Un argomento interessante, carissimo Mt84.
Gli insuccessi e gli stalli con le le ragazze sono di ostacolo allo studio, certamente non ti danno la spinta a studiare se non si ha già voglia o passione, mentre le fanno perdere a chi era partito bene con lo studio.
La mancanza di sesso, di fidanzamenti, di validazioni femminili, fanno si che si pensi in maniera ossessiva a queste cose, a questi desideri, anzi bisogni, perché tali sono, inappagati, che occupano la mente per molto tempo della giornata, quindi non ci si concentra nello studio. Segue la depressione che svuota forze, energie, quindi non si riesce a stare centrati, a capire le cose, si fa più fatica a studiare e fare i compiti. Infine si hanno nervosismo, frustrazione, rabbia, che spingono verso il ribellismo, per cui si rifiuta lo studio, quello scolastico od universitario almeno, come imposizione dei genitori, della società ecc.; la rabbia si traduce nel rifiutare ciò che vuole la società, la famiglia, e la frustrazione toglie motivazione a fare sforzi e sacrifici.
Magari se si sta facendo una cosa che piace si sopporta un pò meglio a volte.
Io al liceo mi ero messo a copare con lo studio per sopperire ai fallimenti in ambito sociale, ma dalla quinta liceo ebbi un forte calo di concentrazione e proseguì in forme più acute all' università e dopo. Ovviamente lo stallo con le ragazze mi aggravò la difficoltà di concentrazione e la rabbia contro il sistema borghese, che si tradusse in ribellismo.
Il periodo più produttivo all' università, in cui diedi più esami e con bei voti, fu quello in cui conoscevo e uscivo di più con le ragazze, tutti gli altri periodi furono di pochi esami e voti bassini.