Avete un'attività in cui vi sentite realizzati?

No, non so neanche cosa significhi sentirsi realizzati.
Fin da piccolo (4 anni) ho sempre avuto la passione per i videogiochi, sono sempre stato un gran nerd, ma sono comunque scarso putrido in praticamente tutti i giochi tranne che in uno, in cui ero molto forte, ma che ho dovuto abbandonare.
Il mio altro hobby/passione è la palestra, mi ha dato qualche soddisfazione in passato, ma nell'ultimo anno ho fatto pochi progressi nonostante dieta ferrea e 5 giorni di allenamento a settimana.
Mi è sempre piaciuta l'idea di imparare a programmare, ma ora frequentando l'università la "passione" è sparita ed è diventata un'attività noiosa, in cui, tra l'altro, faccio pure schifo. Mi piacerebbe essere bravo in qualcosa che mi piace, ma non sono bravo a fare nulla. Credo che il sentirsi realizzati sia un privilegio che spetta davvero a pochi.
 
Putroppo ho vissuto pure io questa cosa: alla festa di istituto di terza media fui umiliato da quei bastardi dei miei compagni di classe, mi facevano foto e video che poi andavano dritti su facebook. Io ancora tutt'oggi ho il rancore verso quei soggetti perché mi hanno rovinato definitivamente la vita: ho danni psicologici irreversibili (ansia sociale, depressione, timidezza) che mi porterò per il resto di tutta la mia vita per colpa di quei bastardissimi!!!
Ma come può una persona, dopo questo vissuto, a condurre una vita in modo positivo ed intraprendete?
Io sono stato in terapia per anni, dopo che i miei bulli mi hanno massacrato e quasi ucciso. Menomale che quel giorno il custode ha dato un'occhiata al campetto. Probabilmente altri 2 minuti sotto i loro colpi ed era finita. Dopo questo episodio, andai in terapia. Non uscivo di casa, facevo il giro più lungo per andare a scuola per evitare certe strade. Mi chiudevo a casa, ho provato due volte a farla finita perché il dolore e l'umiliazione erano troppo forti. Per fortuna (o sfortuna) i miei sono riusciti ad impedirlo. Dopo 9 mesi ho ripreso ad uscire. 100-200 metri in zona safe. Stato in terapia dai 12 fino ai 20 anni. Ovvio che ad oggi sono uno sfigato, che ha paura ed è timoroso di tutto. Che non ha le palle o iniziativa per paura di fallire. Giustamente, mi porto danni psicologici irreversibili. Ancora la notte sogno quel pomeriggio, non c'è pillola o terapia che riesce a levarmi il ricordo.
 
Io sono stato in terapia per anni, dopo che i miei bulli mi hanno massacrato e quasi ucciso. Menomale che quel giorno il custode ha dato un'occhiata al campetto. Probabilmente altri 2 minuti sotto i loro colpi ed era finita. Dopo questo episodio, andai in terapia. Non uscivo di casa, facevo il giro più lungo per andare a scuola per evitare certe strade. Mi chiudevo a casa, ho provato due volte a farla finita perché il dolore e l'umiliazione erano troppo forti. Per fortuna (o sfortuna) i miei sono riusciti ad impedirlo. Dopo 9 mesi ho ripreso ad uscire. 100-200 metri in zona safe. Stato in terapia dai 12 fino ai 20 anni. Ovvio che ad oggi sono uno sfigato, che ha paura ed è timoroso di tutto. Che non ha le palle o iniziativa per paura di fallire. Giustamente, mi porto danni psicologici irreversibili. Ancora la notte sogno quel pomeriggio, non c'è pillola o terapia che riesce a levarmi il ricordo.
Davvero crudo, ti credo che soffri di ptsd, che fine hanno fatto questi bastardi che ti hanno picchiato, ai tempi non hai fatto niente?, io come minimo ne avrei accoppato uno anche se avevo 10 anni
 
Davvero crudo, ti credo che soffri di ptsd, che fine hanno fatto questi bastardi che ti hanno picchiato, ai tempi non hai fatto niente?, io come minimo ne avrei accoppato uno anche se avevo 10 anni
Due di loro li ho accoppati a colpi di ombrello, poi me le hanno dato assieme ai loro compari. Alcuni di loro sono sposati, alcuni in galera ed altri non so che fine hanno fatto. Dopo quella vicenda, ho cambiato scuola. Lontano, 40km da casa mia. Fatto sacrifici ma avevo troppo timore nella mia città. Ormai ero lo zimbello. Anche se oggi, ancora ho ansie e paure. Copo con gli psicofarmaci. Mi rimangono pure le cicatrici fisiche, in faccia e sulla schiena. Anche 3 denti rotti. Maledetti professori che non hanno fatto mai nulla.
 
Due di loro li ho accoppati a colpi di ombrello, poi me le hanno dato assieme ai loro compari. Alcuni di loro sono sposati, alcuni in galera ed altri non so che fine hanno fatto. Dopo quella vicenda, ho cambiato scuola. Lontano, 40km da casa mia. Fatto sacrifici ma avevo troppo timore nella mia città. Ormai ero lo zimbello. Anche se oggi, ancora ho ansie e paure. Copo con gli psicofarmaci. Mi rimangono pure le cicatrici fisiche, in faccia e sulla schiena. Anche 3 denti rotti. Maledetti professori che non hanno fatto mai nulla.
Ti capisco in parte, io ho subito bullismo ma solo verbalmente e cyberbullismo quando mi avevano fatto un gruppo whatsapp dove mi prendevano per il culo e sparlavano dietro, già ai tempi ero al limite, se si passava anche a bullismo fisico penso che avrei l'ergastolo ora
 
Ti capisco in parte, io ho subito bullismo ma solo verbalmente e cyberbullismo quando mi avevano fatto un gruppo whatsapp dove mi prendevano per il culo e sparlavano dietro, già ai tempi ero al limite, se si passava anche a bullismo fisico penso che avrei l'ergastolo ora
Per fortuna mia ancora non c'era whatsapp. Però ho la psiche demolita da 20 anni. Maledette scuole medie. Maledetto me che venivo da una realtà sana.
 
Ho sempre creduto di avere un'intelligenza sopra media, lo credo ancora, però, mi rendo conto alla soglia della mezza età di non aver realizzato poi granché, sono rimasto nella media, anzi medio basso potrei dire, anche se ho iniziato quasi dal fondo della scala sociale. Avevo una memoria fotografica, ricordo quando mio cugino mi prendeva giocatori a caso, ed io ero in grado di dirgli altezza, peso, data e luogo di nascita, squadre, e reti realizzati, ad uno che non era interessato al calcio. Prima di internet leggevo moltissimo le enciclopedie di casa, gli argomenti più svariati, ancora oggi ho alcuni ricordi, e soprattutto, la storia di Roma. Ho sempre pensato sarei diventato facilmente uno storico. Ma le necessità di guadagnare, e le mie incertezze, l'assenza di una guida per la scelta degli studi, sono stati fatali.
Oggi, mi rendo conto che non ricordo più le cose con la stessa prontezza e lucidità, e sono meno rapido nel fare collegamenti tra i concetti, che poi è la base dell'intelligenza, ed anche la mia creatività, scrivo, ma più che altro, immagino, racconti e storie, declina sempre più. E' duro ammetterlo, ma mi limito a campare, cercando di fare il meglio, o almeno, meno peggio possibile, quello che devo fare, ma che eccella in qualcosa, ormai ho i miei dubbi.
È una condizione che ho riscontrato anche in me stesso negli ultimi anni ma credo che sia in qualche modo innescata da traumi vissuti più o meno consapevolmente, poi di natura il cervello è programmato per ottenere il miglior risultato possibile con il minimo del lavoro dato che è un organo molto delicato e necessita di un grande dispendio di energie per il suo metabolismo. Il brutto è accorgersi di queste problematiche ma non fare niente per porvi rimedio, ricordo da studente che passai dall'eccellenza alla mediocrità per colpa delle varie tipologie di bullismo incrociate e per le condizioni ambientali disastrose in cui mi ritrovavo a vivere, ero cosciente di stare annegando nella merda ma allo stesso tempo non facevo nulla perché per me non ne valeva la pena. Drieu La Rochelle in un suo personaggio drogato del "Diario di un delicato" descrisse bene questa sensazione, di stare sprofondando negli abissi della disperazione e di non fare nulla perché per buona parte della propria vita si era vissuti così.
È tutto nella testa e nell'ambiente in cui si è vissuti, nella mancanza di guide di vita valide. Io ci sto provando a rallentare l'inevitabile declino ascoltando musica, leggendo, facendo giochi enigmistici ed ultimamente anche memorizzando poesie, come si faceva a scuola. Lo faccio perché non conosco la data della mia morte fisica e fino a quel momento devo cercare di mantenermi lucido il più possibile,dato che è molto probabile non ci sia nessuno nel momento della senescenza.
 
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