Una ricerca scientifica in un tema che riguarda i sentimenti e le emozioni (di per sè non dimostrabili scientificamente, poiché hanno a che fare con l'anima) è già di per sè una cazzola, ma apprezziamo l'impegno.
La ricerca comunque si fa nel campo, ovvero immedesimandosi nella vita di un brutto per qualche settimana.
Probabilmente in futuro si farà, immergendosi in un'avatar come nei film, spostando la propria coscienza in una realtà virtuale.
Non si può studiare la mortificazione di un rifiuto, l'ansia di uscire ed essere giudicati, la vergogna nel guardarsi allo specchio
e l'impatto che un "visualizzato" ha sull'autostima.
Studiare la solitudine non è possibile, quello che serve è costruire una società più umana ed empatica e per far ciò
bisognerebbe stravolgerne quella attuale che è l'esatto contrario.
Le persone non nascono fredde, apatiche e cattive, tanto meno le donne che si comportano come tali oggi.
Tutto ciò è frutto di una società marcia che manca delle regole più basilari di umanità.
I bambini e i ragazzi, vanno educati in principio, invece che riempirli di date storiche da imparare a memoria
che fondamentalmente non servono a un cazzo....
Va annullata la competitività a favore della solidarietà.