Come immaginavi la tua vita ?

fruttolo999

Well-known member
Quando andavo a scuola, avevo una visione del futuro rosea e sempre in crescendo.
Vedevo i 30 anni come un traguardo importante, dove il mio aspetto sarebbe migliorato molto e sarei piaciuto sempre di più alle ragazze.

La visione del mè-uomo, maturo, mi dava sicurezza e conforto.

Per quanto ci abbia creduto e sperato, non è andata così, anzì, delusioni e rifiuto mi hanno chiuso e reso sempre più insicuro, tanto da abbassare lo sguardo
come un codardo quando incrocio qualcuna.

La verità è che i fallimenti amorosi e il non-piacere, alla lunga di smotivano su tutto ed ora mi ritrovo, fermo, indeciso su ogni cosa e senza una direzione precisa.

Non ho idea di che strada prendere perché nessuna mi entusiasta e voi ?
 
Quando andavo a scuola, avevo una visione del futuro rosea e sempre in crescendo.
Vedevo i 30 anni come un traguardo importante, dove il mio aspetto sarebbe migliorato molto e sarei piaciuto sempre di più alle ragazze.
Anche io avevo lo stesso pensiero tuo, ma la realtà purtroppo non è il mondo delle favole ed è meglio che la gente lo capisca.
Da uno che, sin dai 6 anni, ha subito sta roba: bullismo passivo/psicologico/fisico dalla 2 elementare, emarginazione, alienazione, disturbi mentali e psicologi protratti nel tempo, 0 amici, niente vita sociale, niente relazioni, lavoro instabile ecc... come te li immagini i 30 anni?
Non si ritorna indietro e non esiste la bacchetta magica.
Non è stata normale la vita da adolescente e non lo sarà nemmeno quella da adulto.
 
Niente di che onestamente alle medie ero ancora peggio di ora ero pieno di brufoli e apparecchio pure, l'inferno ho vissuto
 
Anche io avevo la tua visione .. il mio futuro da un punto di vista lavorativo è migliorato ma invece per quanto riguarda le ragazze è peggio di com’era ai tempi
 
Una dei miei più grandi difetti è sempre stata la mancanza di ambizione, di una "vision" per il futuro, che mi ha portato a vivere in maniera talvolta improvvisata e poco lungimirante. Non mi sono mai aspettato chissà cosa, ciò che ho sempre desiderato sono tranquillità e un culo sodo.
Eppure, la vita mi ha regalato molteplici coltellate alla schiena che mi hanno portato ad esaurire le già scarse risorse psicofische di cui disponevo, perciò ultimamente vivo con il pilota automatico.
Mi assumo la mia dose di responsabilità, ma la prospettiva di tirare a campare tra rimpianti e ricordi sbiaditi mi terrorizza.
 
Una dei miei più grandi difetti è sempre stata la mancanza di ambizione, di una "vision" per il futuro, che mi ha portato a vivere in maniera talvolta improvvisata e poco lungimirante. Non mi sono mai aspettato chissà cosa, ciò che ho sempre desiderato sono tranquillità e un culo sodo.
Eppure, la vita mi ha regalato molteplici coltellate alla schiena che mi hanno portato ad esaurire le già scarse risorse psicofische di cui disponevo, perciò ultimamente vivo con il pilota automatico.
Mi assumo la mia dose di responsabilità, ma la prospettiva di tirare a campare tra rimpianti e ricordi sbiaditi mi terrorizza.
Che intendi con "culo sodo"? Volevi una teen dal culo sodo tutta per te?!?
 
Le illusioni che ti crei da bambino sono terribili, perché talmente belle da essere irrealizzabili. E quando sbatti la faccia con la cruda e fredda realtà ti sembra di aver perso completamente il senso di vivere.
Irrealizzabili solo se sei brutto/incel/sfigato...
 
Da bambino le cose iniziarono ad andare male fin dalla seconda medie, però trovavo conforto in un futuro in cui sarei riuscito a vincere ed essere felice. Invece letteralmente come una valanga le cose sono peggiorata gradualmente. Credo sia un'attitudine di tutti idealizzare il proprio futuro se si vive in una situazione di disagio da piccoli perché lo sviluppo è una promessa di cambiamento, si crede in meglio. Ma per noi lo sviluppo è stato l'opposto perché siamo stati inseriti nel mondo degli adulti senza averne i prerequisiti. Se durante tutta l'infanzia ricevi gravi e continue manifestazioni di cattiveria in ogni contesto in cui provi ad inserirti è inevitabile uscirne distrutti.
 
Da bambino le cose iniziarono ad andare male fin dalla seconda medie, però trovavo conforto in un futuro in cui sarei riuscito a vincere ed essere felice. Invece letteralmente come una valanga le cose sono peggiorata gradualmente. Credo sia un'attitudine di tutti idealizzare il proprio futuro se si vive in una situazione di disagio da piccoli perché lo sviluppo è una promessa di cambiamento, si crede in meglio. Ma per noi lo sviluppo è stato l'opposto perché siamo stati inseriti nel mondo degli adulti senza averne i prerequisiti. Se durante tutta l'infanzia ricevi gravi e continue manifestazioni di cattiveria in ogni contesto in cui provi ad inserirti è inevitabile uscirne distrutti.
Mi rispecchio in quanto hai detto.
Poi è arrivato pure il bullismo psicologico alle superiori (molto peggiore di quello fisico, visto che ti danneggia mentalmente), i disturbi psichiatrici, l'alienazione totale, le torture, le notti insonni e ho cessato di vivere.
Fortuna che comunque mi tengono in vita ora l'odio, l'invidia e la vendetta, altrimenti davvero non saprei come andare avanti.
Altri 2 anni (prima pure dei 40) e le strade per me saranno 3: in galera, morto oppure alienato ancora nella mia camera.
Punto alla scelta 3, ma non escludo che possa arrivare anche la 1 (se qualche testa di cazzo mi prendesse ancora in giro).
Per la 2, mi auguro solo l'olocausto nucleare (con i periodi in cui viviamo), perchè sono codardo per ammazzarmi da solo.
 
Faccio solo meaculpa. Avrei dovuto capire la realtà verso i 14/15 anni, invece ho vissuto in una bolla tragicomica alimentata dal disagio della mia famiglia e dell'ambiente circostante. Se avessi avuto una visione obiettiva delle cose avrei saputo come apportare le dovute correzioni. Invece solo da pochi anni sto rinsavendo, ma è troppo tardi per alcune cose. La giovinezza è andata, gli errori irreparabili sono stati fatti, le finanze scarseggiano.
 
Faccio solo meaculpa. Avrei dovuto capire la realtà verso i 14/15 anni, invece ho vissuto in una bolla tragicomica alimentata dal disagio della mia famiglia e dell'ambiente circostante.
E' in quegli anni che bisogna cominciare a circondarsi di persone, specie di amici e anche conoscere le ragazze.
Anche io mi sono reso conto di essermi costruito sto muro invisibile dove non volevo avere nessuno tra i piedi.
Ma io, poichè ero lo sfigato di tutta la scuola, chi effettivamente voleva stare con me? Chi veniva con me al locale per la festa dei 18 anni (fatta a casa, mentre gli altri avevano la brasiliana e il gruppone di ragazze/amici in locale)? Nessuno.
 
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