Comunisti col rolex

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C'è questo ragazzo della mia città che gioca a fare il brigatista e si fa le foto nella villa della mamma imprenditrice. Ma non si vergogna?
Sono tutti uguali. Ieri tramite una mia conoscenza mi sono trovato a parlare con un pariolino di 60 anni circa, e quasi dovevo chiedergli scusa io perchè sono di destra, mentre lui è comunista e di default è buono
 
Non sono molto d'accordo. I comunisti coerenti, per quanto li consideri utopisti, li rispetto di piú. Come effetto secondario inoltre le lotte operaie hanno portato un grande miglioramento alle condizioni di lavoro e vita di milioni di persone. Certo un giovane comunista di adesso gli chiederei di preciso cosa volesse perchè onestamente non mi è chiaro.
Desiderano la redistribuzione delle ricchezze...
 
Non sono molto d'accordo. I comunisti coerenti, per quanto li consideri utopisti, li rispetto di piú. Come effetto secondario inoltre le lotte operaie hanno portato un grande miglioramento alle condizioni di lavoro e vita di milioni di persone. Certo un giovane comunista di adesso gli chiederei di preciso cosa volesse perchè onestamente non mi è chiaro.
Per quanto riguarda politiche di welfare aziendale e statale sono d'accordo e la loro esistenza è sacrosanta. Quello che non sopporto è il pilastro di uguaglianza che va a porta alla mancanza di meritocrazia. In natura vince il più forte e il debole soccombe, un sano capitalismo dove si mettono i propri interessi e il proprio egoismo al primo posto porta al progresso ed a prodotti e servizi sempre migliori che si riflette con un miglioramento collettivo. I regimi socialisti si sono dovuti piegare al capitalismo per crescere(vedi la cina) è un idea fallimentare alla base, poi io sono cresciuto da una famiglia di piccoli imprenditori quindi sarò anche condizionato dai miei valori completamente opposti
 
Anche mio nonno che aveva azienda con 20 dipendenti votava partito socialista. Che falso ahahaha. Mi aveva regalato anche il capello dell'armata rossa
 
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Hai colto il segno caro, bisogna recuperare "l'odio di classe".
Viviamo in epoca di grandi disparità ma ci hanno convinti di aver già ottenuto tutto, ecco perché gli operai votano le destre non sociali.
Molti operai, disoccupati, incel ecc. votano a destra, perché la sinistra è diventata snobbista nei confronti di chi è povero, emarginato, fa gli interessi del grande capitale e tutela propagandisticamente le istanze di alcune minoranze un tempo oppresse, ignorando invece chi è lasciato indietro dai processi economici e tecnologici. La sinistra si è palesata illibertaria e fautrice di politiche distopiche, vedi l' amore per il green pass, il lockdown, le città a 30 km. Quindi si rivolgono alla destra populista perché su alcuni argomenti parla il linguaggio quotidiano. Ma, nella destra populista, oltre ad essere sempre liberisti e social-darwinisti, hanno dirigenti la cui vita sconfessa il tipo di vita degli elettori, vedi Donald Trump, vedi la dirigente dell' ADF tedesco, sposata con un' altra donna, cingalese, con cui ha figli!
Bisogna uscire dal paradigma delle 2 parti, in inglese "the illusion of two parties".
 
Desiderano la redistribuzione delle ricchezze...
Ma per quello anche i Laburisti inglesi e le socialdemocrazie di centro/nord Europa. Tutti questi non sono comunisti manco per il cazzo e nemmeno si sognano di abolire la proprietà privata, ad esempio. Di rovescio, nessuno si sognerebbe di dare dei fascisti a Tories inglesi o ai Repubblicani in America.

L'Italia è uno dei pochi paesi che conosco in cui di fatto essere di sinistra=comunista, di destra=fascista. Il paese sta bloccato su categorie e estremi vecchi di un secolo.
 
Molti operai, disoccupati, incel ecc. votano a destra, perché la sinistra è diventata snobbista nei confronti di chi è povero, emarginato, fa gli interessi del grande capitale e tutela propagandisticamente le istanze di alcune minoranze un tempo oppresse, ignorando invece chi è lasciato indietro dai processi economici e tecnologici. La sinistra si è palesata illibertaria e fautrice di politiche distopiche, vedi l' amore per il green pass, il lockdown, le città a 30 km. Quindi si rivolgono alla destra populista perché su alcuni argomenti parla il linguaggio quotidiano. Ma, nella destra populista, oltre ad essere sempre liberisti e social-darwinisti, hanno dirigenti la cui vita sconfessa il tipo di vita degli elettori, vedi Donald Trump, vedi la dirigente dell' ADF tedesco, sposata con un' altra donna, cingalese, con cui ha figli!
Bisogna uscire dal paradigma delle 2 parti, in inglese "the illusion of two parties".
Sulla prima parte ti do ragione, ma sul fatto di uscire dal concetto delle 2 parti meno, le due parti esistono, possiamo cambiargli nome ma ci sarà sempre un oppresso e un oprressore, bisogna sapere da che parte stare e per cosa lottare.
 
Sulla prima parte ti do ragione, ma sul fatto di uscire dal concetto delle 2 parti meno, le due parti esistono, possiamo cambiargli nome ma ci sarà sempre un oppresso e un oprressore, bisogna sapere da che parte stare e per cosa lottare.
A me dividere società complesse come quelle odierne in soli due gruppi sembra una semplificazione un po' troppo forzata. Persino il Medioevo ne aveva 3. Esempio i tassisti ed i piccoli imprenditori dove li collocheresti?

Pensandoci sul momento mi vengono in mente: a) classe dirigente (obiettivo: rimanere classe dirigente) 2) piccoli imprenditori e professionisti (evadere il più possibile e ammassare denaro) 3) impiegati nel settore statale/parastatale/Grande industria /esercito (obiettivo: arrivare alla pensione) 4) impiegati piccola industria precari (obiettivo: uscire dalla m. e preoccupazione per il futuro) 5) pensionati, 30% della popolazione del paese (obiettivo: mantenere valore reale della pensione) 6) disperati, disoccupati, migranti etc ( obiettivo: sopravvivenza).

Ora in paese in cui l'età media è 50 anni e la metà della gente è in pensione o che pensa alla pensione, chi la farebbe questa lotta? Perchè rimangono soli classi a) in minoranza nel numero 2)senza i mezzi materiali e culturali per fare alcunché.
 
A me dividere società complesse come quelle odierne in soli due gruppi sembra una semplificazione un po' troppo forzata. Persino il Medioevo ne aveva 3. Esempio i tassisti ed i piccoli imprenditori dove li collocheresti?

Pensandoci sul momento mi vengono in mente: a) classe dirigente (obiettivo: rimanere classe dirigente) 2) piccoli imprenditori e professionisti (evadere il più possibile e ammassare denaro) 3) impiegati nel settore statale/parastatale/Grande industria /esercito (obiettivo: arrivare alla pensione) 4) impiegati piccola industria precari (obiettivo: uscire dalla m. e preoccupazione per il futuro) 5) pensionati, 30% della popolazione del paese (obiettivo: mantenere valore reale della pensione) 6) disperati, disoccupati, migranti etc ( obiettivo: sopravvivenza).

Ora in paese in cui l'età media è 50 anni e la metà della gente è in pensione o che pensa alla pensione, chi la farebbe questa lotta? Perchè rimangono soli classi a) in minoranza nel numero 2)senza i mezzi materiali e culturali per fare alcunché.
Pasolini diceva che in Italia la rivoluzione non ci sarà mai perché c'è una piccola borghesia e che quindi contro la media borghesia c'è una piccola rabbia
 
Sulla prima parte ti do ragione, ma sul fatto di uscire dal concetto delle 2 parti meno, le due parti esistono, possiamo cambiargli nome ma ci sarà sempre un oppresso e un oprressore, bisogna sapere da che parte stare e per cosa lottare.
Sì, la dicotomia oppresso-oppressore è quella reale. Io mi riferivo alle dicotomie destra-sinistra, progressisti-conservatori ecc., che sono quelle che servono a depistare e deviare.
 
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