Cinepanettoni: divertimento, cringe o semplice rituale natalizio?

Magic92

Non esiste curva dove non si possa sorpassare
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Visto che ci avviciniamo al periodo natalizio, mi è venuto in mente di aprire questo thread. Negli anni i cinepanettoni sono diventati un appuntamento quasi fisso delle festività: una tradizione tutta italiana che, nel bene o nel male, ha segnato un’epoca del nostro cinema popolare.

Personalmente non sono mai stato un grande fan del genere, ma riconosco che abbia avuto un ruolo culturale importante, capace di unire pubblico generalista, satira leggera e un certo tipo di comicità pop. Oggi però ho l’impressione che questa formula sia in evidente declino: meno seguito, meno impatto e forse anche meno freschezza.

Mi chiedevo cosa ne pensaste voi.
Vi sono mai piaciuti? Li considerate un pezzo della nostra tradizione oppure un genere superato? Ci sono titoli o momenti che ricordate con affetto… o che proprio non riuscite a sopportare?
 
Devo dire che alcuni dei primi titoli li ricordo ancora con grande affetto: Vacanze di Natale, Vacanze in America, i due Yuppies, Vacanze di Natale ’90… insomma, tutta quella prima ondata. Da piccolo li guardavo molto volentieri al cinema con i miei amici oppure con la mia famiglia: per me era diventato praticamente un rito natalizio
 

Le battute di Guido Nicheli, da “Alboreto is nothing” a “La libidine è qui, sole, whisky e sei in pole position!”, non erano solo gag esagerate: raccontavano perfettamente un certo mondo fatto di ostentazione, vacanze a Cortina, inglesismi improbabili e status symbol elevati a filosofia di vita.

Ed è proprio questo che caratterizzava i primi cinepanettoni: dietro l’umorismo, gli stereotipi e le belle ragazze messe lì apposta, fotografavano la società italiana dell’epoca. Mostravano vizi, mode, sogni e ridicolezze degli anni ’80 e in parte dei primi ’90, esagerando tutto ma partendo sempre da qualcosa di reale.

Quelli successivi, soprattutto dalla fine degli anni ’90 in poi, hanno perso un po’ quel legame con la realtà sociale: sono diventati più meccanici, più ripetitivi, meno “specchio dei tempi” e più costruiti solo per la risata facile.
 
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Sì il film dell' 83 era valido ( ricordiamo il personaggio di Claudio Amendola) ma era un caso ormai parlare di buoni sentimenti della gente comune non importa a nessuno
D'accordissimo, hagner. Per me Vacanze di Natale del 1983 infatti non è affatto un semplice cinepanettone: è un film che, dietro la leggerezza della commedia, prova a fotografare e analizzare la società italiana dell’epoca. Attraverso le dinamiche tra i personaggi, i loro contrasti sociali e il contesto mondano di Cortina, il film racconta un’Italia che si stava trasformando, tra nuovi miti consumistici, differenze di classe e un certo senso di disincanto. È proprio questa capacità di mescolare intrattenimento e osservazione sociale che continua a renderlo interessante ancora oggi.
 
I Vanzina sono pessimi registi ma hanno sempre avuto il pregio di inquadrare un certo tipo di realtà medio-borghese.

Oggi personalmente trovo difficile se non impossibile poter ricreare quelle atmosfere e soprattutto quelle dinamiche, che comunque si basavano al 90% sul gallismo/machismo maschile proteso verso il fine ultimo del ficcare.
 
I Vanzina sono pessimi registi ma hanno sempre avuto il pregio di inquadrare un certo tipo di realtà medio-borghese.

Oggi personalmente trovo difficile se non impossibile poter ricreare quelle atmosfere e soprattutto quelle dinamiche, che comunque si basavano al 90% sul gallismo/machismo maschile proteso verso il fine ultimo del ficcare.
Con il femminismo woke sono finiti
 
I Vanzina sono pessimi registi ma hanno sempre avuto il pregio di inquadrare un certo tipo di realtà medio-borghese.

Oggi personalmente trovo difficile se non impossibile poter ricreare quelle atmosfere e soprattutto quelle dinamiche, che comunque si basavano al 90% sul gallismo/machismo maschile proteso verso il fine ultimo del ficcare.
Sono d’accordissimo, Kin-dza. È verissimo che i Vanzina sono sempre riusciti a fotografare bene un certo tipo di Italia medio-borghese, con i suoi tic, le sue ossessioni e un modo di vivere molto riconoscibile. Quel mondo lì esisteva davvero, e loro lo trasformavano in commedia popolare.

Allo stesso tempo, come hai detto tu, gran parte di quella comicità si reggeva su un modello maschile gallista/machista che oggi difficilmente verrebbe accettato (a causa del politically correct) e, probabilmente, non farebbe neanche più ridere. Dopo oltre trent’anni i cinepanettoni hanno perso il loro valore “giovanile” e l’immaginario anni ’80-’90 su cui si basavano non è più attuale. Riproporlo oggi sembrerebbe forzato, caricaturale o del tutto fuori dal tempo
 
I cinepanettoni anni 2000 restano inguardabili e audiovisivi penosi.
Quelli che hanno dato quel qualcosa sono i primi fino alla prima metà degli anni 90 Vacanze di natale, Rimini rimini, fratelli d'italia, sapore di mare, vacanze di natale 90, e anni 90 si salvicchiano, anche i due "a spasso nel tempo" sono secondo me i migliori, anche se escono fuori dal genere cinepanettone, poi da vacanze di natale 95 inizia il cesso vero, quello lì con dilan di berverly hills che è inguardabile.
 
I cinepanettoni anni 2000 restano inguardabili e audiovisivi penosi.
Quelli che hanno dato quel qualcosa sono i primi fino alla prima metà degli anni 90 Vacanze di natale, Rimini rimini, fratelli d'italia, sapore di mare, vacanze di natale 90, e anni 90 si salvicchiano, anche i due "a spasso nel tempo" sono secondo me i migliori, anche se escono fuori dal genere cinepanettone, poi da vacanze di natale 95 inizia il cesso vero, quello lì con dilan di berverly hills che è inguardabile.
Verissimo, anche secondo me i cinepanettoni dei primi anni, dalla fine degli anni ’80 fino alla prima metà dei ’90, avevano quantomeno un’identità e un racconto riconoscibile dell’Italia dell’epoca. Film come Vacanze di Natale, Sapore di mare, Fratelli d’Italia, Rimini Rimini o perfino i due A spasso nel tempo (che infatti sono un po’ a parte) avevano un minimo di cura e un contesto sociale che li rendeva più legittimi.

Da Vacanze di Natale ’95 in poi, invece, è vero che si è perso quasi tutto: la scrittura è diventata più pigra, la comicità si è appiattita sul cliché sessuale a ripetizione e il prodotto è diventato sempre più industriale e meno ispirato. Gli anni 2000, poi, hanno calcato la mano su quella formula fino a farla diventare completamente stanca.

Insomma: i primi avevano un senso dentro il loro tempo; quelli successivi sembrano solo copie sbiadite di un modello che non reggeva più.
 
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