Credete nell'aldilà?

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Poi il giorno prima che morisse venne sua madre che non vedeva da mesi a trovarla, mi ricordo che come glielo annunciai cominciò a scuotere la testa, poi una volta entrata in camera mia nonna mia mamma cominciò a farsi il segno della croce come a dire "fai una preghiera per me" e a cercare di dire "voglio morire"... La notte stessa morì, come se dovesse chiudere un cerchio, doveva vedere un'ultima volta sua mamma prima di andarsene... Insomma di segni e segnali ce ne sono stati molti.
Se è permesso anche a me... porre un paio di domande su questo triste evento, quanti anni avevate, tu, la mamma, e la nonna?
 
La coscienza dopo la morte, è un conto, se ne può ragionare in termini logici, e scientifici, all'anima che va in un paradiso fatto di nuvole, atteso dai propri cari, da angeli, e dalla trinità con la barba, proprio no...
Sul paradiso ecc. nemmeno io credo, sono più propenso alla reincarnazione dato che tutto si trasforma, ma queste sono cose che scopriremo solo da morti anche se è scientificamente provato che siamo fatti di energia e quindi anche qualche rimasuglio di noi post mortem può esistere nell'etereo. Poi, sul cosa accadrà dopo nessuno lo sa, è vero però che molti malati terminali vedono i propri parenti defunti poco prima di morire, potrebbe essere una proiezione dell'inconscio per fare capire alla persona che gli manca poco, potrebbe essere una dolce coccola che il cervello ci dona prima di morire, cosa che non disturba anzi, allieta... vedessi un'ultima volta mia mamma mi lascerei andare tranquillamente. Ma sicuramente dopo non ci sarà il nulla, di questo ne sono convinto.
 
Sul paradiso ecc. nemmeno io credo, sono più propenso alla reincarnazione dato che tutto si trasforma, ma queste sono cose che scopriremo solo da morti
Da morto non scoprirai proprio nulla perché tu non ci sarai più. E' come nella fase del sonno profondo, quando la tua coscienza scompare.
Infatti adesso hai forse coscienza o ricordo di qualche vita precedente? No, è un'assurdità.
 
Da morto non scoprirai proprio nulla perché tu non ci sarai più. E' come nella fase del sonno profondo, quando la tua coscienza scompare.
Infatti adesso hai forse coscienza o ricordo di qualche vita precedente? No, è un'assurdità.
E chi te lo avrebbe detto?
 
È la cosa più ovvia e ragionevole, solo che molti hanno paura di ammetterlo.
Beh, ovvio e ragionevole secondo te, nessuno può saperlo finché non farà quell'esperienza, e comunque, se tu prima di nascere fossi già a conoscenza del gioco che è la vita non avrebbe senso ripetere l'esperienza
 
Da morto non scoprirai proprio nulla perché tu non ci sarai più. E' come nella fase del sonno profondo, quando la tua coscienza scompare.
Infatti adesso hai forse coscienza o ricordo di qualche vita precedente? No, è un'assurdità.
Hai ragione, è la cosa più ragionevole ed ovvia, ma, il convitato di pietra, l'elefante nella stanza, è proprio la coscienza.
Ne sappiamo pochissimo. La fisica ci dice che il tempo non ha, o almeno non dovrebbe avere, un valore 'fisico', molti scienziati ne sono convinti, eppure la nostra coscienza dice altro. Essa 'emerge' in un certo modo, e va avanti secondo dopo secondo. Non sta scritto da nessuna parte che essa debba 'ricordarsi', per così dire, di aver già vissuto un numero infinito di volte la stessa identica vita, o magari tutte le sue variazioni possibili. Infatti, ricordiamo qualcosa perché gli atomi delle nostre sinapsi sono disposti in un certo modo, e se non lo sono, semplicemente le cose non sono accadute. Ma, è anche vero, che percepiamo qualcosa perché c'è una coscienza, la nostra personale, non di altri, a dimostrarcelo. Come potrebbe esistere 'qualcosa', se non ci fosse una coscienza a percepirlo?
 
Hai ragione, è la cosa più ragionevole ed ovvia, ma, il convitato di pietra, l'elefante nella stanza, è proprio la coscienza.
Ne sappiamo pochissimo. La fisica ci dice che il tempo non ha, o almeno non dovrebbe avere, un valore 'fisico', molti scienziati ne sono convinti, eppure la nostra coscienza dice altro. Essa 'emerge' in un certo modo, e va avanti secondo dopo secondo. Non sta scritto da nessuna parte che essa debba 'ricordarsi', per così dire, di aver già vissuto un numero infinito di volte la stessa identica vita, o magari tutte le sue variazioni possibili. Infatti, ricordiamo qualcosa perché gli atomi delle nostre sinapsi sono disposti in un certo modo, e se non lo sono, semplicemente le cose non sono accadute. Ma, è anche vero, che percepiamo qualcosa perché c'è una coscienza, la nostra personale, non di altri, a dimostrarcelo. Come potrebbe esistere 'qualcosa', se non ci fosse una coscienza a percepirlo?
La coscienza esiste. Ciò che non può esistere è la continuazione della coscienza dopo la morte. Scordatevelo proprio.
 
e chi te lo dice? per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere una simulazione
È tutta una incognita... Se in tutte queste migliaia di anni abbiamo fatto solo ipotesi un motivo ci sarà... Resto del pensiero che come il nostro corpo muore ridiamo vita ad altri organismi, da mangiare ad altri esseri viventi e quindi già di fatto la nostra forma fisica non morirà mai e sarà presente in altre vite che si saranno nutrite di noi... Appunto tutto si trasforma e così la nostra anima, coscienza, come vogliono chiamarla... Siamo nati sulla sulla terra e tutto ciò di cui abbiamo bisogno è quì, sono più propenso a credere ad un loop perpetuo fino a che non ascenderemo
 
penso che si ritorni allo stato che eravamo prima di nascere; l'esperienza più vicino alla morte (oltre che quella già fatta prima di nascere) è l'anestesia generale
 
Quindi durante l'anestesia generale si andrebbe in uno stato di totale inconscienza?
si, ovviamente tutte le funzioni vitali rimangono attive per permettere all’organismo di rimanere in vita, ma ad esempio durante un’anestesia generale non ti ricordi il durante dell’intervento, cosa ti fanno, cosa dicono, non senti il dolore, nulla

ho omesso il dormire perché durante il sonno ci sono i sogni e quindi non è come l’esperienza della morte
 
Supponiamo la coscienza sia un insieme di impulsi elettrici, radiazione, quindi... Se la coscienza 'prosegue', in qualche forma (sono il primo a dubitarne), allora si comporterebbe come radiazione pura, spogliata della carne, come si diceva una volta, e quindi, della materia. La materia è legata al tempo, la radiazione, no. Se un fotone fosse in qualche modo senziente, percepirebbe il tempo come un'immensa distesa dilatata, come noi percepiamo lo spazio. Al contrario, lo spazio lo percepirebbe infinitamente contratto, come a noi appare il tempo. Infatti tu il tempo lo puoi immaginare, il futuro, o ricordare, il passato, ma certamente non ti puoi muovere.
 
L'aldilà esiste sicuramente, perché i nostri atomi non è che scompaiono con la nostra morte. Il problema è che l'aldilà non è ciò che pensa la maggior parte delle persone. Noi come persone, con i nostri pensieri, carattere, ecc., non ci saremo più. Resterà solo qualcosa di molto più materiale o astratto. Per questo è come pensare l'aldilà non esista proprio.
 
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