Lavorare, nel senso più ampio del termine, cioè fare delle azioni per ottenere dei risultati, è una esigenza umana, che va al di là della mera sopravvivenza. Ma, un discorso è operare in autonomia individuale o di piccoli gruppi di persone tra cui c'è un legame naturale: famiglia, tribù, amicizia, vicinato, per soddifare le esigenze vitali necessarie dell' individuo o del gruppo naturale di appartenenza, un altro è invece lavorare senza autonomia, sotto la direzione di altri soggetti, con i ritmi, i tempi, i modi di vita e di pensiero persino, decisi da questi altri soggetti e talvolta neppure da questi, come è appunto nelle società complesse, producendo non per se stessi ma per altri che neppure si conoscono e che sono lontani anche migliaia di chilometri. Il lavoro in azienda sconfina nella schiavitù.
Come scrivevo nell' altra discussione aperta poco fa da Finitologo sul lavoro, la natura umana non è fatta per il lavoro in azienda, dentro un luogo chiuso per ore ed ore con i tempi ed i ritmi scanditi da altri o da altro. Per la gran parte della sua storia l' uomo ha vissuto come cacciatore, raccoglitore, agricoltore, nella natura, all' aria aperta, in grande autonomia ed operando per le proprie esigenze vitali, non per far arricchire soggetti esterni, siano essi imprenditori o lo Stato. L' uomo primitivo, arcaico, lavorava per se o per il piccolo gruppo cui era legato, in un contesto di economia di sussistenza e di autoconsumo, mentre l' uomo moderno diciamo, lavora per il mercato o per lo Stato, in un contesto dove bisogna fare rinunce o sacrifici per essere più competitivi, sennò si viene tagliati fuori o non si raggiungono le ambizioni che altri vogliono perseguire usando gli altri.
Con l' evoluzione della tecnologia si perverrà alla situazione in cui il lavoro sparirà? Beh, miliardi di persone saranno senza possibilità di lavorare, lo sanno anche i sassi, è notizia di oggi:
https://www.ansa.it/sito/notizie/to...bot_042ad2b7-a3be-4e98-ad03-b391bd6bd409.html
A lavorare duro resterebbero poche decine di milioni di disgraziati del terzo mondo per ricavare dei minerali indispensabili per la tecnologia e centinaia di migliaia di lavoratori tecnico-intellettuali in tutto il mondo. Ma cosa se ne farà dei miliardi a spasso? Beneficieranno di un redditto universale condizionato dall' esecuzione degli ordini impartititi dalle autorità, controllata digitalmente, per tenerli sotto sotto controllo, e verranno sfoltiti, con guerre, vaccini ecc.
La questione di lungo termine è che tale civiltà, come succede sempre, non durerà a lungo, divorata dalla lotte interne al potere e dai danni fatti alla natura, ed allora si tornerà a fare i cacciatori-raccoglitori-agricoltorori-artigiani, per millenni.