative, sennò vivi in completa povertà, la caritas ti da un panino con la mortadella, e i servizi sociali ti pagano una bettola, forse, e le utenze, ma è una vita di merda.
 
Ti posso chiedere xhe tipo di disabilità?
Sarò onesto: niente di così grave.
Mi son beccato una forma aggressiva del Morbo di Crohn -> colectomia totale e confezionamento di ileostomia terminale permanente a 22 anni (non googlarla, le immagini non sono belle) -> invalidita 90% + legge 104.

È solo molto imbarazzante ma ammetto che non è così invalidante fisicamente ed ho 0 bisogno di assistenza. Mi sento quasi in colpa nel vedere che c'è gente mezza cieca o che fatica a deambulare e magari non riesce ad ottenere la 104 o l'accompagnamento.
Quando me la sono beccata a 22 anni però la mia stuazione era:
- alto 1.68, brutto, AGA già a 3, 55 kg (causa Crohn), 0 vita sociale, 0 amici, figurarsi donne
La malattia è stata un po' il colpo di grazia e quindi semplicemente mi son "chiuso in casa" ed anzichè ropemaxxare o avere la forza di reagire mi sono adeguato alla situazione e trovato il mio equilibrio così.

Sono un parassita della società, un cancro? Sì
Cosa si prova a non lavorare? Niente
Non ne vado fiero, nè mi sento in colpa. E' andata così
 
Ultima modifica:
Non lavorare ti fa sentire inutile, sfigato e una merda. Per fortuna non sono piu disoccupato da 8 anni.

Certo che se uno è figlio di papà e può vivere di rendita..

Ma comunque io lavorerei ugualmente anche in quel caso, magari gestendo l'azienda di famiglia o chicchessia.

Il cervello va allenato.
dipende dalla persona. Io conosco tanti che lavorano che sono inutili, sfigati e merde, tipo tutti i ''consulenti'' di banche, poste e assicurazioni, mentre conosco persone molto intelligenti che non lavorano.
 
@Abitante se vuoi essere uno scarto della società, ok. Mi sa che mi tocca dare ragione alle np e ad anakin. La bruttezza è l'ultimo dei vostri problemi
M'ha fatto ridere "il lavoro nobilita l'uomo"
I miei colleghi stanchi e consumati in fabbrica nobili non sembravano
Ci sta usare il cope per sopportare la vita quotidiana comunque,tanto anche a me toccherà tornare a lavorare...
 
Non mi riferivo alla persona ma al lavorare come attività. Il lavoro nobilita l'uomo.
Il lavoro non nobilita un cazzo. Ve l’hanno fatto credere perché viviamo in una società in cui se non lavori non riesci ad avere nemmeno due spicci per pagarti una colazione. Ma questo non significa nobilitare niente, anzi mi ci gioco i coglioni che se tu domani potessi fare una vincita al SuperEnalotto daresti le dimissioni il giorno dopo e penseresti a passare il tuo tempo diversamente rispetto a perderlo in 4 mura ammuffite. Non confondete nobilità con necessità per favore. Tu il periodo da disoccupato li hai passati di merda e ti sei sentito inutile perché forse ti sei reso conto che senza lavoro non avresti avuto futuro, ed è come mi sono sentito io quando feci il Neet per un breve periodo.
 
Siete tutti bravi a fare i leoni da tastiera
Non te la prendere. Il discorso che hai fatto ha un fondamento di verità che è quello di rimanere attivi quotidianamente con la mente e con il fisico, immerso anche in alcune realtà dove si può sviluppare il proprio lato sociale rispetto al chiuso della cameretta, c'è chi lo fa con il proprio lavoro ma solitamente si preferisce avere tempo libero in cui poter dedicarsi ai propri hobby e progetti alternativi che permettono la crescita personale ed il mantenimento delle funzioni neurologiche per evitare di rincoglionisci e magari poter frequentare persone con cui si vuole avere un reale scambio emotivo piuttosto che ragionare perlopiù di questioni lavorative con i propri colleghi. Però alcune tipologie di lavoro logorano sia mentalmente che fisicamente, oltre al fatto che la necessità di sopravvivenza non è equiparabile allo sbocciare della propria persona e che la retorica della sua nobiltà ha fatto il suo tempo, considerando il mercato ed il suo sfruttamento. A pochissimi piace il proprio lavoro, è un barcamenarsi tra responsabilità ed impegni e contatto con gente cui se ne farebbe a meno di frequentare, ma è necessario farlo altrimenti non mangi.
 
Ovvio. Chi è quel coglione che non si licenzia qualora vincesse milioni di euro? Che discorso è. Ma comunque farei qualcosa. Mi piace leggere, studiare e stare al passo su attualità e nuove leggi. Senza fare nulla, mi annoio a morte. Vorrei vederti stare in vacanza 365 giorni l'anno. Poi è soggettivo.
Beh è un discorso molto logico invece. Il lavoro è necessario ma non nobilita nulla, e me l’hai ribadito tu stesso quando mi hai scritto che se diventassi ricco, della sua nobiltà te ne sciacqueresti lo scroto. O forse perde della sua nobiltà non appena perde la sua necessarietà? E poi leggere, studiare, stare con gli affetti (chi è fortunato ad averli ancora) sono tutte attività che puoi ritagliarti sempre, anzi molto spesso chi ha un lavoro ha il tempo dimezzato, spesso si torna a casa consci del fatto che per se stessi non si sia fatto niente, e pure stanchi mentalmente. Basta balle, chi è povero deve lavorare per necessità, mentre chi è ricco gli direi di godersi la sua vita e coltivare i propri interessi in maniera differente, non dentro ad un ufficio (ufficio se ti va grassa) con un povero coglione che ti dice cosa devi fare.
 
Almeno una persona intelligente. Ma non volevo scrivere tutto questo pippone. Nella prima parte c'è ciò che volevo dire.

Augurare un cancro.. come non prendersela. Non gli basta andare al CSM.
È Diluc, una leggenda del flame. In passato augurarsi cancri vicendevolmente qui dentro era come scambiarsi i saluti di buongiorno e buonasera, bei tempi andati...
 
Anche chi è ricco studia o quantomeno fa qualcosa. Forse guardate troppi film. Il 99,999% delle persone, studia o lavora. A prescindere dai soldi. Il lavoro ti rende partecipe nella società, a prescindere dallo stipendio basso. Comunque è un discorso piu lungo e complicato che non voglio affrontare.

Non conto i neet anche se questo posto ne è pieno.
Tu non hai parlato di fare qualcosa. Tu hai parlato di lavorare. E poi veramente stai paragonando l’italiano medio che in fabbrica guadagna 1300 euro al mese con mutuo o affitto da pagare con chi è ricco e lavora per diletto? Non divagare, qui non si sta parlando di stare come dei nullafacenti sopra un amaca, ma di poter avere più tempo per se stessi (anche studiare perché no) e poter DECIDERE di andare o meno a lavoro. Il 99,99% (che poi è una percentuale totalmente a caso) delle persone studia o lavora perché stando a casa non avrebbe vita breve e si rende conto che avrebbe un futuro di merda. Potesse scegliere starebbe comodamente fuori da quella fabbrica e coltiverebbe i propri interessi senza che un povero pirla gli dia degli ordini. Ed è uno dei motivi per il quale milioni e milioni di euro ogni giorno vengono riscossi dall’Erario nel gioco d’azzardo. Perché tutti sperano di poter abbandonare quel cesso di posto in cui lavorano. Poi ora tu mi dirai “Eh ma c’è anche chi ama fare il proprio lavoro”…e allora in quel caso getterei la spugna e ti lascerei rispondere da uno più paziente.
 
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